LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Particolare tenuità del fatto: no se l’offesa dura

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di due persone condannate per occupazione abusiva. Gli imputati chiedevano l’applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, ma la Corte ha stabilito che la lunga durata e la stabilità dell’occupazione impediscono di qualificare il reato come di lieve entità, confermando la decisione dei giudici di merito.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 2 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Particolare Tenuità del Fatto: Quando la Durata del Reato Esclude il Beneficio

L’istituto della particolare tenuità del fatto, introdotto dall’articolo 131-bis del codice penale, rappresenta un importante strumento di deflazione processuale, ma la sua applicazione non è automatica. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce come la durata e la stabilità di una condotta illecita, come l’occupazione abusiva, possano essere decisive per escludere tale beneficio. Analizziamo insieme questa pronuncia per comprenderne le implicazioni pratiche.

I Fatti del Caso

Due persone, condannate in appello per il reato di occupazione abusiva, hanno presentato ricorso alla Corte di Cassazione. L’unico motivo di doglianza era la mancata applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto. A loro avviso, la condotta contestata avrebbe dovuto essere considerata di lieve entità, meritando quindi l’esclusione della punibilità.

La Decisione della Corte e il Principio della Particolare Tenuità del Fatto

La Suprema Corte ha respinto le argomentazioni dei ricorrenti, dichiarando i ricorsi manifestamente infondati e quindi inammissibili. I giudici hanno ritenuto corretta e ben motivata la decisione della Corte d’Appello, la quale aveva negato il beneficio proprio in virtù della durata e della stabilità dell’occupazione illegale. Secondo la Cassazione, questi elementi indicano un’offesa non trascurabile al bene giuridico tutelato, incompatibile con il concetto di ‘tenuità’.

Le Motivazioni

La Corte ha ribadito i principi consolidati per la valutazione della particolare tenuità del fatto. Il giudice deve compiere un’analisi complessa e congiunta di tutte le peculiarità del caso concreto, basandosi sui criteri indicati dall’articolo 133 del codice penale. Questi includono:

* Le modalità della condotta: Come è stato commesso il reato.
* Il grado di colpevolezza: L’intensità dell’intenzione criminale.
* L’entità del danno o del pericolo: Le conseguenze effettive o potenziali del reato.

Nel caso specifico, la Corte di Appello aveva correttamente evidenziato che l’occupazione abusiva non era stata un episodio isolato o di breve durata, ma una situazione protratta nel tempo e consolidata. Tale stabilità dimostra una persistenza nella volontà criminale e un’offesa più grave al diritto di proprietà, elementi che rendono il fatto tutt’altro che ‘tenue’.

La Cassazione ha inoltre precisato che, per motivare la decisione, non è necessario che il giudice analizzi pedissequamente tutti gli indicatori previsti dalla legge; è sufficiente che si soffermi su quelli ritenuti più rilevanti per il caso di specie, purché la motivazione non si riduca a mere clausole di stile. In questa vicenda, la durata e la stabilità della condotta sono state considerate, a ragione, elementi decisivi e sufficienti per escludere il beneficio.

Le Conclusioni

Questa ordinanza offre un’importante lezione pratica: la non punibilità per particolare tenuità del fatto non è un diritto dell’imputato, ma l’esito di una valutazione discrezionale del giudice, ancorata a precisi indicatori normativi. La durata di un reato permanente, come l’occupazione abusiva, è un fattore cruciale che può, da solo, essere sufficiente a dimostrare una gravità tale da escludere l’applicazione dell’art. 131-bis c.p. La decisione conferma che l’offesa, per essere considerata tenue, deve essere minima non solo nelle sue conseguenze, ma anche nella sua estrinsecazione complessiva, inclusa la sua dimensione temporale.

Quando un reato può essere considerato di ‘particolare tenuità del fatto’?
Un reato può essere considerato di particolare tenuità quando, analizzando le modalità della condotta, il grado di colpevolezza e l’esiguità del danno o del pericolo secondo i criteri dell’art. 133 cod. pen., l’offesa complessiva risulta minima e non giustifica l’applicazione di una pena.

Perché in questo caso di occupazione abusiva è stata esclusa la particolare tenuità del fatto?
È stata esclusa perché la Corte ha ritenuto che la durata e la stabilità dell’occupazione abusiva costituissero elementi indicativi di una gravità non trascurabile, incompatibile con il concetto di ‘tenuità’. Una condotta protratta nel tempo non può essere considerata un fatto di lieve entità.

Il giudice deve esaminare tutti gli elementi dell’art. 133 cod. pen. per decidere sulla tenuità del fatto?
No. Secondo la Corte, non è necessaria una disamina di tutti gli elementi previsti dalla norma. È sufficiente che il giudice motivi la sua decisione indicando gli elementi ritenuti più rilevanti nel caso specifico per giustificare la concessione o l’esclusione del beneficio.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati