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Particolare tenuità del fatto: no se l’alcol è alto

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di un automobilista condannato per guida in stato di ebbrezza con un tasso alcolemico di 1,86 g/l. I giudici hanno escluso l’applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, sottolineando che un valore così elevato, unito a circostanze come la guida notturna, crea un pericolo concreto e significativo che va oltre la soglia della minima offensività. La Corte ha inoltre confermato il diniego delle attenuanti generiche, poiché la sola incensuratezza non è più sufficiente a giustificarne la concessione.

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Pubblicato il 28 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Particolare Tenuità del Fatto: Non si Applica con Tasso Alcolemico Elevato

La guida in stato di ebbrezza è un reato che mette a serio rischio la sicurezza stradale. Tuttavia, la legge prevede uno strumento, la particolare tenuità del fatto, che consente di escludere la punibilità per fatti di minima offensività. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (Sent. n. 23667/2024) chiarisce i limiti di applicazione di questo istituto, specificando che un tasso alcolemico significativamente alto non può essere considerato ‘tenue’.

I Fatti del Caso

Il caso riguarda un automobilista condannato per guida in stato di ebbrezza. La Corte di Appello di Bologna, pur riformando parzialmente la sentenza di primo grado e riducendo la durata della sospensione della patente a un anno e sei mesi, aveva confermato la responsabilità penale dell’imputato. L’automobilista ha quindi proposto ricorso in Cassazione, affidandosi a tre principali motivi di doglianza.

I Motivi del Ricorso

La difesa dell’imputato ha contestato la decisione dei giudici di merito sotto tre profili:

1. Mancata applicazione della particolare tenuità del fatto: Secondo il ricorrente, la Corte non avrebbe valutato correttamente le circostanze concrete del caso, limitandosi a considerare gli elementi tipici del reato.
2. Diniego delle circostanze attenuanti generiche: Si lamentava che non fossero stati considerati elementi quali il buon comportamento processuale, la collaborazione durante il controllo su strada e l’assenza di precedenti penali.
3. Durata della sanzione accessoria: L’imputato riteneva che la sospensione della patente, sebbene ridotta, fosse eccessiva e dovesse essere applicata nella misura minima prevista dalla legge.

L’Analisi della Cassazione sulla particolare tenuità del fatto

La Suprema Corte ha dichiarato infondato il primo motivo di ricorso, offrendo un’importante lezione sull’applicazione dell’art. 131-bis c.p. I giudici hanno ribadito che la valutazione sulla particolare tenuità del fatto non deve essere astratta, ma deve basarsi sulle concrete modalità della condotta.

Nel caso specifico, la Corte territoriale aveva correttamente valorizzato due elementi cruciali:

* Le circostanze temporali: Il fatto era avvenuto in tarda notte, una condizione che aumenta il livello di pericolo.
* L’entità del superamento del limite: Il tasso alcolemico riscontrato era di 1,86 g/l, un valore che superava di molto la soglia di rilevanza penale più grave (1,5 g/l). Questo dato, secondo la Corte, indica un’offesa tutt’altro che minima.

Citando le Sezioni Unite (sentenza Tushaj, n. 13681/2016), la Cassazione ha ricordato il principio secondo cui ‘quanto più ci si allontana dal valore-soglia, tanto più è verosimile che ci si trovi in presenza di un fatto non specialmente esiguo’. Un superamento della soglia pari al 130%, come nel caso di specie, genera un contesto di pericolosità concreta che impedisce di qualificare il fatto come tenue.

Il Diniego delle Attenuanti e la Sanzione Accessoria

Anche gli altri due motivi di ricorso sono stati respinti. Per quanto riguarda le attenuanti generiche, la Corte ha specificato che, a seguito della riforma del 2008, il solo stato di incensuratezza non è più sufficiente per la loro concessione. È necessario che emergano elementi ‘positivi’ specifici, che nel caso in esame non sono stati individuati, nonostante il comportamento collaborativo dell’imputato al momento del controllo.

Infine, sulla durata della sospensione della patente, i giudici hanno confermato che la decisione della Corte d’Appello di fissarla a un anno e sei mesi era correttamente motivata in base alla gravità concreta del fatto, già ampiamente descritta.

Le Motivazioni

La decisione della Corte di Cassazione si fonda su un principio di concretezza. La valutazione della particolare tenuità del fatto non può ignorare gli aspetti quantitativi e qualitativi della condotta. Un tasso alcolemico molto elevato non è solo un elemento costitutivo del reato, ma anche un indicatore fondamentale della sua gravità e del pericolo generato per la collettività. Allo stesso modo, il riconoscimento delle attenuanti generiche richiede una valutazione positiva della personalità dell’imputato che vada oltre la semplice assenza di precedenti penali.

Le Conclusioni

La sentenza in commento rafforza un orientamento giurisprudenziale consolidato: la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto non è un’esimente automatica per reati formalmente ‘minori’. La sua applicazione richiede un’analisi rigorosa e fattuale che tenga conto di tutte le circostanze del caso. Per gli automobilisti, questo significa che guidare con un tasso alcolemico significativamente superiore ai limiti di legge esclude quasi certamente la possibilità di beneficiare di questo istituto, con tutte le conseguenze penali e amministrative che ne derivano.

Quando si può escludere la particolare tenuità del fatto per guida in stato di ebbrezza?
Si può escludere quando le circostanze concrete, come un tasso alcolemico molto elevato (nel caso di specie 1,86 g/l) e la guida in orario notturno, indicano un’offensività significativa e un pericolo concreto che non possono essere considerati di minima entità.

La fedina penale pulita è sufficiente per ottenere le circostanze attenuanti generiche?
No. La sentenza ribadisce che, a seguito della riforma legislativa del 2008, la sola assenza di precedenti penali non è più sufficiente. Il giudice deve individuare elementi positivi e specifici che giustifichino una riduzione della pena.

Come viene decisa la durata della sospensione della patente?
La durata della sanzione accessoria della sospensione della patente viene decisa dal giudice in modo discrezionale, all’interno dei limiti edittali, basandosi sulla gravità delle circostanze concrete del reato. Non è tenuto ad applicare il minimo se i fatti giustificano una sanzione più severa.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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