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Particolare tenuità del fatto: no se la guida è pericolosa

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 19625/2024, ha confermato la condanna per guida in stato di ebbrezza, negando l’applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto. La decisione si fonda non solo sull’elevato tasso alcolemico, ma soprattutto sulla condotta di guida estremamente pericolosa dell’imputato, che aveva messo a grave rischio la sicurezza stradale, inducendo altri automobilisti a segnalarlo.

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Pubblicato il 15 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Guida Pericolosa: Niente Sconto di Pena per Particolare Tenuità del Fatto

La Corte di Cassazione, con una recente sentenza, ha stabilito un principio cruciale in materia di guida in stato di ebbrezza: la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto non può essere concessa quando la condotta dell’automobilista si rivela concretamente pericolosa per la circolazione stradale. Questa decisione sottolinea come la valutazione del giudice debba andare oltre il mero dato del tasso alcolemico, concentrandosi sull’effettivo pericolo creato.

I Fatti del Caso

Un automobilista veniva condannato in primo grado e in appello per il reato di guida in stato di ebbrezza, previsto dall’art. 186 del Codice della Strada. Il caso presentava una peculiarità significativa: al di là del tasso alcolemico riscontrato, la condotta di guida dell’imputato era stata talmente pericolosa da spingere altri utenti della strada a segnalarla. L’uomo si trovava al volante in condizioni psicofisiche profondamente alterate, compiendo manovre che mettevano a serio rischio l’incolumità pubblica.

I Motivi del Ricorso e la particolare tenuità del fatto

La difesa dell’imputato ha presentato ricorso in Cassazione basandosi su due argomenti principali. In primo luogo, si lamentava il mancato riconoscimento della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.), sostenendo che il reato dovesse essere considerato di lieve entità. In secondo luogo, si contestava la durata della sanzione accessoria della sospensione della patente di guida, ritenuta eccessiva.

L’Analisi della Corte sulla Condotta di Guida

La Suprema Corte ha respinto il ricorso, fornendo una motivazione chiara e netta. I giudici hanno chiarito che, per valutare la particolare tenuità del fatto, non ci si può limitare a considerare l’entità del superamento del limite alcolemico. È fondamentale analizzare la condotta nel suo complesso. Nel caso specifico, l’imputato non si era limitato a guidare dopo aver bevuto, ma lo aveva fatto in modo da costituire un grave e palese pericolo per gli altri. Le segnalazioni degli altri automobilisti sono state la prova evidente della gravità della situazione. Questo comportamento, secondo la Corte, è incompatibile con la nozione di ‘tenuità’ del fatto.

La Valutazione sulla Sospensione della Patente

Anche la censura relativa alla durata della sospensione della patente è stata respinta. La Cassazione ha ricordato che tale valutazione deve basarsi sui criteri dell’art. 218 del Codice della Strada, che impongono di considerare le caratteristiche del fatto e il pericolo che potrebbe derivare da un’ulteriore circolazione del soggetto. La Corte di Appello, confermando la decisione del Tribunale, aveva correttamente operato una valutazione globale del rischio, giustificando la durata della sanzione accessoria in modo logico e coerente.

Le Motivazioni della Decisione

Il cuore della motivazione della Cassazione risiede nella distinzione tra la violazione formale della norma e la pericolosità concreta della condotta. I giudici hanno affermato che un fatto non può essere considerato ‘tenue’ quando le sue modalità di esecuzione manifestano un alto grado di pericolosità sociale. Guidare un veicolo in uno stato di grave alterazione, transitando su una strada pubblica e mettendo a repentaglio la vita altrui, è una condotta che supera la soglia della lieve entità, a prescindere dal solo dato numerico del test alcolemico. La decisione sulla sospensione della patente è una conseguenza diretta di questa valutazione di pericolosità complessiva.

Conclusioni

Questa sentenza ribadisce un principio fondamentale: nel diritto penale stradale, la valutazione della gravità di un reato deve essere sempre ancorata alla realtà dei fatti. La particolare tenuità del fatto non è un automatismo, ma una valutazione discrezionale del giudice che deve tenere conto di tutti gli aspetti della condotta. Una guida palesemente pericolosa, tale da allarmare gli altri utenti della strada, è un indicatore inequivocabile di una gravità che impedisce l’applicazione di benefici come la non punibilità.

Quando può essere esclusa la particolare tenuità del fatto nella guida in stato di ebbrezza?
La particolare tenuità del fatto viene esclusa quando la condotta di guida, al di là dell’elevato tasso alcolemico, si manifesta concretamente pericolosa per la sicurezza pubblica, come nel caso di manovre rischiose che mettono in pericolo gli altri utenti della strada.

Come viene decisa la durata della sospensione della patente in questi casi?
La durata della sospensione viene decisa sulla base di una valutazione globale che tiene conto delle caratteristiche specifiche del fatto e del pericolo che potrebbe derivare da un’eventuale futura circolazione del conducente, in linea con i criteri stabiliti dall’art. 218 del Codice della Strada.

Un alto tasso alcolemico è l’unico elemento per negare la non punibilità per tenuità del fatto?
No, la sentenza chiarisce che, sebbene l’alto tasso sia rilevante, l’elemento decisivo è la valutazione complessiva della condotta dell’imputato e del pericolo concreto che ha causato. La guida pericolosa, segnalata da altri automobilisti, è stata in questo caso un fattore determinante per escludere la tenuità del fatto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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