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Particolare tenuità del fatto: no se causi un incidente

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un automobilista condannato per guida in stato di ebbrezza. La richiesta di applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto è stata respinta, poiché la gravità della condotta, manifestatasi nel causare un incidente con tre veicoli, è stata considerata un elemento decisivo che esclude il beneficio.

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Pubblicato il 25 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Particolare Tenuità del Fatto e Guida in Ebbrezza: l’Incidente Esclude il Beneficio

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 38383/2024, è tornata a pronunciarsi su un tema di grande attualità: l’applicabilità della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto al reato di guida in stato di ebbrezza. La decisione chiarisce che, qualora la condotta dell’imputato abbia provocato un incidente stradale, la gravità del fatto concreto può legittimamente escludere l’applicazione di tale beneficio. Questa pronuncia offre spunti fondamentali per comprendere i limiti di questo istituto.

I Fatti del Caso: Dalla Condanna al Ricorso in Cassazione

Il caso trae origine da un episodio avvenuto a Bologna nel gennaio 2020. Un conducente veniva condannato sia in primo grado dal Tribunale che in appello dalla Corte di Appello di Bologna per il reato previsto dall’art. 186 del Codice della Strada, ovvero guida in stato di ebbrezza, aggravata dall’aver causato un incidente stradale che aveva coinvolto ben tre veicoli.

Nonostante la doppia condanna, l’imputato decideva di presentare ricorso per Cassazione, affidando la sua difesa a un unico motivo: il mancato riconoscimento della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, disciplinata dall’art. 131-bis del codice penale.

La Valutazione sulla Particolare Tenuità del Fatto

La difesa sosteneva che le circostanze del reato fossero tali da poter essere considerate di lieve entità, meritando così l’archiviazione del procedimento per tenuità. Tuttavia, la Corte di Cassazione ha rigettato completamente questa tesi, dichiarando il ricorso inammissibile. Secondo i giudici supremi, il motivo di ricorso era una mera riproposizione di una censura già correttamente esaminata e respinta dalla Corte di Appello, senza aggiungere validi argomenti di fatto o di diritto.

La Corte ha ribadito che la valutazione sulla tenuità del fatto richiede un’analisi complessa e congiunta di tutti gli elementi della fattispecie concreta. Il giudice deve tenere conto, ai sensi dell’art. 133 del codice penale, di vari indici, tra cui le modalità della condotta, il grado di colpevolezza e l’entità del danno o del pericolo.

Le Motivazioni della Cassazione: la Gravità del Fatto come Elemento Decisivo

Il punto centrale della decisione risiede nella valorizzazione della gravità del fatto. La Cassazione ha sottolineato che il giudice di merito non è tenuto a un’analisi minuziosa di tutti gli indicatori previsti, ma è sufficiente che motivi la sua decisione sulla base degli elementi ritenuti più rilevanti. In questo specifico caso, la Corte di Appello aveva correttamente identificato la gravità del fatto nelle sue modalità concrete, ovvero nell’aver provocato un incidente stradale con il coinvolgimento di tre veicoli.

Questa circostanza è stata ritenuta decisiva per escludere la particolare tenuità del fatto. La valutazione del giudice di merito, basata su un fatto così significativo, rientra nel suo potere discrezionale e non può essere messa in discussione in sede di legittimità, a meno che la motivazione non sia palesemente mancante o illogica. Nel caso di specie, la motivazione è stata giudicata pienamente adeguata e coerente.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Decisione

L’ordinanza conferma un orientamento giurisprudenziale consolidato: la provocazione di un incidente stradale durante la guida in stato di ebbrezza è un indicatore di una significativa gravità della condotta. Tale gravità è di per sé sufficiente a impedire l’applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto. La decisione ribadisce che il beneficio dell’art. 131-bis c.p. non è un automatismo, ma il risultato di una valutazione discrezionale del giudice, che deve ponderare attentamente il disvalore complessivo del comportamento tenuto dall’imputato. Per gli automobilisti, ciò significa che le conseguenze di una guida irresponsabile, specialmente se sfociano in un sinistro, riducono drasticamente le possibilità di evitare una condanna penale, anche per reati che, in astratto, potrebbero sembrare di modesta entità.

Causare un incidente stradale mentre si guida in stato di ebbrezza esclude automaticamente la non punibilità per tenuità del fatto?
No, non automaticamente, ma secondo la Corte è un elemento decisivo che dimostra la gravità del fatto e giustifica pienamente il rigetto della richiesta di applicazione dell’art. 131-bis c.p., in quanto rientra nella valutazione discrezionale del giudice di merito.

Quali criteri usa il giudice per valutare la particolare tenuità del fatto?
Il giudice compie una valutazione complessa basata sui criteri dell’art. 133 del codice penale, considerando le modalità della condotta, il grado di colpevolezza e l’entità del danno o del pericolo. Non è necessario che li esamini tutti, ma è sufficiente che indichi quelli ritenuti rilevanti per la sua decisione.

È possibile fare ricorso in Cassazione se un giudice nega la tenuità del fatto?
Sì, ma solo se la motivazione del giudice è mancante o manifestamente illogica. Se il giudice ha correttamente applicato i principi di legge e motivato la sua decisione sulla base di elementi concreti (come l’aver causato un incidente), la sua valutazione non può essere riesaminata dalla Corte di Cassazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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