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Particolare tenuità del fatto: no con allarme sociale

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un individuo condannato per porto di coltello e possesso di arnesi da scasso. L’imputato aveva invocato la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.), ma la Corte ha stabilito che la condotta complessiva – possesso di più oggetti atti a offendere, l’aggirarsi sospetto presso un hotel causando allarme e i precedenti penali – non poteva essere considerata di lieve entità, confermando la condanna.

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Pubblicato il 26 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Particolare Tenuità del Fatto: Non Basta un’Offesa Minima se il Contesto è Allarmante

L’applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, introdotta dall’art. 131-bis del codice penale, è spesso al centro di dibattiti giudiziari. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce che la valutazione non può limitarsi alla singola condotta, ma deve abbracciare l’intero contesto, inclusi i precedenti dell’imputato e l’allarme sociale generato. Analizziamo insieme questa importante decisione.

I Fatti del Caso

Un individuo veniva condannato in primo e secondo grado a una pena di 13.500 euro di ammenda per due reati commessi a Rimini: il porto di un coltello a serramanico (violazione della legge sulle armi) e il possesso ingiustificato di arnesi atti allo scasso.

Nello specifico, il soggetto era stato sorpreso mentre si aggirava con fare sospetto nei pressi di un hotel, tanto da mettere in allarme il portiere. Al momento del controllo, veniva trovato in possesso non solo di un coltello con lama di 8 cm, ma anche di strumenti tipicamente utilizzati per commettere furti.

Il Ricorso in Cassazione e la Particolare Tenuità del Fatto

La difesa ha presentato ricorso in Cassazione basandosi su un unico motivo: la violazione dell’art. 131-bis c.p. Secondo il ricorrente, la Corte d’Appello non avrebbe adeguatamente motivato il rigetto della richiesta di applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto. La difesa sosteneva, in sostanza, che la condotta contestata fosse di lieve entità e meritasse quindi di non essere punita.

L’articolo 131-bis c.p. permette infatti al giudice di escludere la punibilità quando l’offesa al bene giuridico tutelato è minima e il comportamento dell’autore non risulta abituale. Si tratta di uno strumento di deflazione processuale, volto a evitare sanzioni penali per fatti marginali.

Le Motivazioni della Cassazione: Oltre la Singola Condotta

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, ritenendo la motivazione della Corte d’Appello del tutto logica e corretta. I giudici hanno sottolineato che non sussistevano i presupposti per riconoscere la particolare tenuità del fatto. La valutazione, infatti, non poteva fermarsi al singolo oggetto detenuto (il coltello), ma doveva considerare la situazione nel suo complesso.

La Corte ha evidenziato tre elementi cruciali:
1. Pluralità di oggetti: L’imputato non deteneva solo un coltello, ma anche arnesi idonei allo scasso, indicando una potenziale pericolosità.
2. Contesto allarmante: Il suo comportamento, ovvero l’aggirarsi in modo sospetto vicino a un hotel, aveva generato un concreto allarme sociale, testimoniato dalla reazione del portiere.
3. Precedenti penali: L’imputato aveva precedenti specifici per reati contro il patrimonio. Questo elemento ha impedito di considerare la condotta come meramente “episodica”, suggerendo invece una certa inclinazione a delinquere.

La combinazione di questi fattori ha reso la condotta complessivamente grave e non riconducibile a un fatto di particolare tenuità.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale: l’applicazione dell’art. 131-bis c.p. non è automatica e richiede un’analisi approfondita di tutte le circostanze del caso. La sola tenuità del danno o del pericolo non è sufficiente se il comportamento dell’agente, nel suo insieme, manifesta una certa pericolosità sociale o non può essere considerato occasionale. La presenza di precedenti penali specifici e la generazione di allarme nella comunità sono fattori che, come in questo caso, possono precludere l’accesso a questo beneficio, confermando che la giustizia penale deve sempre bilanciare le esigenze di clemenza con quelle di sicurezza.

È possibile invocare la particolare tenuità del fatto per il solo porto di un coltello di piccole dimensioni?
Non automaticamente. La valutazione non si limita alla dimensione dell’arma, ma considera il contesto complessivo. Come chiarito dalla Cassazione, se il porto del coltello si accompagna ad altri elementi, come il possesso di arnesi da scasso, un comportamento sospetto che genera allarme e la presenza di precedenti penali, il beneficio può essere escluso.

Quali elementi hanno portato la Corte a negare la non punibilità in questo caso?
La Corte ha basato la sua decisione su tre elementi congiunti: 1) la detenzione simultanea di un coltello e di arnesi da scasso; 2) il comportamento dell’imputato, che si aggirava in modo sospetto nei pressi di un hotel mettendo in allarme il personale; 3) i suoi precedenti penali per reati contro il patrimonio, che impedivano di considerare l’azione come un episodio isolato.

Cosa comporta la dichiarazione di inammissibilità di un ricorso in Cassazione?
Quando la Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile, significa che non entra nel merito della questione perché il ricorso stesso manca dei requisiti di legge. Di conseguenza, la sentenza impugnata diventa definitiva, e il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma alla Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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