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Particolare tenuità del fatto: no al Giudice di Pace

Un individuo, condannato per lesioni lievi dal Giudice di Pace, ha presentato ricorso in Cassazione chiedendo l’applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto. La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, specificando che per i reati di competenza del Giudice di Pace non si applica l’art. 131-bis del codice penale, ma la norma speciale prevista dall’art. 34 del d.lgs. 274/2000, che regola diversamente l’istituto.

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Pubblicato il 28 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Particolare tenuità del fatto: La Cassazione chiarisce perché non si applica dal Giudice di Pace

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale riguardo l’applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto nei procedimenti di competenza del Giudice di Pace. La Corte ha chiarito che l’istituto previsto dall’art. 131-bis del codice penale non trova spazio in questo ambito, dove vige una disciplina speciale e autonoma. Analizziamo insieme la vicenda processuale e le motivazioni della Suprema Corte.

I Fatti del Processo

Il caso ha origine da una vicenda che ha visto un imputato tratto a giudizio per il reato di lesioni personali (art. 582 c.p.). Il Giudice di Pace di Brindisi, dopo aver riqualificato il fatto come lesioni personali colpose (art. 590 c.p.), lo ha ritenuto responsabile. La decisione è stata successivamente confermata in appello dal Tribunale.

Contro la sentenza di secondo grado, l’imputato ha proposto ricorso per Cassazione, affidandosi a due principali motivi di doglianza.

I Motivi del Ricorso e la questione della particolare tenuità del fatto

Il ricorrente ha contestato la sentenza d’appello su due fronti:

1. Violazione di legge e vizio di motivazione: Sosteneva che la sua responsabilità penale fosse stata affermata nonostante la presenza di un ragionevole dubbio, criticando l’attendibilità delle dichiarazioni della persona offesa e di un testimone.
2. Mancata applicazione della particolare tenuità del fatto: Lamentava che i giudici di merito non avessero applicato la causa di non punibilità prevista dall’art. 131-bis del codice penale, sebbene richiesta nei motivi di appello e nelle conclusioni.

La Corte di Cassazione ha esaminato entrambi i motivi, dichiarando il ricorso interamente inammissibile.

La Decisione della Suprema Corte

La Corte ha smontato le argomentazioni della difesa con rigore procedurale e sostanziale.

Per quanto riguarda il primo motivo, i giudici hanno ricordato che, per i reati di competenza del Giudice di Pace, la legge (art. 39-bis del d.lgs. 274/2000) esclude la possibilità di ricorrere in Cassazione per vizi di motivazione. Inoltre, hanno ribadito il principio consolidato secondo cui la Cassazione non può procedere a una ‘rilettura’ degli elementi di fatto, attività riservata esclusivamente al giudice di merito.

Sul secondo e più rilevante motivo, quello relativo alla particolare tenuità del fatto, la Corte ha offerto un chiarimento decisivo.

Le motivazioni

La motivazione centrale della decisione risiede nella specialità del procedimento davanti al Giudice di Pace. La Corte ha richiamato una fondamentale sentenza delle Sezioni Unite (n. 53683/2017), la quale ha stabilito che la causa di esclusione della punibilità per particolare tenuità del fatto, introdotta dall’art. 131-bis c.p., non è applicabile nei procedimenti relativi a reati di competenza del Giudice di Pace.

In questo specifico contesto, infatti, si applica una norma ad hoc: l’art. 34 del d.lgs. 28 agosto 2000, n. 274. Questa disposizione regola un istituto analogo (esclusione della procedibilità nei casi di particolare tenuità del fatto) ma con presupposti e finalità propri.

Le Sezioni Unite hanno chiarito che deve prevalere ‘la peculiarità del complessivo sistema sostianziale e processuale’ introdotto per il Giudice di Pace. In tale sistema, la tenuità del fatto assume un ruolo specifico, che include anche una funzione conciliativa, e non può essere sostituita dalla disciplina generale del codice penale. Pertanto, la richiesta di applicare l’art. 131-bis era giuridicamente infondata.

Le conclusioni

L’ordinanza conferma un principio cruciale: nel microsistema della giustizia di pace, le regole speciali prevalgono su quelle generali. La causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.) non può essere invocata per i reati di competenza di questo giudice, poiché esiste una normativa specifica (art. 34 d.lgs. 274/2000) che disciplina la materia in modo autonomo e differente. La conseguenza per il ricorrente è stata la dichiarazione di inammissibilità del ricorso e la condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende.

È possibile presentare ricorso in Cassazione per vizi di motivazione contro una sentenza del Giudice di Pace confermata in appello?
No, la legge esclude espressamente la possibilità di proporre ricorso per cassazione per vizi di motivazione (art. 606, co. 1, lett. e) c.p.p.) contro le sentenze pronunciate in grado di appello per reati di competenza del Giudice di Pace.

La causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.) si applica ai reati di competenza del Giudice di Pace?
No. La Corte di Cassazione, richiamando una pronuncia delle Sezioni Unite, ha stabilito che per questi reati non si applica la norma generale dell’art. 131-bis c.p., ma la disposizione speciale e prevalente dell’art. 34 del d.lgs. 274/2000.

Perché la disciplina della tenuità del fatto è diversa per i procedimenti davanti al Giudice di Pace?
Perché il sistema processuale e sostanziale del Giudice di Pace è considerato un sistema peculiare e autonomo, nel quale la valutazione della tenuità del fatto assume un ruolo specifico, anche in un’ottica conciliativa, diverso da quello previsto dalla norma generale del codice penale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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