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Particolare tenuità del fatto nella rapina impropria

La Corte di Cassazione ha annullato con rinvio una sentenza di condanna per tentata rapina impropria. Il caso riguardava il furto di due sciarpe del valore di 9,60 euro. La Corte ha stabilito che i giudici di merito non avevano adeguatamente valutato la possibile applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.), fornendo una motivazione solo apparente e non considerando elementi come il valore irrisorio del bene, la minima violenza e la confessione dell’imputata.

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Pubblicato il 14 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Particolare Tenuità del Fatto: Quando si Applica alla Rapina Impropria?

La recente sentenza della Corte di Cassazione n. 6968/2025 offre un’importante lezione sull’applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, anche in relazione a reati gravi come la rapina impropria. La Corte ha annullato una condanna, sottolineando come il giudice debba sempre condurre una valutazione concreta e non superficiale di tutti gli elementi del caso, anche quando la fattispecie astratta è grave.

I Fatti del Caso

Una donna era stata condannata nei primi due gradi di giudizio per tentata rapina impropria. L’episodio era nato da un furto di due sciarpe del valore complessivo di 9,60 euro. Subito dopo il furto, la donna aveva tentato di divincolarsi dalla presa di chi l’aveva fermata per darsi alla fuga. Questa reazione violenta, seppur minima, aveva trasformato l’accusa da semplice furto a tentata rapina impropria, un reato punito molto più severamente.

Il Ricorso in Cassazione

La difesa ha presentato ricorso in Cassazione basandosi su tre motivi principali:
1. Erronea applicazione della non punibilità: Si contestava il mancato riconoscimento della particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.), sostenendo che la Corte d’Appello avesse liquidato la questione con una motivazione meramente apparente.
2. Mancata concessione delle attenuanti generiche: Si lamentava la mancanza di motivazione sul diniego delle circostanze attenuanti generiche.
3. Mancata valutazione della lieve entità del fatto: Si richiamava la recente sentenza della Corte Costituzionale n. 86 del 2024, che ha introdotto una specifica attenuante per i fatti di rapina di lieve entità.

La Decisione della Cassazione sulla particolare tenuità del fatto

La Suprema Corte ha accolto il primo e il terzo motivo, ritenendo invece infondato il secondo. Il punto cruciale della decisione risiede nella critica alla Corte d’Appello per aver respinto l’applicazione dell’art. 131-bis c.p. con una frase stereotipata: “l’episodio presenta profili di gravità, per le modalità dell’azione”.

Secondo la Cassazione, questa è una tipica “motivazione apparente”, poiché non si confronta con gli elementi specifici portati dalla difesa, quali:
– Il valore quasi irrisorio della merce sottratta (9,60 euro).
– L’immediata confessione resa dall’imputata.
– La minima violenza esercitata, consistita solo nel tentativo di liberarsi dalla presa.

L’Importanza della Valutazione Complessiva del Fatto

La Corte ha ribadito che, ai fini del riconoscimento della particolare tenuità del fatto, il giudice ha l’obbligo di effettuare una valutazione complessiva e approfondita della fattispecie concreta. Deve tenere conto di una serie di indicatori, come la natura del bene protetto, le modalità esecutive, le conseguenze del reato e l’intensità del dolo. Una formula generica non è sufficiente a giustificare il diniego di un istituto pensato per garantire la proporzionalità della risposta penale.

Le Motivazioni

Le motivazioni della Corte si fondano sul principio che anche un reato astrattamente grave come la rapina impropria non preclude, in linea di principio, l’applicazione della causa di non punibilità. I giudici del rinvio dovranno quindi procedere a un nuovo esame, analizzando nel dettaglio tutti gli indici di tenuità evidenziati dalla difesa. La Corte d’Appello non si era confrontata con gli argomenti difensivi, limitandosi a una valutazione generica che non soddisfa l’obbligo di motivazione.
Inoltre, la Cassazione ha censurato la mancata considerazione della nuova circostanza attenuante per i fatti di lieve entità, introdotta dalla Corte Costituzionale con la sentenza n. 86 del 2024. Anche su questo punto, il giudice del rinvio dovrà effettuare una valutazione specifica.

Le Conclusioni

In conclusione, la sentenza viene annullata limitatamente ai punti riguardanti la particolare tenuità del fatto e l’attenuante della lieve entità. Il caso è stato rinviato a un’altra sezione della Corte d’Appello di Milano per un nuovo giudizio. Questa pronuncia è significativa perché riafferma con forza che la gravità astratta di un reato non può mai giustificare una valutazione superficiale degli elementi concreti del caso. Il giudice deve sempre calare la norma nella realtà fattuale, per garantire che la sanzione penale sia giusta e proporzionata all’effettivo disvalore del comportamento.

Un furto di valore irrisorio (meno di 10 euro) può essere considerato non punibile per “particolare tenuità del fatto” anche se si trasforma in tentata rapina?
Sì. La Corte di Cassazione ha stabilito che il giudice deve valutare concretamente tutti gli elementi, inclusi il valore esiguo della merce, la minima violenza esercitata (come un semplice divincolarsi) e la confessione immediata, per decidere se applicare la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto.

Cosa si intende per “motivazione apparente” in una sentenza?
Si ha una “motivazione apparente” quando il giudice giustifica la sua decisione con frasi generiche (come “l’episodio presenta profili di gravità”) senza confrontarsi specificamente con gli argomenti e le prove presentate dalla difesa, rendendo impossibile comprendere il ragionamento logico seguito.

La Corte d’Appello aveva negato le attenuanti generiche. La Cassazione ha cambiato questa decisione?
No. La Corte di Cassazione ha ritenuto infondato questo specifico motivo di ricorso, confermando che la motivazione della Corte d’Appello sul diniego delle attenuanti generiche era adeguata, in quanto basata sull’assenza di elementi positivi a favore dell’imputata e sulla presenza di precedenti penali a suo carico.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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