LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Particolare tenuità del fatto: la Riforma Cartabia

La Corte di Cassazione ha annullato una condanna per furto aggravato di due cardellini. La decisione si fonda sulla mancata valutazione, da parte della Corte d’Appello, della nuova disciplina sulla particolare tenuità del fatto introdotta dalla Riforma Cartabia. Tale riforma, avendo natura di legge più favorevole, si applica retroattivamente anche ai reati commessi in precedenza, ampliando la possibilità di non punibilità per fatti di minima offensività.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 30 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Particolare tenuità del fatto: la Cassazione applica la Riforma Cartabia al furto

Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 5113/2024) ha riaffermato un principio cruciale nel diritto penale moderno: l’applicazione retroattiva delle norme più favorevoli all’imputato, in particolare per quanto riguarda la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto. La decisione, scaturita da un caso di furto aggravato di due cardellini, chiarisce l’impatto della Riforma Cartabia su reati precedentemente esclusi da questo beneficio, obbligando i giudici di merito a una valutazione più attenta e aggiornata.

I Fatti del Caso

Un uomo veniva condannato in primo grado e in appello per il reato di furto aggravato. L’accusa era di essersi impossessato di due cardellini selvatici, specie appartenente al patrimonio indisponibile dello Stato, senza essere in possesso di una licenza di caccia. La difesa, nel ricorso in appello, aveva sollevato una questione fondamentale: l’applicabilità dell’art. 131-bis del codice penale, che prevede la non punibilità per fatti di particolare tenuità.

La richiesta si basava sulle modifiche introdotte dalla Riforma Cartabia (d.lgs. 150/2022), che ha ampliato i limiti di pena entro cui tale causa di non punibilità può operare. Nello specifico, la riforma ha innalzato il limite minimo della pena detentiva a due anni, rendendo astrattamente applicabile l’istituto anche al furto aggravato, punito con la reclusione da due a sei anni. Tuttavia, la Corte d’Appello aveva confermato la condanna, omettendo completamente di motivare su questo specifico punto.

La Decisione e l’impatto sulla particolare tenuità del fatto

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso dell’imputato, annullando la sentenza d’appello e rinviando il caso a un’altra sezione della Corte d’Appello di Napoli per un nuovo giudizio. La Suprema Corte ha censurato la decisione impugnata per un evidente difetto di motivazione. Il giudice di secondo grado, infatti, avrebbe dovuto pronunciarsi sull’espressa richiesta della difesa, valutando se, alla luce della nuova normativa, il fatto concreto potesse essere qualificato come di particolare tenuità.

Le motivazioni

Il fulcro della motivazione della Cassazione risiede in due principi cardine del diritto penale:

1. Natura Sostanziale e Retroattività Favorevole: La causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto ha natura sostanziale e non meramente processuale. Di conseguenza, ad essa si applica il principio della retroattività della legge penale più favorevole (art. 2, comma 4, c.p.). La Riforma Cartabia, avendo ampliato l’ambito di applicazione dell’art. 131-bis, costituisce una norma più favorevole e deve quindi essere applicata anche ai reati commessi prima della sua entrata in vigore, purché il giudizio sia ancora pendente.

2. Obbligo di Motivazione del Giudice: A fronte di una specifica richiesta della difesa, il giudice ha l’obbligo di fornire una motivazione. Nel caso di specie, la Corte d’Appello ha ignorato la richiesta di applicare l’art. 131-bis, basandosi implicitamente sulla vecchia normativa che escludeva il furto aggravato. Questo comportamento integra un vizio di motivazione che rende la sentenza annullabile. La Cassazione sottolinea che il giudice di merito avrebbe dovuto valutare la sussistenza dei presupposti per la non punibilità, analizzando le modalità della condotta, il grado di colpevolezza e l’entità del danno, come richiesto dall’art. 133 del codice penale.

Le conclusioni

Questa sentenza consolida l’orientamento giurisprudenziale sull’applicazione estensiva e retroattiva della particolare tenuità del fatto post-Riforma Cartabia. Le conclusioni pratiche sono significative: anche per reati come il furto aggravato, precedentemente esclusi, si apre la possibilità di un proscioglimento se l’offensività concreta del fatto risulta minima. La decisione ribadisce che i giudici di merito non possono ignorare le novità legislative più favorevoli all’imputato e hanno il dovere di esaminare attentamente ogni singolo caso, fornendo una motivazione completa e adeguata. Si tratta di un’importante affermazione del principio di proporzionalità della sanzione penale, che deve essere sempre commisurata alla reale gravità del fatto commesso.

La nuova disciplina sulla particolare tenuità del fatto si applica ai reati commessi prima della Riforma Cartabia?
Sì. La Corte di Cassazione ha stabilito che, trattandosi di una norma di diritto sostanziale più favorevole all’imputato, la nuova formulazione dell’art. 131-bis del codice penale ha efficacia retroattiva e si applica anche ai fatti commessi prima della sua entrata in vigore.

Perché la sentenza di condanna è stata annullata?
La sentenza è stata annullata per un difetto di motivazione. La Corte d’Appello aveva completamente omesso di valutare e rispondere alla richiesta della difesa di applicare la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, alla luce delle modifiche legislative più favorevoli intervenute.

Cosa dovrà fare il nuovo giudice nel riesaminare il caso?
Il giudice del rinvio dovrà procedere a un nuovo giudizio, verificando specificamente se sussistono i presupposti di merito per riconoscere la causa di non punibilità. Dovrà quindi valutare le modalità della condotta, il grado di colpevolezza e l’esiguità del danno per stabilire se l’offensività del fatto possa essere considerata particolarmente tenue.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati