LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Particolare tenuità del fatto: la motivazione generica

La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza di condanna per il reato di combustione illecita di rifiuti, accogliendo il ricorso dell’imputato. La decisione si fonda sulla critica alla motivazione della Corte d’Appello, che aveva negato l’applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto basandosi su considerazioni generiche sulla frequenza di tale reato, anziché analizzare le specifiche circostanze del caso concreto (quantità esigua di rifiuti, tentativo di spegnere il fuoco). La Cassazione ha ritenuto tale motivazione ‘apparente’ e ha rinviato il caso per un nuovo esame.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 6 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Particolare Tenuità del Fatto: Quando la Frequenza del Reato non Basta per Negarla

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale del diritto penale: la valutazione sulla particolare tenuità del fatto, prevista dall’art. 131-bis c.p., deve basarsi sulle circostanze specifiche del singolo caso e non su considerazioni generali e astratte sulla diffusione di un certo tipo di reato. La Suprema Corte ha annullato con rinvio una condanna per combustione illecita di rifiuti proprio perché la motivazione dei giudici di merito era ‘apparente’ e slegata dalla realtà fattuale.

I Fatti del Processo

Un giovane veniva condannato in primo e secondo grado per aver appiccato il fuoco, in concorso con un’altra persona, a un cumulo di rifiuti, nello specifico matasse di cavi elettrici abbandonati in una località di campagna. La difesa dell’imputato aveva chiesto, sia in appello che in Cassazione, l’applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto.

La difesa evidenziava alcuni elementi concreti a sostegno della richiesta:
– La modesta quantità e qualità dei rifiuti (un piccolo mucchio di cavi).
– Il fatto che l’episodio si fosse verificato in pieno giorno su una strada sterrata.
– La condotta successiva degli imputati, i quali, alla vista degli agenti, si erano immediatamente adoperati per spegnere le fiamme con mezzi di fortuna (una bottiglia d’acqua e un badile).

La Valutazione sul Particolare Tenuità del Fatto in Appello

La Corte di Appello aveva rigettato la richiesta, escludendo la particolare tenuità del fatto con una motivazione molto sintetica. I giudici avevano affermato che ‘la combustione illecita di rifiuti è un fenomeno che negli ultimi anni ha raggiunto una preoccupante frequenza’. Tale argomentazione, secondo la difesa, non teneva conto degli specifici elementi del caso, risultando una mera clausola di stile.

La Decisione della Cassazione: No alla Motivazione Apparente

La Corte di Cassazione ha accolto pienamente le ragioni del ricorrente, censurando duramente la decisione della Corte territoriale.

Le motivazioni

I giudici supremi hanno definito la motivazione della Corte d’Appello come ‘apparente’, in quanto ‘meramente assertiva e priva di specifiche argomentazioni relative alla fattispecie concreta oggetto di giudizio’. Il riferimento alla ‘preoccupante frequenza’ del reato è una considerazione generale che non può sostituire la valutazione specifica che il giudice è tenuto a compiere ai sensi degli articoli 131-bis e 133 del codice penale.

Per decidere sulla tenuità del fatto, il giudice deve esaminare le modalità della condotta, l’entità del danno o del pericolo, e il grado della colpevolezza. Nel caso di specie, la Corte d’Appello aveva completamente omesso di considerare gli elementi concreti portati dalla difesa, come la quantità dei rifiuti e il comportamento post-delittuoso dell’imputato, limitandosi a una valutazione astratta e generica. Questo modo di procedere svuota di significato la norma e si traduce in una motivazione che esiste solo in apparenza, ma non nella sostanza.

Le conclusioni

Questa sentenza è un importante monito per i giudici di merito. La lotta a fenomeni criminali diffusi non può portare a negare istituti di garanzia come la non punibilità per particolare tenuità del fatto sulla base di argomenti di politica criminale o di allarme sociale. Ogni singolo caso deve essere giudicato per ciò che è. La decisione di punire o meno un fatto di lieve entità deve scaturire da un’analisi attenta e personalizzata della condotta specifica dell’imputato e delle circostanze del reato, non da statistiche o dalla percezione generale della gravità di un certo tipo di crimine. La motivazione di una sentenza deve sempre essere ancorata ai fatti concreti del processo.

Cos’è la ‘particolare tenuità del fatto’?
È una causa di non punibilità prevista dall’articolo 131-bis del codice penale. Si applica ai reati per cui è prevista una pena detentiva non superiore nel massimo a cinque anni, quando l’offesa, per le modalità della condotta e per l’esiguità del danno o del pericolo, risulta particolarmente lieve e il comportamento non è abituale.

Perché la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza d’appello?
La Corte di Cassazione ha annullato la sentenza perché la motivazione con cui i giudici d’appello avevano negato la particolare tenuità del fatto era ‘apparente’. Invece di analizzare gli elementi specifici del caso (come la piccola quantità di rifiuti e il tentativo di spegnere il fuoco), la Corte d’appello si era limitata a un’affermazione generica sulla frequenza del reato di combustione di rifiuti, motivazione ritenuta insufficiente.

Un giudice può negare la particolare tenuità del fatto basandosi solo sulla frequenza di un reato nella società?
No. Come chiarito dalla sentenza, il giudice deve valutare la tenuità del fatto in base alle circostanze specifiche e concrete del singolo episodio. Fare riferimento solo alla diffusione o alla frequenza di un reato costituisce una motivazione generica e astratta, non adeguata a giustificare il diniego della causa di non punibilità.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati