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Particolare tenuità del fatto: la decisione della Corte

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibili i ricorsi di due imputati contro una sentenza della Corte d’Appello, confermando la non applicabilità della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto. La decisione si basa sulla valutazione della gravità della condotta e dell’offesa, ritenuta sufficiente a escludere il beneficio, nonostante le argomentazioni della difesa relative allo scarso allarme sociale e all’occasionalità dell’episodio.

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Pubblicato il 29 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Particolare Tenuità del Fatto: Quando la Gravità della Condotta Prevale

L’istituto della particolare tenuità del fatto, introdotto dall’articolo 131-bis del codice penale, rappresenta un importante strumento di deflazione processuale, permettendo di escludere la punibilità per reati di minima entità. Tuttavia, la sua applicazione non è automatica e richiede un’attenta valutazione da parte del giudice. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci offre un’occasione per approfondire i criteri che guidano questa valutazione, chiarendo perché alcuni comportamenti, pur apparentemente minori, non possono beneficiare di questa causa di non punibilità.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine dal ricorso presentato da due individui contro una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Catania. La difesa dei ricorrenti aveva sollevato, tra le varie eccezioni, la richiesta di applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto. Secondo i legali, la condotta contestata presentava caratteristiche tali da poter rientrare nell’ambito dell’art. 131-bis c.p., evidenziando elementi come lo scarso allarme sociale generato, l’esiguità del pericolo per le persone offese e l’occasionalità dell’episodio, avvenuto a seguito di un precedente dissidio.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte, con l’ordinanza in esame, ha dichiarato i ricorsi inammissibili. Questa decisione non entra nel merito della vicenda in modo approfondito, ma si concentra sulla correttezza del ragionamento seguito dai giudici dei gradi precedenti. La Corte ha stabilito che la Corte d’Appello aveva correttamente escluso la riconducibilità della fattispecie concreta nell’alveo dell’inoffensività, fornendo una motivazione logica e coerente con i principi stabiliti dalla giurisprudenza di legittimità.

Le Motivazioni: Perché la particolare tenuità del fatto è stata esclusa?

Il fulcro della decisione risiede nelle motivazioni con cui i giudici hanno respinto la tesi della difesa. La Corte di Cassazione ha sottolineato che la Corte territoriale aveva adeguatamente valorizzato la “gravità del fatto”. Questa gravità non è stata valutata in astratto, ma desunta da elementi concreti, ovvero “dalle modalità della condotta e dall’offesa concretamente arrecata”.

Secondo il Collegio, questa valutazione è risultata assorbente e decisiva. Di fronte a una corretta analisi della gravità intrinseca del comportamento, le argomentazioni difensive sono state ritenute “non decisive e non idonee a scardinare la tenuta della motivazione”. In altre parole, anche se un episodio è occasionale o non genera un vasto allarme sociale, la sua specifica modalità di esecuzione e l’impatto reale sulla vittima possono essere tali da superare la soglia della “particolare tenuità”. La motivazione della Corte d’Appello è stata quindi giudicata non illogica e sufficientemente fondata per escludere il beneficio.

Conclusioni

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale nell’applicazione della particolare tenuità del fatto: la valutazione deve essere condotta caso per caso, con un’analisi attenta e concreta della fattispecie. Non basta invocare l’occasionalità o lo scarso allarme sociale; è necessario che il fatto, nel suo complesso, risulti effettivamente di minima offensività. La decisione sottolinea come le modalità della condotta e l’effettiva lesione al bene giuridico tutelato siano gli elementi cardine su cui il giudice deve fondare il proprio convincimento. Per gli operatori del diritto, ciò significa che la richiesta di applicazione dell’art. 131-bis c.p. deve essere supportata da argomenti che dimostrino non solo l’assenza di abitualità, ma anche e soprattutto la minima gravità intrinseca del reato commesso.

Quando un fatto non può essere considerato di particolare tenuità?
Secondo questa ordinanza, un fatto non può essere considerato di particolare tenuità quando la sua gravità, desunta concretamente dalle modalità della condotta e dall’offesa arrecata, è tale da superare la soglia della minima offensività, anche in presenza di altri fattori come l’occasionalità dell’episodio.

Quali elementi sono stati ritenuti insufficienti a giustificare la particolare tenuità del fatto in questo caso specifico?
Gli argomenti addotti dalla difesa, quali lo scarso allarme sociale della condotta, l’esiguità del pericolo per il bene giuridico e per le persone offese, e l’occasionalità dell’episodio, sono stati ritenuti non decisivi e inidonei a superare la valutazione sulla gravità del fatto compiuta dalla corte territoriale.

Qual è stata la decisione finale della Corte di Cassazione e quali conseguenze ha comportato per i ricorrenti?
La Corte ha dichiarato i ricorsi inammissibili. Di conseguenza, ha condannato i ricorrenti al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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