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Particolare tenuità del fatto: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione ha esaminato il caso di un uomo condannato per il porto ingiustificato di una mazza da baseball. Pur confermando la colpevolezza, la Corte ha annullato la sentenza per un vizio di motivazione. I giudici di merito non avevano spiegato perché avevano negato l’assoluzione per la particolare tenuità del fatto, richiesta dalla difesa, né il beneficio della non menzione della condanna, creando una contraddizione con la valutazione del fatto come ‘di lieve entità’. La causa è stata rinviata per un nuovo esame su questi specifici punti.

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Pubblicato il 14 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Particolare tenuità del fatto: quando il giudice ha l’obbligo di motivare

Una recente sentenza della Corte di Cassazione (Sent. N. 45548/2024) offre importanti chiarimenti sull’applicazione della particolare tenuità del fatto e sull’obbligo di motivazione del giudice. Il caso riguarda il porto di una mazza da baseball in auto, ma i principi espressi hanno una portata ben più ampia, toccando i diritti della difesa e la logicità delle decisioni giudiziarie.

I Fatti del Caso: Il Porto di una Mazza da Baseball

Un automobilista veniva condannato dal Tribunale di Prato a una pena di 2.000 euro di ammenda per aver portato, senza un giustificato motivo, una mazza da baseball all’interno della sua autovettura. Il reato contestato era quello previsto dall’art. 4 della legge n. 110/1975, che punisce il porto di armi od oggetti atti ad offendere.

Il Tribunale aveva escluso la giustificazione dell’uso sportivo e aveva negato la sospensione condizionale della pena, ritenendola non opportuna data la natura pecuniaria della sanzione.

I Motivi del Ricorso in Cassazione

L’imputato, tramite il suo difensore, ha presentato ricorso in Cassazione basandosi su due motivi principali:
1. Errata valutazione dei fatti e vizio di motivazione: La difesa sosteneva che il giudice di primo grado non avesse adeguatamente considerato la giustificazione fornita (uso sportivo) e non avesse motivato sulla concreta offensività e utilizzabilità della mazza nelle circostanze date.
2. Omessa decisione su punti cruciali: Il ricorso lamentava che il Tribunale avesse completamente ignorato la richiesta di assoluzione per particolare tenuità del fatto (ex art. 131-bis c.p.) e la richiesta di concessione del beneficio della non menzione della condanna.

La Valutazione della Corte sul Merito del Reato

La Cassazione ha rigettato il primo motivo di ricorso. Ha ritenuto corretta la valutazione del Tribunale, sottolineando che il ‘giustificato motivo’ deve essere immediato e verificabile al momento del controllo da parte delle forze dell’ordine, non una spiegazione fornita a posteriori nel corso del processo. Le circostanze del ritrovamento (auto ferma in mezzo alla strada, con motore acceso, davanti a un’agenzia di scommesse) sono state considerate sufficienti a ritenere che la mazza avesse una finalità offensiva immediata.

Particolare tenuità del fatto: l’Obbligo di Motivazione

Il cuore della decisione si concentra sul secondo motivo, che è stato accolto. La Corte Suprema ha stabilito che quando la difesa formula una richiesta esplicita di assoluzione per particolare tenuità del fatto, il giudice ha il dovere di pronunciarsi con una motivazione specifica. Non può semplicemente ignorare la richiesta.

La Contraddizione nella Sentenza di Primo Grado

La Cassazione ha rilevato una palese contraddizione nella sentenza impugnata. Da un lato, il Tribunale aveva qualificato il fatto come ‘di lieve entità’ e concesso le attenuanti generiche. Dall’altro, non aveva speso una parola per spiegare perché, nonostante questa valutazione, non ritenesse applicabile la causa di non punibilità per la particolare tenuità del fatto.

Un rigetto implicito è ammissibile solo se la struttura argomentativa della sentenza contiene elementi logicamente incompatibili con la tenuità. In questo caso, avveniva l’esatto contrario: la motivazione conteneva elementi che avrebbero dovuto, quantomeno, portare a una discussione sul tema.

Le Motivazioni

La Corte di Cassazione ha affermato che la sentenza era viziata per un duplice obbligo di motivazione violato. In primo luogo, il giudice non ha risposto a una richiesta specifica della difesa sull’applicazione dell’art. 131-bis c.p. Tale silenzio è inaccettabile, specialmente quando la stessa sentenza definisce il reato ‘di lieve entità’. In secondo luogo, la sentenza era carente anche sulla mancata concessione del beneficio della non menzione della condanna. Essendo l’imputato incensurato, e data la modesta gravità del fatto riconosciuta dal giudice stesso, era necessario spiegare perché non gli fosse stato concesso anche questo ulteriore beneficio. La Corte ha richiamato il principio secondo cui, se si concede un beneficio (come astrattamente la sospensione condizionale) ma se ne nega un altro (la non menzione), il giudice deve indicare le ragioni della sua scelta differenziata.

Le Conclusioni

In conclusione, la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza del Tribunale di Prato, ma solo limitatamente ai punti riguardanti il diniego della causa di non punibilità per la particolare tenuità del fatto e la mancata concessione della non menzione della condanna. Ha rinviato il caso a un nuovo giudice dello stesso Tribunale, che dovrà riesaminare questi specifici aspetti, fornendo una motivazione adeguata e coerente. Il resto del ricorso, relativo alla colpevolezza per il reato, è stato rigettato.

Perché il porto di una mazza da baseball in auto può costituire reato?
Secondo l’art. 4 della Legge 110/1975, una mazza da baseball è considerata un’arma impropria. Portarla in un luogo pubblico, come un’automobile, è reato se non esiste un ‘giustificato motivo’ immediatamente verificabile (ad esempio, recarsi a un campo da gioco). Le circostanze del ritrovamento sono decisive per valutare se il porto sia lecito o meno.

Cosa succede se il giudice non risponde a una richiesta di assoluzione per particolare tenuità del fatto?
Se la difesa richiede esplicitamente l’applicazione dell’art. 131-bis c.p. (particolare tenuità del fatto), il giudice ha l’obbligo di pronunciarsi con una motivazione specifica. Come stabilito in questa sentenza, ignorare la richiesta costituisce un vizio di motivazione che può portare all’annullamento della sentenza su quel punto.

Può esserci contraddizione se un giudice definisce un fatto ‘lieve’ ma nega la ‘particolare tenuità’?
Sì, può crearsi una contraddizione che richiede una spiegazione. In questo caso, la Cassazione ha ritenuto che, avendo il giudice qualificato il fatto come ‘di lieve entità’ e concesso le attenuanti, avrebbe dovuto motivare specificamente le ragioni per cui non lo riteneva anche ‘particolarmente tenue’ ai fini dell’assoluzione, per evitare una decisione illogica.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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