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Particolare tenuità del fatto: la Cassazione conferma

La Corte di Cassazione ha annullato con rinvio una sentenza di condanna per un reato tributario, stabilendo che la nuova e più favorevole disciplina della ‘particolare tenuità del fatto’ (art. 131-bis c.p.), introdotta dalla Riforma Cartabia, deve essere applicata retroattivamente. La Corte d’appello aveva erroneamente negato il beneficio basandosi sulla vecchia normativa. La Cassazione ha chiarito che il nuovo criterio, basato sulla pena minima non superiore a due anni, si applica anche ai processi in corso per fatti commessi in precedenza.

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Pubblicato il 5 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Particolare Tenuità del Fatto: La Cassazione Apre a Nuove Applicazioni Retroattive

Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 34779/2025) ha riaffermato un principio cruciale nel diritto penale: la retroattività della legge più favorevole, con particolare riferimento alla causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto. Questa decisione chiarisce come le modifiche introdotte dalla Riforma Cartabia (d.lgs. 150/2022) debbano essere applicate anche ai processi in corso per reati commessi prima della sua entrata in vigore, ampliando le possibilità di proscioglimento per illeciti di modesta entità.

I Fatti del Caso

Un amministratore di società era stato condannato in primo e secondo grado per il reato previsto dall’art. 2 del d.lgs. 74/2000. L’accusa era quella di aver utilizzato fatture per operazioni inesistenti nella dichiarazione fiscale relativa all’anno 2014, al fine di evadere le imposte. L’importo degli elementi passivi fittizi era di circa 9.980 euro, con un’imposta evasa di circa 2.745 euro. Nonostante l’esiguità della somma, i giudici di merito avevano confermato la condanna.

Il Nocciolo della Questione: L’Applicabilità della Particolare Tenuità del Fatto

La difesa dell’imputato ha presentato ricorso in Cassazione, basando la sua argomentazione su un unico motivo: l’errata applicazione dell’art. 131-bis del codice penale, che disciplina la non punibilità per particolare tenuità del fatto. Secondo il ricorrente, la Corte d’appello non aveva considerato la nuova formulazione della norma, introdotta dal d.lgs. n. 150 del 2022.

Prima di questa modifica, la causa di non punibilità era applicabile solo ai reati per i quali era prevista una pena detentiva non superiore nel massimo a cinque anni. Il reato contestato, invece, prevedeva una pena da un anno e sei mesi a sei anni, superando quindi il limite massimo.

La Riforma Cartabia ha però cambiato il parametro di riferimento. A partire dal 30 dicembre 2022, la particolare tenuità del fatto può essere applicata a tutti i reati per i quali è prevista una pena detentiva non superiore nel minimo a due anni. Il reato di utilizzo di fatture fittizie, avendo una pena minima di un anno e sei mesi, rientra pienamente in questa nuova categoria.

Le Motivazioni della Cassazione

La Suprema Corte ha accolto il ricorso, ritenendolo fondato. I giudici hanno chiarito che l’art. 131-bis c.p. è un istituto di natura sostanziale e, in quanto tale, le sue modifiche più favorevoli devono essere applicate retroattivamente, secondo il principio del favor rei.

La Corte ha specificato che la preclusione basata sul limite massimo di pena, a cui faceva riferimento la Corte d’Appello, è ormai superata. La nuova formulazione, che guarda al minimo edittale non superiore a due anni, è l’unico criterio da considerare per l’applicabilità dell’istituto. La Cassazione ha citato un suo precedente (Sez. 6, n. 7573 del 27/01/2023) che aveva già stabilito la retroattività di tale modifica, confermando che essa si applica anche ai giudizi pendenti per reati commessi prima dell’entrata in vigore della riforma.

Di conseguenza, la sentenza impugnata è stata annullata, ma solo limitatamente al punto riguardante l’applicabilità della causa di non punibilità. La Corte ha dichiarato irrevocabile l’accertamento della responsabilità penale dell’imputato, rinviando il caso ad un’altra sezione della Corte d’Appello di Bologna. Quest’ultima dovrà procedere a un nuovo giudizio per valutare, con libertà di esito, se sussistono i presupposti per applicare l’art. 131-bis c.p. alla luce del nuovo e più favorevole quadro normativo.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa sentenza consolida un orientamento giurisprudenziale di fondamentale importanza. Stabilisce in modo inequivocabile che l’ampliamento del campo di applicazione della particolare tenuità del fatto ha effetto retroattivo. Ciò significa che molti imputati, in processi per reati considerati minori, possono ora beneficiare di una causa di non punibilità che in precedenza era loro preclusa. La decisione rafforza il principio di proporzionalità della sanzione penale, evitando che condotte di modesta offensività portino a una condanna, e offre uno strumento in più alla difesa per tutelare i propri assistiti nei procedimenti pendenti.

La nuova norma sulla particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.) si applica ai reati commessi prima della sua entrata in vigore?
Sì. La Corte di Cassazione ha confermato che la modifica, essendo una norma di diritto sostanziale più favorevole all’imputato (in bonam partem), ha efficacia retroattiva e si applica anche ai giudizi pendenti per fatti commessi prima del 30 dicembre 2022.

Qual è il nuovo criterio per applicare la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto?
Il criterio attuale, introdotto dal d.lgs. n. 150 del 2022, prevede che la causa di non punibilità sia applicabile ai reati per cui è prevista una pena detentiva non superiore nel minimo a due anni. Questo sostituisce il precedente criterio che faceva riferimento a una pena non superiore nel massimo a cinque anni.

Cosa succede quando la Cassazione annulla una sentenza solo su un punto specifico come l’applicabilità dell’art. 131-bis c.p.?
L’accertamento della responsabilità penale dell’imputato diventa definitivo e irrevocabile. La sentenza viene però rinviata a un’altra sezione della Corte d’Appello, la quale dovrà effettuare un nuovo giudizio limitatamente al punto annullato, ossia valutare se, nel caso specifico, ricorrano i presupposti per applicare la causa di non punibilità secondo i principi di diritto stabiliti dalla Cassazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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