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Particolare tenuità del fatto: la Cassazione annulla

La Cassazione annulla una sentenza della Corte d’Appello per non aver valutato la richiesta di applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.). La Corte ribadisce che il giudice deve esaminare tale richiesta, anche se presentata per la prima volta in appello, e la sua omissione comporta l’annullamento della decisione.

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Pubblicato il 1 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Particolare Tenuità del Fatto: La Cassazione Annulla per Omessa Valutazione

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha riaffermato un principio fondamentale del diritto processuale penale: il dovere del giudice di pronunciarsi su ogni richiesta avanzata dalla difesa. In questo caso, l’omessa valutazione della richiesta di applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto ha portato all’annullamento parziale della sentenza di condanna per reati tributari.

I Fatti del Processo

Cinque imputati erano stati condannati in primo e secondo grado per reati legati all’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, ai sensi dell’art. 2 del D.Lgs. 74/2000. Durante il giudizio d’appello, la difesa di quattro di loro aveva avanzato, per la prima volta durante le conclusioni orali, la richiesta di applicare l’art. 131-bis del codice penale, che prevede la non punibilità per fatti di particolare tenuità.

La Corte d’Appello, tuttavia, nel riformare parzialmente la sentenza di primo grado (dichiarando alcuni reati prescritti e riducendo le pene), aveva completamente ignorato tale richiesta, non fornendo alcuna motivazione in merito. Di conseguenza, gli imputati hanno proposto ricorso per cassazione, lamentando, tra le altre cose, proprio questo vizio di motivazione.

La Decisione della Cassazione e la Particolare Tenuità del Fatto

La Suprema Corte ha accolto i ricorsi dei quattro imputati su questo specifico punto. Ha stabilito che l’omessa risposta alla richiesta di applicazione della particolare tenuità del fatto costituisce un vizio di motivazione che impone l’annullamento della sentenza. I giudici hanno chiarito che tale richiesta può essere validamente presentata per la prima volta anche in appello, e il giudice ha l’obbligo di prenderla in esame.

La causa di non punibilità ex art. 131-bis c.p. è definita ‘atipica’ perché, pur riconoscendo l’esistenza del reato e la responsabilità dell’imputato, esclude l’applicazione di una pena quando il fatto è considerato di minima gravità. La sua applicazione, quindi, presuppone un accertamento completo della colpevolezza.

La Posizione degli Altri Ricorrenti

È interessante notare che il ricorso del quinto imputato è stato invece dichiarato inammissibile. I suoi motivi, relativi alla presunta insussistenza del reato e alla mancanza del dolo di evasione, sono stati considerati meramente ripetitivi di argomenti già esaminati e motivatamente respinti dalla Corte d’Appello. Questo dimostra la differenza tra un vizio procedurale (l’omessa motivazione), che porta all’annullamento, e una contestazione sul merito della decisione, che se non supportata da nuovi e validi argomenti, viene respinta.

Le Motivazioni

La Corte di Cassazione ha fondato la sua decisione su principi consolidati. I motivi di ricorso relativi all’omessa valutazione della particolare tenuità del fatto sono stati ritenuti fondati perché la richiesta, pur essendo stata avanzata per la prima volta in appello, non è stata esaminata dai giudici territoriali. Pertanto, la sentenza è stata annullata su questo punto con rinvio alla Corte d’appello per un nuovo esame.

I giudici hanno rammentato che l’applicazione dell’art. 131-bis c.p. richiede l’accertamento della responsabilità penale. Per questo motivo, la questione deve essere affrontata prima che maturi la prescrizione del reato. Nel caso di specie, poiché i termini di prescrizione non erano ancora decorsi, la Corte d’appello avrebbe dovuto e dovrà, in sede di rinvio, valutare se sussistono i presupposti per la non punibilità.

Per quanto riguarda i motivi di ricorso dichiarati inammissibili, la Corte ha sottolineato che non è suo compito riesaminare il merito dei fatti. Quando la Corte d’Appello ha fornito una motivazione logica e aderente alle prove, come nel caso delle fatture false e della responsabilità di uno degli imputati, il ricorso che si limita a riproporre le stesse argomentazioni senza individuare vizi logici specifici non può essere accolto.

Le Conclusioni

Questa sentenza è un importante promemoria del diritto dell’imputato a ricevere una risposta motivata su ogni istanza difensiva. L’omissione da parte del giudice di pronunciarsi su una richiesta specifica, come quella relativa alla particolare tenuità del fatto, non è una mera formalità, ma un vizio che invalida la decisione. La Corte ha quindi annullato la sentenza, non nel merito della colpevolezza, ma per consentire al giudice del rinvio di effettuare quella valutazione che era stata illegittimamente omessa, garantendo così il pieno rispetto del diritto di difesa.

Una richiesta di applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto può essere presentata per la prima volta in appello?
Sì, la sentenza conferma che la richiesta di applicazione della causa di non punibilità ex art. 131-bis cod. pen. può essere avanzata per la prima volta anche nella fase delle conclusioni orali del giudizio di appello.

Cosa succede se il giudice d’appello non si pronuncia su tale richiesta?
Se il giudice d’appello omette di esaminare la richiesta di applicazione della particolare tenuità del fatto, commette un vizio di motivazione. Di conseguenza, la Corte di Cassazione annulla la sentenza su quel punto, con rinvio a un’altra sezione della Corte d’Appello per un nuovo esame.

Perché il ricorso di uno degli imputati è stato dichiarato inammissibile mentre quello degli altri è stato parzialmente accolto?
Il ricorso di uno degli imputati è stato ritenuto inammissibile perché i suoi motivi erano mere ripetizioni di censure già respinte dalla Corte d’Appello con motivazione congrua e logica. Gli altri ricorsi sono stati accolti limitatamente al punto dell’omessa valutazione sulla particolare tenuità del fatto, un vizio procedurale specifico che non riguardava il merito della sua colpevolezza.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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