LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Particolare tenuità del fatto: la Cassazione annulla

La Corte di Cassazione ha annullato una condanna per ricettazione di un cellulare, limitatamente alla valutazione della non punibilità per particolare tenuità del fatto. I giudici hanno ritenuto insufficiente e non pertinente la motivazione della Corte d’Appello, che aveva escluso l’istituto basandosi su elementi di contesto (come il ritrovamento di denaro) senza una valutazione concreta della gravità e occasionalità della condotta secondo i criteri di legge.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 28 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Particolare tenuità del fatto: la Cassazione stabilisce i limiti della valutazione del giudice

La recente sentenza della Corte di Cassazione, Sez. 2 Penale, n. 4239/2024, offre un importante chiarimento sui criteri di applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, prevista dall’art. 131-bis del codice penale. Con questa pronuncia, i giudici di legittimità hanno annullato con rinvio una sentenza di condanna per ricettazione, censurando la motivazione della Corte d’Appello che aveva negato il beneficio sulla base di argomentazioni ritenute carenti e non pertinenti. Il caso riguardava la ricettazione di un telefono cellulare, un reato per cui l’imputato era stato condannato a quattro mesi di reclusione e 200 euro di multa, con pena sospesa.

I Fatti di Causa e i Motivi del Ricorso

Un uomo veniva condannato in primo grado e in appello per il reato di ricettazione di un telefono cellulare. La sua difesa, tuttavia, decideva di ricorrere in Cassazione, sollevando tre questioni principali:
1. L’errata qualificazione del reato, che a dire della difesa avrebbe dovuto essere inquadrato come incauto acquisto (art. 712 c.p.) e non come ricettazione (art. 648 c.p.).
2. Il mancato riconoscimento della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.).
3. La violazione di legge in relazione all’attenuante del danno patrimoniale di speciale tenuità.

La Corte di Cassazione ha ritenuto manifestamente infondati il primo e il terzo motivo, confermando sia la qualificazione del reato come ricettazione sia la corretta applicazione dell’attenuante da parte dei giudici di merito. Il fulcro della decisione si è concentrato, invece, sul secondo motivo, accogliendolo e delineando con precisione i confini del giudizio sulla tenuità del fatto.

La Valutazione sulla particolare tenuità del fatto

La Corte d’Appello aveva negato l’applicazione dell’art. 131-bis c.p. basando la sua decisione su alcuni ‘elementi di contesto’. In particolare, aveva valorizzato il fatto che, durante la perquisizione che portò al ritrovamento del cellulare, fu rinvenuta anche una somma di denaro. Inoltre, aveva fatto riferimento a generiche ‘pregresse condanne per fatti rilevanti’ e all’assenza di giustificazioni plausibili da parte dell’imputato. Secondo la Corte di Cassazione, questa motivazione è giuridicamente errata e insufficiente.

I Limiti al Giudizio del Giudice di Merito

I giudici di legittimità hanno ribadito che il giudizio sulla particolare tenuità del fatto richiede una valutazione complessa e concreta, che non può basarsi su formule di stile o elementi non direttamente collegati alla gravità della singola condotta. La Corte ha chiarito che:
Gli elementi di contesto, come il ritrovamento di denaro, non possono da soli dimostrare la gravità del fatto o la non occasionalità della condotta se il giudice non spiega in modo specifico perché siano significativi in relazione al reato contestato.
L’abitualità del comportamento non può essere desunta genericamente. La legge, come interpretata dalle Sezioni Unite (sentenza Tushaj), richiede la presenza di almeno due illeciti della stessa indole, diversi da quello in giudizio, per poter configurare la serialità che osta all’applicazione del beneficio. La Corte d’Appello non aveva fornito alcun dettaglio su presunti reati ostativi.
La gravità del fatto deve essere valutata secondo i parametri dell’art. 133 c.p., considerando le modalità della condotta e l’entità del danno. Un generico riferimento a ‘fatti rilevanti’ del passato non è sufficiente.

Le motivazioni

La motivazione della Corte di Cassazione si fonda sulla necessità di una valutazione rigorosa e puntuale per escludere la causa di non punibilità. I giudici hanno sottolineato che la Corte territoriale ha utilizzato una ‘motivazione carente e giuridicamente non pertinente’. Gli elementi valorizzati (somma di denaro, precedenti non specificati) sono stati ritenuti inadeguati a fondare un giudizio sulla meritevolezza della sanzione penale. In sostanza, il giudice deve spiegare con chiarezza perché la specifica manifestazione del reato in esame supera la soglia della particolare tenuità, senza ricorrere a elementi esterni che non siano stati concretamente collegati all’offensività del fatto specifico.

Le conclusioni

In conclusione, la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza impugnata, ma solo limitatamente al punto relativo all’applicabilità dell’art. 131-bis c.p. Ha rinviato il caso alla Corte di Appello di Perugia per un nuovo giudizio, che dovrà attenersi ai principi di diritto enunciati. Questa decisione riafferma l’importanza di una motivazione analitica e concreta quando si nega l’applicazione della non punibilità per particolare tenuità del fatto, impedendo che l’esclusione del beneficio si basi su presunzioni o elementi di contesto non adeguatamente esplicitati nella loro rilevanza.

Quali sono i criteri corretti per escludere la non punibilità per particolare tenuità del fatto?
Per escludere la non punibilità, il giudice deve effettuare una valutazione complessa basata sulle modalità della condotta e l’esiguità del danno (art. 133 c.p.), motivando in modo specifico e concreto perché il fatto supera la soglia della tenuità, senza ricorrere a formule di stile o elementi generici.

Elementi di contesto, come il ritrovamento di denaro o precedenti penali, possono giustificare automaticamente l’esclusione del beneficio?
No. Secondo la sentenza, tali elementi non possono automaticamente escludere l’applicazione dell’art. 131-bis c.p. Il giudice deve spiegare in modo specifico perché questi elementi sono significativi per qualificare la gravità del fatto specifico o per dimostrare l’abitualità della condotta, la quale richiede la prova di almeno due illeciti precedenti della stessa indole.

Cosa accade quando la Corte di Cassazione annulla una sentenza con rinvio su un punto specifico?
La sentenza impugnata viene annullata solo per la parte indicata dalla Cassazione. Il caso viene trasmesso a un altro giudice dello stesso grado (in questo caso, la Corte di Appello di Perugia) che dovrà decidere nuovamente solo su quel punto specifico, attenendosi ai principi di diritto stabiliti dalla Corte di Cassazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati