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Particolare tenuità del fatto: la Cassazione annulla

Un automobilista, condannato per guida in stato di ebbrezza e per aver causato un incidente, ricorre in Cassazione. La Suprema Corte rigetta i motivi sull’irregolarità dell’avviso al difensore e sulla configurabilità dell’incidente, ma accoglie il ricorso per un vizio di motivazione. La Corte d’Appello, infatti, aveva completamente omesso di rispondere alla richiesta di applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto. Di conseguenza, la sentenza è stata annullata con rinvio su questo specifico punto.

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Pubblicato il 25 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Particolare tenuità del fatto: la Cassazione annulla la condanna per omessa motivazione

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 1938 del 2024, è tornata a pronunciarsi su un tema cruciale del diritto penale: l’obbligo del giudice di motivare la decisione sulla richiesta di applicazione della particolare tenuità del fatto. Il caso riguarda un automobilista condannato per guida in stato di ebbrezza aggravata dall’aver provocato un incidente. La Suprema Corte, pur confermando la correttezza delle procedure di accertamento e la sussistenza dell’incidente, ha annullato la sentenza per un vizio procedurale fondamentale: la totale assenza di motivazione su un punto specifico sollevato dalla difesa.

I fatti del caso: Guida in stato di ebbrezza e incidente stradale

Un automobilista veniva condannato in primo e secondo grado per il reato previsto dall’art. 186 del Codice della Strada. Alla guida del proprio veicolo, aveva investito il parapetto di un ponticello, finendo di traverso sulla carreggiata. Gli accertamenti successivi avevano rivelato un tasso alcolemico molto elevato, pari a 2,85 g/l. A seguito dell’urto, il veicolo aveva perso una ruota a causa del distacco dell’asse, integrando così anche l’aggravante dell’aver provocato un incidente stradale.

I motivi del ricorso in Cassazione

La difesa dell’imputato presentava ricorso in Cassazione articolando tre motivi principali:
1. Violazione delle garanzie difensive: Si lamentava che l’avviso della facoltà di farsi assistere da un difensore durante il prelievo ematico fosse stato dato solo oralmente, senza un verbale scritto, rendendo così inutilizzabili i risultati.
2. Insussistenza dell’aggravante: Si contestava la configurabilità dell’incidente stradale, sostenendo che non vi fosse prova di danni effettivi al parapetto urtato.
3. Omessa motivazione: Si denunciava che la Corte d’Appello non avesse speso una sola parola sulla richiesta, avanzata dalla difesa, di applicare la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto prevista dall’art. 131-bis del codice penale.

L’obbligo di motivazione sulla particolare tenuità del fatto

Il cuore della decisione della Cassazione risiede nel terzo motivo di ricorso. La Suprema Corte ha ritenuto questo motivo fondato. I giudici hanno sottolineato che, quando la difesa formula una specifica richiesta di applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, il giudice ha il dovere di prenderla in esame e di motivare la propria decisione, sia essa di accoglimento o di rigetto.

Nel caso di specie, la Corte territoriale aveva completamente ignorato il punto, omettendo qualsiasi valutazione. Secondo la Cassazione, non era neppure possibile desumere implicitamente le ragioni del rigetto dalla struttura complessiva della sentenza. Questa omissione costituisce un vizio di motivazione che rende la sentenza illegittima.

Le altre questioni: avviso al difensore e aggravante dell’incidente

La Corte ha invece ritenuto infondati gli altri due motivi.

Sulla questione dell’avviso al difensore, ha ribadito il suo orientamento consolidato: l’avvertimento non richiede formule sacramentali e può essere dato anche in forma orale. La prova del suo avvenuto compimento può essere desunta da altri atti, come in questo caso dalla richiesta di accertamenti inviata all’ospedale, dove si dava atto dell’avviso, della volontà dell’indagato di nominare un legale di fiducia e dell’avvenuta comunicazione a quest’ultimo.

Per quanto riguarda l’aggravante dell’incidente stradale, la Corte ha specificato che la nozione di “incidente” include qualsiasi evento inatteso che turbi la normale circolazione e crei un potenziale pericolo, come l’urto contro un ostacolo. Il fatto che il veicolo avesse perso una ruota era una prova inconfutabile della violenza dell’impatto e della sussistenza di una situazione di pericolo, rendendo irrilevante la verifica di danni visibili sul parapetto.

Le motivazioni della Cassazione

La Suprema Corte ha basato la sua decisione su un principio fondamentale del giusto processo: l’obbligo di motivazione. Se un punto specifico e rilevante viene sollevato dalla difesa, il giudice non può semplicemente ignorarlo. L’omessa motivazione su una richiesta come quella ex art. 131-bis c.p. priva l’imputato di comprendere le ragioni della decisione e impedisce un controllo sulla sua logicità e correttezza giuridica. Pertanto, la Corte ha concluso che la sentenza d’appello era viziata nella parte in cui non aveva esaminato la richiesta di applicazione della causa di non punibilità.

Le conclusioni

In conclusione, la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza impugnata, ma solo limitatamente alla questione della particolare tenuità del fatto. Ha rinviato il caso a una diversa Corte d’Appello, quella di Firenze, che dovrà procedere a un nuovo giudizio esclusivamente su questo punto. La nuova Corte dovrà valutare se, nel caso concreto, sussistano i presupposti per applicare l’art. 131-bis c.p. e dovrà fornire una motivazione completa ed esauriente sulla propria decisione. Il resto del ricorso è stato rigettato, confermando quindi la correttezza della procedura di accertamento e la sussistenza del reato e dell’aggravante.

L’avviso all’indagato della facoltà di farsi assistere da un difensore deve essere messo per iscritto?
No. Secondo la giurisprudenza costante della Corte di Cassazione, l’avvertimento può essere formulato anche in forma orale. La prova che sia stato dato può essere fornita tramite la testimonianza degli agenti operanti o tramite annotazioni presenti in altri atti, come la richiesta di accertamenti urgenti inviata alla struttura sanitaria.

Cosa si intende per ‘incidente stradale’ nell’ambito della guida in stato di ebbrezza?
Per ‘incidente stradale’ si intende qualsiasi avvenimento inatteso che interrompe il normale svolgimento della circolazione e può provocare pericolo alla collettività. Non è necessario il coinvolgimento di altri veicoli; rientrano in questa nozione anche l’urto del veicolo contro un ostacolo (es. un guard-rail o un parapetto) o la sua fuoriuscita dalla sede stradale.

Se la difesa chiede l’applicazione della particolare tenuità del fatto, il giudice può non rispondere?
No. La Corte di Cassazione ha stabilito che il giudice ha l’obbligo di motivare la sua decisione su questo punto. L’omessa motivazione sulla richiesta di applicazione dell’art. 131-bis c.p. costituisce un vizio della sentenza che ne comporta l’annullamento con rinvio.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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