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Particolare tenuità del fatto: furto e valutazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per tentato furto aggravato. L’imputato chiedeva l’applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.), ma la Corte ha ribadito che la valutazione sulla gravità del reato è un potere discrezionale del giudice di merito. In questo caso, le modalità dell’azione (scardinamento della porta d’ingresso e valore dei beni) sono state ritenute sufficienti a escludere il beneficio, rendendo la motivazione, anche se implicita, del tutto legittima.

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Pubblicato il 25 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Particolare Tenuità del Fatto: Quando il Furto con Scasso non è Lieve

L’istituto della particolare tenuità del fatto, introdotto dall’articolo 131-bis del codice penale, rappresenta un importante strumento di deflazione processuale, consentendo di escludere la punibilità per reati considerati di scarsa gravità. Tuttavia, la sua applicazione non è automatica e dipende da una valutazione complessa che il giudice deve compiere caso per caso. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce i limiti di questo beneficio, specialmente in contesti di reati contro il patrimonio come il furto aggravato.

I Fatti del Caso: Il Tentato Furto e il Ricorso in Cassazione

Il caso in esame riguarda un individuo condannato in primo e secondo grado per tentato furto in concorso, aggravato dalla violenza sulle cose (scasso) e dal fatto commesso su beni esposti alla pubblica fede. L’imputato, non rassegnato alla condanna, ha presentato ricorso in Cassazione, lamentando la mancata applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto. A suo avviso, le corti di merito avrebbero erroneamente negato il beneficio senza una motivazione adeguata.

La Valutazione sulla Particolare Tenuità del Fatto

La difesa sosteneva che il reato, essendo rimasto allo stadio del tentativo, e considerate le circostanze, dovesse rientrare nell’ambito dell’art. 131-bis c.p. Questo articolo richiede una valutazione complessiva che tenga conto delle modalità della condotta, del grado di colpevolezza e dell’entità del danno o del pericolo. La legge, a seguito delle recenti riforme (D.Lgs. 150/2022), impone di considerare anche la condotta successiva al reato.

La Corte di Cassazione ricorda che tale valutazione rientra nei poteri discrezionali del giudice di merito. La Suprema Corte non può riesaminare i fatti, ma solo verificare che la motivazione della sentenza impugnata sia presente, logica e non contraddittoria. Non è necessario che il giudice analizzi in modo esplicito ogni singolo elemento previsto dall’art. 133 c.p., ma è sufficiente che indichi gli aspetti ritenuti decisivi per escludere la tenuità.

La Decisione della Corte: Negata la Particolare Tenuità del Fatto

La Corte ha dichiarato il ricorso manifestamente infondato e, quindi, inammissibile. I giudici di legittimità hanno osservato come la decisione della Corte d’Appello, pur non dedicando un paragrafo specifico all’art. 131-bis, contenesse una motivazione implicita ma chiara e sufficiente per escludere il beneficio.

Le motivazioni

La motivazione della Corte si fonda su due punti principali. In primo luogo, la valutazione della tenuità del fatto è un giudizio complesso che spetta al giudice di merito, il quale deve considerare tutte le peculiarità della fattispecie concreta. Questo potere discrezionale può essere sindacato in Cassazione solo in caso di mancanza o manifesta illogicità della motivazione.

Nel caso specifico, la sentenza impugnata aveva ritenuto decisiva la gravità del fatto basandosi sulle sue modalità concrete: l’azione furtiva non era stata un gesto estemporaneo e di minima entità, ma aveva comportato lo scardinamento della porta di ingresso e aveva avuto ad oggetto beni di valore. Questi elementi, evidenziati nella motivazione della sentenza di condanna, sono stati considerati sufficienti a delineare un comportamento di una certa gravità, incompatibile con il concetto di “particolare tenuità”. La motivazione, seppur implicita, era dunque ricavabile dal complesso del tessuto argomentativo della sentenza.

Le conclusioni

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale: la gravità delle modalità della condotta, come la violenza sulle cose (lo scasso), può essere un elemento decisivo per escludere l’applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto. La decisione del giudice di merito, se fondata su elementi concreti che dimostrano una certa serietà del comportamento criminale, è difficilmente censurabile in sede di legittimità. Anche una motivazione implicita, purché desumibile chiaramente dal contesto della sentenza, è considerata valida per negare il beneficio previsto dall’art. 131-bis del codice penale.

Quando può essere esclusa la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto?
Può essere esclusa quando il giudice, attraverso una valutazione complessa e congiunta di tutte le peculiarità della fattispecie concreta (modalità della condotta, grado di colpevolezza, entità del danno), ritiene che il fatto non sia di lieve entità.

Quali elementi sono decisivi per negare la tenuità del fatto in un caso di furto?
Nel caso analizzato, sono state ritenute decisive le modalità concrete dell’azione, ovvero il fatto che il furto fosse stato preceduto dallo scardinamento della porta d’ingresso e avesse ad oggetto beni di valore. Questi elementi indicano una gravità della condotta che va oltre la soglia della tenuità.

La motivazione che esclude la particolare tenuità del fatto deve essere sempre esplicita?
No, la Corte di Cassazione ha chiarito che la motivazione può essere anche implicita e ricavarsi dal complesso del tessuto motivazionale della sentenza, laddove vengano evidenziati elementi concreti che dimostrano la gravità del fatto e la sua incompatibilità con il beneficio.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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