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Particolare tenuità del fatto: furto e precedenti

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un individuo condannato per tentato furto aggravato di oggetti di scarso valore (penne, fermagli). Nonostante il valore irrisorio, l’applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.) è stata negata a causa dei precedenti penali specifici dell’imputato e delle modalità organizzate dell’azione, che ha violato un bene pubblico.

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Pubblicato il 13 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Particolare tenuità del fatto: Quando il valore del bottino non basta

L’istituto della particolare tenuità del fatto, introdotto dall’art. 131-bis del codice penale, rappresenta un importante strumento di deflazione processuale. Tuttavia, la sua applicazione non è automatica e richiede una valutazione complessa che va oltre il semplice valore economico del danno. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce come le modalità della condotta e i precedenti penali dell’imputato possano escludere questo beneficio, anche in caso di furto di beni di valore irrisorio.

I Fatti del Caso

Il caso esaminato dalla Suprema Corte riguarda un ricorso presentato da un uomo condannato per tentato furto aggravato. L’imputato, insieme ad altri, si era introdotto in una struttura pubblica in stato di abbandono per sottrarre oggetti di scarso valore, come fermagli, penne e matite. La difesa sosteneva che dovesse essere applicata la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, data l’esiguità del valore economico dei beni e lo stato di degrado dell’immobile, già oggetto di atti vandalici. Inoltre, si evidenziava come i precedenti penali dell’imputato, pur esistenti, non configurassero un comportamento definibile come ‘abituale’ ai fini dell’esclusione del beneficio.

La Valutazione sulla particolare tenuità del fatto

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, dichiarandolo inammissibile e confermando la decisione del giudice di merito. La Suprema Corte ha sottolineato come la valutazione sulla tenuità del fatto non possa limitarsi al solo aspetto economico. È necessario, infatti, analizzare la condotta nel suo complesso.

Le Motivazioni

I giudici hanno ritenuto che il fatto non fosse meritevole del beneficio per due ragioni principali. In primo luogo, la presenza di precedenti penali specifici, ovvero per reati della stessa natura, è stata considerata un elemento ostativo. In secondo luogo, e in modo determinante, sono state valutate le modalità complessive dell’azione. L’imputato non ha agito d’impulso, ma ha partecipato a un’azione organizzata per introdursi illegalmente all’interno di una struttura pubblica. Sebbene il bene fosse in stato di abbandono, la sua natura pubblica e la sua destinazione (anche potenziale) alla collettività hanno reso la condotta più grave. L’azione ha rappresentato una violazione della proprietà di un bene destinato alla comunità, un aspetto che va oltre il mero valore degli oggetti sottratti. Pertanto, secondo la Corte, la condotta complessiva, caratterizzata da una precisa organizzazione e dalla violazione di un bene pubblico, non poteva essere considerata di ‘particolare tenuità’.

Conclusioni

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale: l’applicazione dell’art. 131-bis c.p. richiede una valutazione globale che comprende sia l’entità dell’offesa (danno o pericolo) sia le modalità della condotta. Il furto di oggetti di scarso valore non garantisce di per sé l’accesso alla non punibilità. Se l’azione criminale dimostra una certa pianificazione e colpisce beni di interesse collettivo, e se l’autore ha precedenti specifici, è altamente probabile che i giudici escludano la particolare tenuità del fatto, confermando la responsabilità penale.

Un furto di oggetti di valore molto basso rientra sempre nella particolare tenuità del fatto?
No. Secondo la Corte, il valore esiguo dei beni sottratti non è sufficiente da solo a garantire l’applicazione dell’art. 131-bis c.p. È necessario valutare anche le modalità complessive della condotta e la presenza di eventuali precedenti penali.

Avere precedenti penali esclude automaticamente il beneficio della particolare tenuità del fatto?
Non automaticamente, ma li rende molto più difficili da ottenere. La Corte ha dato peso alla presenza di precedenti penali ‘specifici’ (cioè per reati simili), considerandoli, insieme alle modalità della condotta, un elemento che depone contro la concessione del beneficio.

Perché la Corte ha considerato grave il furto in un edificio pubblico abbandonato?
Perché, nonostante lo stato di abbandono, si trattava di una struttura pubblica, un bene destinato alla collettività. L’introduzione organizzata al suo interno per commettere un reato è stata vista come una violazione della proprietà pubblica, un fattore che aggrava la valutazione complessiva della condotta, indipendentemente dal valore degli oggetti rubati.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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