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Particolare tenuità del fatto: furto di profumi

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per il furto di 193 diffusori di profumo del valore di oltre 200 Euro. La Corte ha confermato la decisione dei giudici di merito di non applicare la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, ritenendo che il numero di articoli e il valore complessivo della merce sottratta fossero elementi ostativi al riconoscimento del beneficio.

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Pubblicato il 10 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Particolare Tenuità del Fatto: Quando il Furto non è Considerato Lieve

L’istituto della particolare tenuità del fatto, introdotto dall’art. 131-bis del codice penale, rappresenta uno strumento fondamentale di deflazione processuale, volto a escludere la punibilità per reati di minima offensività. Tuttavia, la sua applicazione non è automatica e richiede una valutazione complessa da parte del giudice. Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha ribadito i confini di tale beneficio, chiarendo come il valore e la quantità della merce sottratta possano essere decisivi per escluderlo.

I Fatti di Causa: il Furto di Profumi

Il caso trae origine da una condanna per furto aggravato emessa dalla Corte di Appello di Milano. L’imputato era stato giudicato colpevole della sottrazione di 193 diffusori di profumo, per un valore commerciale superiore a 200 Euro. Nonostante la difesa avesse richiesto il riconoscimento della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, la Corte territoriale aveva respinto tale istanza, confermando la responsabilità penale dell’imputato, seppur disapplicando l’aggravante della recidiva e rideterminando la pena.

Contro questa decisione, l’imputato ha proposto ricorso per cassazione, affidandosi a un unico motivo: il presunto errore della Corte d’Appello nel negare l’applicazione dell’art. 131-bis c.p.

La Decisione della Corte: l’Esclusione della Particolare Tenuità del Fatto

La Suprema Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando in toto la decisione impugnata. Secondo gli Ermellini, il motivo di ricorso era stato formulato in maniera generica, senza un confronto specifico con le argomentazioni logiche e ben fondate della Corte d’Appello.

Le Motivazioni della Cassazione: Valore e Modalità del Reato

La Cassazione ha evidenziato come la Corte territoriale avesse correttamente escluso la particolare tenuità del fatto basandosi su un giudizio di fatto, insindacabile in sede di legittimità, e privo di manifesta illogicità. Il punto centrale della motivazione risiede nella considerazione che il furto di un numero così elevato di articoli (193 diffusori) e di un valore non trascurabile (oltre 200 Euro) non potesse essere considerato “assolutamente esiguo”.

La Corte ha richiamato il principio, consolidato dalle Sezioni Unite, secondo cui la valutazione sulla tenuità del fatto richiede un’analisi complessa e congiunta di tutte le peculiarità del caso concreto. Ai sensi dell’art. 133, comma 1, del codice penale, il giudice deve considerare:

* Le modalità della condotta: come è stato commesso il reato.
* Il grado di colpevolezza: l’intensità del dolo o il grado della colpa.
* L’entità del danno o del pericolo: le conseguenze concrete del reato.

Nel caso specifico, la Corte d’Appello aveva ritenuto rilevanti proprio questi elementi per negare il beneficio, e la Cassazione ha confermato la correttezza di tale approccio, specificando che non è necessaria una disamina di tutti i possibili indicatori, ma è sufficiente che il giudice indichi quelli ritenuti decisivi.

Conclusioni: le Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa ordinanza offre un’importante lezione pratica: la particolare tenuità del fatto non è una scorciatoia per l’impunità. L’applicazione dell’art. 131-bis c.p. è subordinata a una valutazione rigorosa che va oltre il semplice nomen iuris del reato. Anche un reato comune come il furto può essere ritenuto sufficientemente grave da non meritare il beneficio della non punibilità, qualora le sue modalità concrete – come il numero di oggetti sottratti e il loro valore complessivo – rivelino un’offensività non trascurabile. Per la difesa, ciò significa che non basta invocare genericamente la norma, ma è necessario argomentare specificamente perché, nel caso concreto, tutti gli indici di cui all’art. 133 c.p. depongano per una lesione minima del bene giuridico tutelato.

Quando può essere esclusa l’applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto in un caso di furto?
Può essere esclusa quando le circostanze concrete del reato, come l’elevato numero di oggetti sottratti (in questo caso 193) e un valore economico non irrisorio (superiore a 200 Euro), indicano un’offensività che il giudice non ritiene ‘particolarmente tenue’.

Quali elementi deve valutare il giudice per decidere sulla particolare tenuità del fatto?
Il giudice deve compiere una valutazione complessa e congiunta di tutte le peculiarità del caso, tenendo conto, ai sensi dell’art. 133 del codice penale, delle modalità della condotta, del grado di colpevolezza che se ne desume e dell’entità del danno o del pericolo causato.

Perché il ricorso in Cassazione è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi presentati sono stati ritenuti generici e non si sono confrontati specificamente con la ‘ratio decidendi’ (la logica della decisione) della sentenza impugnata, la quale aveva fornito una motivazione non manifestamente illogica per negare il beneficio.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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