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Particolare tenuità del fatto e precedenti penali

La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza di condanna per inosservanza del foglio di via, stabilendo un principio chiave sulla causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto. La Corte ha chiarito che, per negare tale beneficio, i precedenti penali a carico dell’imputato devono essere ‘della stessa indole’ del reato contestato. Nel caso specifico, i precedenti per reati contro il patrimonio e stupefacenti non sono stati ritenuti omogenei al reato omissivo formale, portando all’annullamento con rinvio per una nuova valutazione.

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Pubblicato il 3 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Particolare tenuità del fatto e precedenti penali: la Cassazione fa chiarezza

Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 18949/2025) offre un’importante lezione sull’applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, disciplinata dall’art. 131-bis del codice penale. Questo istituto, pensato per evitare sanzioni penali sproporzionate per fatti di minima offensività, trova un’interpretazione più precisa in relazione al passato criminale dell’imputato. La Corte ha stabilito che non tutti i precedenti penali sono uguali e che, per escludere il beneficio, devono essere ‘della stessa indole’ del nuovo reato commesso.

I Fatti del Caso

La vicenda riguarda una donna condannata in primo e secondo grado per il reato di inosservanza del foglio di via obbligatorio. Nello specifico, non aveva rispettato l’ordine del Questore di presentarsi, il giorno stesso della notifica, presso il commissariato di Polizia di Forte dei Marmi.

Nei gradi di merito, i giudici avevano confermato la sua colpevolezza, negandole l’applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto. La motivazione di tale diniego si basava sulla ‘personalità negativa’ dell’imputata, desunta dai suoi numerosi precedenti penali. L’interessata ha quindi proposto ricorso per cassazione, sostenendo un’errata applicazione della legge.

I Motivi del Ricorso e la valutazione della particolare tenuità del fatto

La difesa ha incentrato il ricorso su un punto cruciale: la Corte di Appello avrebbe errato nel giudicare la personalità dell’imputata senza considerare la natura dei suoi precedenti. L’argomento difensivo sottolineava due aspetti:

1. L’entità del fatto: Il reato contestato era di modestissima entità, tanto che il Tribunale aveva concesso le attenuanti generiche e applicato la pena nel minimo edittale. Inoltre, la mancata presentazione era stata frutto di una ‘semplice dimenticanza’, a cui la donna aveva poi posto rimedio recandosi spontaneamente presso le autorità.
2. La natura dei precedenti: I precedenti penali a carico dell’imputata riguardavano reati contro il patrimonio e in materia di stupefacenti. Secondo la difesa, questi reati non potevano essere considerati ‘della stessa indole’ rispetto al reato contestato, che è un reato omissivo e formale, privo di una concreta offensività materiale.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha accolto pienamente la tesi difensiva. I giudici di legittimità hanno ribadito che l’art. 131-bis cod. pen. prevede che la non punibilità sia esclusa quando l’autore ha commesso più reati della ‘stessa indole’. Questa specificazione non è casuale: il legislatore ha voluto che solo una specifica tendenza a delinquere in un determinato settore potesse precludere il beneficio.

Nel caso in esame, la Corte di Appello di Firenze si era limitata a citare i numerosi precedenti penali dell’imputata per negare la particolare tenuità del fatto, senza compiere la necessaria analisi sulla loro natura. La Cassazione ha evidenziato come i reati contro il patrimonio o legati agli stupefacenti siano, per loro natura, profondamente diversi dal reato formale e omissivo di inosservanza di un provvedimento dell’autorità di pubblica sicurezza.

Mancando un’analisi sulla omogeneità tra i vecchi e il nuovo reato, e non essendo stati evidenziati caratteri obiettivi della condotta tali da escludere la tenuità, la decisione dei giudici di merito è stata ritenuta viziata da un’erronea applicazione della legge.

Le Conclusioni

Con questa sentenza, la Corte di Cassazione rafforza un principio fondamentale per una giustizia proporzionata: la valutazione per concedere la non punibilità per particolare tenuità del fatto non può basarsi su un generico giudizio sulla ‘personalità’ dell’imputato derivante da qualsiasi precedente penale. È necessario un esame specifico e rigoroso, volto a verificare se i precedenti reati siano ‘della stessa indole’ di quello per cui si procede.

La decisione implica che i giudici di merito dovranno procedere con maggiore cautela, analizzando nel dettaglio la natura dei precedenti penali prima di negare un beneficio che mira a deflazionare il sistema penale per i fatti di minima importanza. La sentenza è stata quindi annullata con rinvio ad un’altra sezione della Corte di Appello, che dovrà riesaminare il punto attenendosi a questo principio.

Che cos’è la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto?
È un istituto previsto dall’art. 131-bis del codice penale che consente al giudice di non punire l’autore di un reato quando l’offesa è minima, sia per le modalità della condotta che per l’esiguità del danno o del pericolo, e il comportamento non risulta abituale.

I precedenti penali escludono sempre l’applicazione della particolare tenuità del fatto?
No. Secondo la sentenza in esame, i precedenti penali possono escludere l’applicazione del beneficio solo se sono ‘della stessa indole’ del reato per cui si procede. Non è sufficiente un generico riferimento alla presenza di condanne passate per reati di natura diversa.

Qual è stata la decisione finale della Corte di Cassazione in questo caso?
La Corte di Cassazione ha annullato la sentenza della Corte di Appello limitatamente al punto del diniego della causa di non punibilità. Ha rinviato il caso a un’altra sezione della Corte di Appello di Firenze per un nuovo giudizio, che dovrà tenere conto del principio secondo cui i precedenti penali per reati contro il patrimonio e in materia di stupefacenti non sono della stessa indole del reato di inosservanza del foglio di via.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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