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Particolare tenuità del fatto e patente: la Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un individuo condannato per aver ottenuto fraudolentemente la patente di guida. La Corte ha escluso l’applicabilità della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, sottolineando la gravità della condotta, l’intensità del dolo e il potenziale pericolo per la pubblica incolumità derivante dal concedere una patente a un soggetto tecnicamente non idoneo.

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Pubblicato il 31 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Particolare Tenuità del Fatto: Non si Applica alla Patente Ottenuta con Frode

L’ordinanza in esame della Corte di Cassazione affronta un tema di grande attualità e rilevanza sociale: l’ottenimento fraudolento della patente di guida e la possibile applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto. La pronuncia ribadisce un principio fondamentale: la sicurezza stradale è un bene giuridico che non ammette scorciatoie, e la gravità di una condotta va valutata anche in base al potenziale pericolo che essa genera per la collettività.

I Fatti del Caso: La Patente Ottenuta con la Frode

Il caso riguarda un soggetto condannato in primo e secondo grado per aver corrisposto una cospicua somma di denaro a terzi al fine di ottenere illecitamente la patente di guida. L’imputato, attraverso un meccanismo fraudolento, era riuscito a superare l’esame senza possedere le competenze tecniche richieste. In sede di ricorso per Cassazione, la difesa ha invocato l’applicazione dell’art. 131-bis del codice penale, sostenendo la particolare tenuità del fatto e chiedendo, di conseguenza, la revoca della confisca dei beni sequestrati.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando integralmente la valutazione dei giudici di merito. Secondo gli Ermellini, il motivo di ricorso non era consentito in sede di legittimità, in quanto si limitava a riproporre censure già adeguatamente esaminate e respinte nei precedenti gradi di giudizio, senza sollevare una critica specifica e puntuale alla motivazione della sentenza d’appello.

Di conseguenza, la Corte ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di 3.000,00 euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni: Perché è stata negata la particolare tenuità del fatto?

Il cuore della decisione risiede nelle motivazioni con cui i giudici hanno escluso la possibilità di qualificare il reato come di particolare tenuità del fatto. La Corte di Cassazione ha validato il ragionamento del giudice d’appello, fondato su due pilastri principali:

1. L’intensità del dolo e la gravità della condotta: I giudici hanno sottolineato come il pagamento di una ‘cospicua somma di denaro’ e l’utilizzo di un ‘meccanismo fraudolento’ non possano essere considerati elementi di poco conto. Tali circostanze, al contrario, denotano una notevole intensità dell’intenzione criminale (dolo) e una premeditazione che escludono la tenuità dell’offesa.

2. Il pericolo per la pubblica incolumità: L’argomento decisivo riguarda la natura del bene giuridico tutelato. La Corte ha correttamente valorizzato la circostanza che la concessione della patente a un soggetto tecnicamente non idoneo alla guida crea un potenziale e grave rischio per la sicurezza di tutti. Mettere in circolazione un conducente non qualificato significa esporre la collettività a un pericolo concreto, un fattore che aggrava la condotta e la rende incompatibile con il beneficio della non punibilità.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche della Pronuncia

Questa ordinanza della Cassazione offre un importante spunto di riflessione. Stabilisce che la valutazione sulla particolare tenuità del fatto non può limitarsi a un’analisi astratta del danno patrimoniale o della pena edittale, ma deve considerare l’offesa nella sua interezza, includendo il pericolo potenziale generato dalla condotta illecita. Per i reati che, come in questo caso, mettono a rischio beni primari quali la sicurezza e l’incolumità pubblica, la soglia per l’applicazione dell’art. 131-bis c.p. si alza notevolmente. La decisione invia un messaggio chiaro: le scorciatoie per ottenere abilitazioni e certificati che attestano competenze cruciali per la sicurezza collettiva non saranno trattate con clemenza, poiché il rischio che ne deriva è troppo elevato per essere considerato ‘tenue’.

Per quale motivo il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato ritenuto inammissibile perché riproponeva profili di censura già esaminati e respinti dai giudici di merito, senza presentare una critica specifica alle argomentazioni della sentenza impugnata.

Quali elementi ha considerato la Corte per escludere la particolare tenuità del fatto?
La Corte ha considerato la gravità della condotta, evidenziata dal pagamento di una cospicua somma di denaro e dall’uso di un meccanismo fraudolento, che denotano una certa intensità del dolo. Inoltre, è stata decisiva la valutazione del potenziale rischio per la pubblica incolumità.

Quali sono le conseguenze economiche per il ricorrente a seguito della dichiarazione di inammissibilità?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di € 3.000,00 in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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