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Particolare tenuità del fatto e occupazione abusiva

Un soggetto, condannato per occupazione abusiva di un immobile destinato ad attività commerciale non autorizzata, ha presentato ricorso in Cassazione chiedendo il riconoscimento della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto. La Corte Suprema ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando la decisione dei giudici di merito. Secondo la Corte, la gravità della condotta e la non esiguità del danno, derivanti dall’uso commerciale dell’immobile occupato, impediscono l’applicazione di tale beneficio.

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Pubblicato il 3 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Particolare tenuità del fatto: quando l’occupazione abusiva la esclude

L’istituto della particolare tenuità del fatto, introdotto dall’articolo 131-bis del codice penale, rappresenta un importante strumento di deflazione processuale, consentendo di non punire condotte che, pur costituendo reato, risultano di minima offensività. Tuttavia, la sua applicazione non è automatica e richiede un’attenta valutazione da parte del giudice. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha chiarito i limiti di tale istituto in un caso di occupazione abusiva finalizzata a un’attività commerciale.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine dalla condanna, confermata in primo e secondo grado, di un individuo per il reato di invasione di terreni o edifici (art. 633 c.p.). Nello specifico, l’imputato aveva occupato abusivamente un immobile per svolgervi un’attività commerciale non autorizzata. La difesa, nel ricorrere alla Corte di Cassazione, ha basato la sua argomentazione principale sulla richiesta di applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, sostenendo che la condotta contestata rientrasse in tale ambito.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando integralmente la decisione dei giudici di merito. I giudici di legittimità hanno ritenuto che il motivo del ricorso fosse manifestamente infondato. La valutazione sulla sussistenza della particolare tenuità del fatto è, infatti, una prerogativa del giudice di merito, e la Cassazione può intervenire solo in presenza di vizi di motivazione evidenti, come la mancanza di logica o la contraddittorietà, che in questo caso non sono stati riscontrati.

Le Motivazioni: Perché è Stata Esclusa la Particolare Tenuità del Fatto?

La decisione della Corte si fonda su un’analisi rigorosa dei criteri stabiliti dall’articolo 131-bis, che a sua volta rimanda ai parametri dell’articolo 133 del codice penale. Secondo la Corte, i giudici di merito hanno correttamente escluso l’applicazione del beneficio per due ragioni fondamentali:

1. La gravità della condotta: L’occupazione non è stata un semplice atto estemporaneo, ma era finalizzata a uno scopo preciso e duraturo: l’esercizio di un’attività commerciale, peraltro anch’essa non autorizzata. Questa finalità conferisce alla condotta una gravità superiore rispetto a una mera occupazione momentanea.
2. La non esiguità del danno: Di conseguenza, anche il danno arrecato al proprietario dell’immobile non è stato ritenuto esiguo. L’utilizzo stabile del bene per fini commerciali ha comportato un pregiudizio concreto e non trascurabile.

La Corte ha ribadito che il giudizio sulla tenuità del fatto è un potere discrezionale del giudice di merito e non può essere sindacato in sede di legittimità se la motivazione è, come in questo caso, congrua, logica e rispettosa dei principi di diritto.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza rafforza un principio fondamentale: la particolare tenuità del fatto non è una scappatoia per ogni reato di modesta entità. È riservata a quelle condotte che risultano complessivamente minime, sia nella loro modalità esecutiva sia nelle loro conseguenze. L’aver destinato un immobile occupato abusivamente a un’attività commerciale stabile costituisce un elemento di gravità che, secondo la giurisprudenza, è sufficiente a escludere il beneficio della non punibilità. La decisione serve quindi da monito, sottolineando che la valutazione della tenuità richiede un’analisi completa del contesto e delle finalità della condotta illecita.

Quando può essere applicata la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto?
Può essere applicata quando l’offesa è di particolare tenuità per le modalità della condotta e per l’esiguità del danno o del pericolo. La valutazione concreta spetta al giudice di merito, che deve considerare i criteri indicati dall’art. 133 del codice penale.

Perché in questo caso di occupazione abusiva è stata negata la particolare tenuità del fatto?
È stata negata a causa della gravità della condotta, consistita nell’occupare un immobile per svolgervi un’attività commerciale non autorizzata, e della conseguente non esiguità del danno. Questi elementi sono stati ritenuti incompatibili con la definizione di fatto ‘particolarmente tenue’.

Qual è il limite del controllo della Corte di Cassazione sulla valutazione della tenuità del fatto?
La Corte di Cassazione non può riesaminare nel merito la decisione del giudice, ma si limita a un controllo di legittimità. Può annullare la sentenza solo se la motivazione è assente, manifestamente illogica o contraddittoria, ma non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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