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Particolare tenuità del fatto e guida in ebbrezza grave

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 12619/2024, ha dichiarato inammissibile il ricorso di un’automobilista contro la condanna per guida in stato di ebbrezza. La richiesta di applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto è stata respinta a causa dell’elevatissimo tasso alcolemico (2,57 g/l) e della guida pericolosa in autostrada, elementi ritenuti incompatibili con la nozione di offesa lieve.

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Pubblicato il 9 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Particolare tenuità del fatto: esclusa per guida in ebbrezza grave

L’applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, prevista dall’art. 131-bis del codice penale, rappresenta un tema di grande interesse, specialmente in relazione ai reati stradali. Con la recente ordinanza n. 12619/2024, la Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale: una condotta di guida in stato di ebbrezza connotata da un tasso alcolemico elevatissimo e da un’intrinseca pericolosità non può essere considerata di lieve entità. Analizziamo insieme la decisione e le sue implicazioni.

I fatti del caso: guida in autostrada con tasso alcolemico elevatissimo

Il caso riguarda una conducente che ha impugnato la sentenza di condanna della Corte di Appello per il reato di guida in stato di ebbrezza, aggravato ai sensi dell’art. 186 del Codice della Strada. Il punto centrale del suo ricorso in Cassazione era il mancato riconoscimento della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto.

Gli elementi fattuali erano particolarmente gravi: la conducente era stata fermata mentre si trovava alla guida in autostrada in un palese stato di alterazione. Le analisi avevano rivelato un tasso alcolemico pari a 2,57 g/l, un valore estremamente superiore al limite legale di 0,5 g/l e ben al di sopra della soglia più grave prevista dalla norma (1,5 g/l).

La questione giuridica e la particolare tenuità del fatto

L’articolo 131-bis del codice penale consente al giudice di non procedere alla punizione quando l’offesa è, appunto, di ‘particolare tenuità’. Per valutare tale tenuità, il giudice deve considerare due indici principali:

1. Le modalità della condotta e l’esiguità del danno o del pericolo.
2. La non abitualità del comportamento.

Nel determinare la gravità del fatto, si fa riferimento ai criteri indicati dall’art. 133, primo comma, del codice penale, che includono la natura, la specie, i mezzi, l’oggetto, il tempo, il luogo e ogni altra modalità dell’azione, nonché la gravità del danno o del pericolo cagionato alla persona offesa dal reato.

La decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso manifestamente infondato e, pertanto, inammissibile. La decisione si fonda su due pilastri: uno processuale e uno di merito.

Sotto il profilo processuale, i giudici hanno osservato che il ricorso si limitava a riproporre le stesse questioni già esaminate e respinte dalla Corte di Appello, senza un confronto critico con la motivazione della sentenza impugnata. Questo vizio, definito ‘aspecificità’, conduce all’inammissibilità del ricorso.

Nel merito, la Cassazione ha confermato la correttezza della valutazione compiuta dai giudici di secondo grado.

Le motivazioni

La motivazione della Corte di Cassazione è chiara e rigorosa. I giudici di merito hanno correttamente escluso la particolare tenuità del fatto basandosi su elementi oggettivi e inequivocabili. Non è necessario, afferma la Corte, un’analisi dettagliata di tutti i parametri dell’art. 133 c.p., essendo sufficiente l’indicazione degli elementi ritenuti decisivi.

Nel caso di specie, sono stati ritenuti determinanti:

* Le modalità oggettive della condotta: l’essersi messa alla guida in un evidente stato di ebbrezza alcolica.
* L’elevatissimo tasso alcolemico (2,57 g/l): un dato che, da solo, indica un’alterazione psicofisica profonda e un’assoluta incapacità di guidare in sicurezza.
* Il contesto di guida: la circolazione in autostrada, un luogo dove le velocità sono elevate e i rischi di incidenti gravi sono maggiori.
* L’enorme pericolosità: la condotta è stata definita ‘altamente imprudente’ e ‘foriera di enorme pericolosità per la circolazione stradale’.

Questi elementi, complessivamente considerati, delineano un’offesa di notevole gravità, del tutto incompatibile con la nozione di ‘tenuità’ richiesta dalla legge per l’applicazione del beneficio.

Le conclusioni

L’ordinanza in commento rafforza l’orientamento giurisprudenziale secondo cui la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto non può essere applicata in modo indiscriminato, soprattutto in contesti che mettono a repentaglio beni primari come la vita e l’incolumità pubblica. La guida con un tasso alcolemico così elevato, specialmente in autostrada, crea un pericolo concreto e inaccettabile che il legislatore ha inteso punire severamente. La decisione della Cassazione serve da monito: la gravità oggettiva della condotta e il pericolo generato sono i fattori chiave che precludono l’accesso a questo istituto premiale, riaffermando la necessità di una risposta sanzionatoria adeguata a comportamenti di tale disvalore sociale.

È possibile ottenere l’assoluzione per ‘particolare tenuità del fatto’ in caso di guida in stato di ebbrezza?
In linea di principio sì, ma la Corte di Cassazione ha confermato che non è applicabile quando la condotta è particolarmente grave. Fattori come un tasso alcolemico molto elevato (in questo caso 2,57 g/l), la guida in autostrada e un’evidente condotta imprudente escludono la ‘tenuità’ del fatto.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato ritenuto inammissibile perché riproponeva le stesse identiche argomentazioni già presentate e respinte in appello, senza contestare specificamente le motivazioni della sentenza impugnata. Questo è considerato un vizio di ‘aspecificità’ del ricorso.

Quali criteri sono stati decisivi per escludere la particolare tenuità del fatto?
I criteri decisivi sono stati le modalità oggettive della condotta: l’essersi messa alla guida in stato di ebbrezza alcolica, il tasso alcolemico elevatissimo (2,57 g/l), la guida in autostrada e la palese imprudenza e pericolosità della condotta per la circolazione stradale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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