Particolare Tenuità del Fatto: Esclusa per 100 Grammi di Hashish
La causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, introdotta dall’art. 131 bis del codice penale, rappresenta uno strumento fondamentale per la deflazione del sistema penale, evitando la sanzione per reati di minima offensività. Tuttavia, la sua applicazione non è automatica e richiede una valutazione attenta da parte del giudice. Con l’ordinanza in esame, la Corte di Cassazione torna a pronunciarsi sui limiti di questo istituto in materia di stupefacenti, chiarendo quando la quantità detenuta e i precedenti di un soggetto ne impediscono l’operatività.
I Fatti di Causa
Il caso trae origine dalla condanna inflitta dalla Corte d’Appello a un soggetto per la detenzione a fini di spaccio di 100 grammi di hashish. La pena confermata in secondo grado era di otto mesi di reclusione e 1.000,00 euro di multa. L’imputato ha presentato ricorso per Cassazione, lamentando sia l’affermazione della sua responsabilità penale, sia il mancato riconoscimento della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto.
I Limiti alla Particolare Tenuità del Fatto in Materia di Stupefacenti
L’articolo 131 bis del codice penale prevede che un reato non sia punibile quando l’offesa è di particolare tenuità per le modalità della condotta e per l’esiguità del danno o del pericolo. Inoltre, il comportamento non deve essere abituale. Nel contesto dei reati legati agli stupefacenti, questi parametri vengono valutati con particolare rigore. La quantità della sostanza detenuta (il cosiddetto ‘dato ponderale’) e la storia personale dell’imputato diventano elementi cruciali per la decisione del giudice.
Le Motivazioni della Corte di Cassazione
La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, ritenendolo una mera riproposizione dei motivi già presentati in appello e volto a ottenere una nuova valutazione del merito, non consentita in sede di legittimità. Nel confermare la decisione della Corte territoriale, la Cassazione ha evidenziato la correttezza e la logicità delle argomentazioni che hanno portato a escludere l’applicazione dell’art. 131 bis c.p.
I giudici hanno sottolineato due aspetti fondamentali:
1. La Gravità del Fatto: La detenzione di 100 grammi di hashish è stata considerata un ‘non modesto quantitativo’. Tale dato, unito alle condizioni economiche del ricorrente (che non gli avrebbero permesso un simile investimento per una scorta personale), è stato ritenuto un indicatore univoco della destinazione allo spaccio. Questa circostanza denota una gravità del fatto tale da superare la soglia della ‘particolare tenuità’.
2. La Non Occasionalità della Condotta: La Corte ha ritenuto legittima la valutazione di un precedente di polizia a carico dell’imputato. Anche se non si tratta di una condanna definitiva, tale precedente è stato considerato un elemento sufficiente a indicare la non occasionalità del comportamento, un altro presupposto ostativo al riconoscimento del beneficio.
La Cassazione ha concluso che le considerazioni della Corte d’Appello erano ‘idonee e non manifestamente illogiche’, e che il ricorrente si era limitato a contestarle su un piano puramente valutativo, non ammissibile davanti alla Suprema Corte.
Le Conclusioni
L’ordinanza ribadisce un orientamento consolidato: la valutazione della particolare tenuità del fatto in materia di stupefacenti deve essere rigorosa e multifattoriale. La quantità della sostanza non è l’unico elemento, ma assume un peso decisivo quando, come in questo caso, è tale da suggerire un’attività di spaccio e un inserimento nel mercato illegale. Inoltre, viene confermata la rilevanza dei precedenti di polizia come indici della personalità e della propensione a delinquere del soggetto, sufficienti a far presumere la non occasionalità della condotta. Infine, la decisione serve da monito sulla natura del ricorso in Cassazione, che non può trasformarsi in un terzo grado di giudizio sul merito dei fatti.
Perché la detenzione di 100 grammi di hashish non è stata considerata di ‘particolare tenuità del fatto’?
La Corte ha ritenuto che 100 grammi non fossero un quantitativo modesto, ma indicativo di un inserimento nel traffico illecito di stupefacenti. Questo, insieme alle condizioni economiche dell’imputato, ha evidenziato una gravità del fatto incompatibile con il beneficio.
Un precedente di polizia può impedire l’applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto?
Sì, secondo l’ordinanza, un precedente di polizia è un elemento che il giudice può legittimamente valutare per determinare la non occasionalità della condotta, uno dei requisiti richiesti dalla legge per escludere l’applicazione del beneficio.
Perché il ricorso in Cassazione è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato giudicato inammissibile perché era generico, si limitava a riprodurre i motivi già presentati in appello e mirava a una rivalutazione delle prove e del merito della decisione, attività che non è consentita alla Corte di Cassazione, la quale giudica solo la corretta applicazione della legge.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 18789 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 18789 Anno 2024
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 01/03/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME nato il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 05/10/2023 della CORTE APPELLO di TORINO
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
Rilevato che l’unico motivo del ricorso presentato nell’interesse di NOME COGNOME nei confronti della sentenza della Corte d’appello di Torino indicata in epigrafe, con la quale è stata confermata la sua condanna alla pena di otto mesi di reclusione e 1.000,00 euro di multa per la detenzione a fine di spaccio di 100 grammi di hashish, qualificata ai sensi dell’art. 73, quinto comma, d.P.R. 309/90, mediante il quale son state censurate l’affermazione di responsabilità e il mancato riconoscimento della causa di esclusione della punibilità per la particolare tenuità del fatto di cui all’art. 131 b pen., è inammissibile, essendo volto, in modo generico e riproducendo i corrispondenti motivi d’appello, a censurare sul piano del merito l’apprezzamento delle prove e il giudizio di non particolare tenuità del fatto, che sono stati adeguatamente giustific dalla Corte d’appello. La Corte territoriale ha, infatti, ribadito la destinazione allo sp del non modesto quantitativo di hashish detenuto dal ricorrente con l’univocità del dato ponderale, tenendo anche conto delle condizioni economiche del ricorrente, che non gli consentivano di investire le proprie disponibilità al fine della costituzione di una ingente scorta di droga. L’esclusione della applicabilità della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto è stata giustificata, anch’essa adeguatamente, con la gravit del fatto, desunta dal quantitativo di stupefacente detenuto dal ricorrente, riten indicativo del suo inserimento nel traffico illecito degli stupefacenti, oltre che co precedente di polizia (valutabile ai fini del giudizio di non occasionalità della condotta tratta, per entrambi gli aspetti, di considerazioni idonee e non manifestamente illogiche che il ricorrente ha censurato esclusivamente sul piano valutativo, degli elementi di prova e della condotta, dunque in modo non consentito in questa sede di legittimità, con la conseguente inammissibilità del ricorso.
Rilevato che alla declaratoria dell’inammissibilità consegue, a norma dell’art. 616 cod. proc. pen., l’onere delle spese del procedimento nonché quello del versamento della somma, in favore della Cassa delle ammende, equitativamente fissata in tremila euro.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso in Roma, il 1 marzo 2024
Il Consigliere estensore
Il Presidente