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Particolare tenuità del fatto e droga: quando è escluso

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un imputato condannato per detenzione di 100g di hashish. La Corte conferma la decisione dei giudici di merito di non applicare la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, basandosi sulla notevole quantità di stupefacente, indicativa di spaccio, e su un precedente di polizia che suggerisce la non occasionalità della condotta.

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Pubblicato il 14 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Particolare Tenuità del Fatto: Esclusa per 100 Grammi di Hashish

La causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, introdotta dall’art. 131 bis del codice penale, rappresenta uno strumento fondamentale per la deflazione del sistema penale, evitando la sanzione per reati di minima offensività. Tuttavia, la sua applicazione non è automatica e richiede una valutazione attenta da parte del giudice. Con l’ordinanza in esame, la Corte di Cassazione torna a pronunciarsi sui limiti di questo istituto in materia di stupefacenti, chiarendo quando la quantità detenuta e i precedenti di un soggetto ne impediscono l’operatività.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine dalla condanna inflitta dalla Corte d’Appello a un soggetto per la detenzione a fini di spaccio di 100 grammi di hashish. La pena confermata in secondo grado era di otto mesi di reclusione e 1.000,00 euro di multa. L’imputato ha presentato ricorso per Cassazione, lamentando sia l’affermazione della sua responsabilità penale, sia il mancato riconoscimento della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto.

I Limiti alla Particolare Tenuità del Fatto in Materia di Stupefacenti

L’articolo 131 bis del codice penale prevede che un reato non sia punibile quando l’offesa è di particolare tenuità per le modalità della condotta e per l’esiguità del danno o del pericolo. Inoltre, il comportamento non deve essere abituale. Nel contesto dei reati legati agli stupefacenti, questi parametri vengono valutati con particolare rigore. La quantità della sostanza detenuta (il cosiddetto ‘dato ponderale’) e la storia personale dell’imputato diventano elementi cruciali per la decisione del giudice.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, ritenendolo una mera riproposizione dei motivi già presentati in appello e volto a ottenere una nuova valutazione del merito, non consentita in sede di legittimità. Nel confermare la decisione della Corte territoriale, la Cassazione ha evidenziato la correttezza e la logicità delle argomentazioni che hanno portato a escludere l’applicazione dell’art. 131 bis c.p.

I giudici hanno sottolineato due aspetti fondamentali:
1. La Gravità del Fatto: La detenzione di 100 grammi di hashish è stata considerata un ‘non modesto quantitativo’. Tale dato, unito alle condizioni economiche del ricorrente (che non gli avrebbero permesso un simile investimento per una scorta personale), è stato ritenuto un indicatore univoco della destinazione allo spaccio. Questa circostanza denota una gravità del fatto tale da superare la soglia della ‘particolare tenuità’.
2. La Non Occasionalità della Condotta: La Corte ha ritenuto legittima la valutazione di un precedente di polizia a carico dell’imputato. Anche se non si tratta di una condanna definitiva, tale precedente è stato considerato un elemento sufficiente a indicare la non occasionalità del comportamento, un altro presupposto ostativo al riconoscimento del beneficio.

La Cassazione ha concluso che le considerazioni della Corte d’Appello erano ‘idonee e non manifestamente illogiche’, e che il ricorrente si era limitato a contestarle su un piano puramente valutativo, non ammissibile davanti alla Suprema Corte.

Le Conclusioni

L’ordinanza ribadisce un orientamento consolidato: la valutazione della particolare tenuità del fatto in materia di stupefacenti deve essere rigorosa e multifattoriale. La quantità della sostanza non è l’unico elemento, ma assume un peso decisivo quando, come in questo caso, è tale da suggerire un’attività di spaccio e un inserimento nel mercato illegale. Inoltre, viene confermata la rilevanza dei precedenti di polizia come indici della personalità e della propensione a delinquere del soggetto, sufficienti a far presumere la non occasionalità della condotta. Infine, la decisione serve da monito sulla natura del ricorso in Cassazione, che non può trasformarsi in un terzo grado di giudizio sul merito dei fatti.

Perché la detenzione di 100 grammi di hashish non è stata considerata di ‘particolare tenuità del fatto’?
La Corte ha ritenuto che 100 grammi non fossero un quantitativo modesto, ma indicativo di un inserimento nel traffico illecito di stupefacenti. Questo, insieme alle condizioni economiche dell’imputato, ha evidenziato una gravità del fatto incompatibile con il beneficio.

Un precedente di polizia può impedire l’applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto?
Sì, secondo l’ordinanza, un precedente di polizia è un elemento che il giudice può legittimamente valutare per determinare la non occasionalità della condotta, uno dei requisiti richiesti dalla legge per escludere l’applicazione del beneficio.

Perché il ricorso in Cassazione è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato giudicato inammissibile perché era generico, si limitava a riprodurre i motivi già presentati in appello e mirava a una rivalutazione delle prove e del merito della decisione, attività che non è consentita alla Corte di Cassazione, la quale giudica solo la corretta applicazione della legge.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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