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Ordine di demolizione: obbligo di perizia del giudice

Una proprietaria di immobile ha ricevuto un ordine di demolizione per abusi edilizi. A causa del rischio di danni alle parti legittime dell’edificio e a quelli vicini, la Procura ha chiesto una revoca parziale o una perizia tecnica. Il giudice dell’esecuzione ha rigettato la richiesta. La Corte di Cassazione ha annullato tale decisione, stabilendo che in presenza di dubbi concreti sulla fattibilità della demolizione, il giudice ha il dovere di disporre accertamenti, inclusa una perizia, per definire le corrette modalità esecutive. L’onere della parte interessata è di allegare i fatti, non di provarli.

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Pubblicato il 28 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ordine di Demolizione: Il Giudice Deve Verificare la Fattibilità Tecnica

Un ordine di demolizione emesso con una sentenza penale definitiva non è sempre di facile esecuzione. Cosa succede quando demolire un abuso edilizio rischia di compromettere la stabilità delle parti legittime dell’edificio o delle proprietà confinanti? La Corte di Cassazione, con la sentenza in esame, chiarisce i doveri del giudice dell’esecuzione e gli oneri delle parti, stabilendo un principio fondamentale: di fronte a un dubbio concreto, il giudice ha l’obbligo di disporre accertamenti, anche tramite perizia tecnica.

Il Caso: Un Ordine di Demolizione Complesso

La vicenda trae origine da una condanna per abusi edilizi, divenuta irrevocabile, che includeva un ordine di demolizione delle opere illecite. In fase esecutiva, lo stesso Pubblico Ministero, incaricato di promuovere l’esecuzione, sollevava un problema: gli accertamenti svolti presso le autorità competenti avevano rivelato un’incertezza. Sebbene alcune parti (come una copertura in legno e tramezzi interni) potessero essere rimosse, non era chiaro se la demolizione del resto delle opere abusive potesse causare danni strutturali alle porzioni legittimamente edificate dello stesso immobile o agli edifici adiacenti.

Di conseguenza, il Pubblico Ministero chiedeva al giudice dell’esecuzione di revocare parzialmente l’ordine o, in subordine, di disporre una perizia per valutare la fattibilità tecnica dell’intervento. La difesa della persona condannata si associava a tali richieste. Sorprendentemente, il giudice dell’esecuzione rigettava entrambe le istanze, motivando il diniego con una presunta inerzia della ricorrente.

L’Onere di Allegazione e il Dovere di Accertamento del Giudice nell’Ordine di Demolizione

La difesa ha impugnato l’ordinanza del giudice dell’esecuzione dinanzi alla Corte di Cassazione, lamentando contraddittorietà e illogicità della motivazione. La Suprema Corte ha accolto il ricorso, cogliendo l’occasione per ribadire alcuni principi cardine della fase esecutiva in materia edilizia.

In primo luogo, si è chiarito che in tema di esecuzione penale, sul soggetto interessato non grava un onere della prova pieno, ma un più leggero onere di allegazione. Ciò significa che la parte deve semplicemente prospettare al giudice i fatti e i dubbi su cui si fonda la sua richiesta (ad esempio, l’impossibilità tecnica della demolizione), senza dover fornire prove definitive.

Una volta che i fatti sono stati allegati in modo credibile, scatta il dovere del giudice dell’esecuzione, ai sensi dell’art. 666, comma 5, del codice di procedura penale, di provvedere d’ufficio all’acquisizione di documenti e, se necessario, all’assunzione di prove. Questo principio si applica pienamente anche all’ordine di demolizione.

La Decisione della Cassazione: Annullamento con Rinvio

La Corte ha stabilito che, una volta che le parti (in questo caso, sia il Pubblico Ministero che la difesa) avevano compiutamente esposto le ragioni di incertezza tecnica, supportate dagli esiti degli accertamenti amministrativi, il giudice dell’esecuzione aveva il preciso dovere di intervenire.

Le Motivazioni

Il giudice di merito ha errato nel non affrontare le questioni cruciali relative all’eseguibilità dell’ordine di demolizione e alle sue concrete modalità. Pur prendendo atto dell’incertezza sulla possibilità di demolire senza causare danni, ha omesso di disporre gli approfondimenti necessari. La Cassazione ha sottolineato che il potere di disporre una perizia è una valutazione discrezionale del giudice, non subordinata all’impulso di parte, finalizzata a risolvere dubbi tecnici indispensabili per una corretta esecuzione della pena. Rigettare la richiesta sulla base di una presunta inerzia della parte è stato ritenuto illogico e contrario ai principi procedurali. Il compito del giudice dell’esecuzione è proprio quello di definire le modalità operative per dare attuazione al titolo esecutivo, soprattutto quando emergono complessità tecniche.

Le Conclusioni

La sentenza rafforza la tutela del cittadino nella fase esecutiva, trasformando il giudice da mero ratificatore a controllore attivo della fattibilità e della legittimità dell’esecuzione. In pratica, quando viene sollevato un dubbio fondato sulla possibilità di eseguire un ordine di demolizione senza arrecare pregiudizio a opere lecite o a terzi, il giudice non può rimanere passivo. Deve attivarsi, anche nominando un perito, per accertare la possibilità tecnica di procedere e per dettare le opportune indicazioni sulle modalità di esecuzione. La decisione è stata quindi annullata con rinvio al Tribunale, che dovrà riesaminare la questione attenendosi a questi principi.

Chi ha l’onere di provare l’impossibilità di eseguire una demolizione senza danni?
La parte interessata non ha l’onere di provare l’impossibilità, ma solo un ‘onere di allegazione’, ovvero il dovere di prospettare al giudice i fatti e i dubbi concreti. Spetta poi al giudice dell’esecuzione il dovere di compiere d’ufficio gli accertamenti necessari.

Un ordine di demolizione contenuto in una sentenza definitiva può essere modificato o revocato in fase esecutiva?
Sì, la sanzione della demolizione è sempre riesaminabile in sede esecutiva. Può essere revocata, anche parzialmente, in presenza di atti della pubblica amministrazione incompatibili con essa o quando la sua esecuzione si riveli tecnicamente impossibile o dannosa per le parti legittime.

Cosa deve fare il giudice dell’esecuzione se sorge un dubbio sulla fattibilità tecnica di una demolizione?
Il giudice non può rigettare la richiesta limitandosi a constatare l’incertezza. Deve invece esercitare i suoi poteri d’ufficio per risolvere la questione, disponendo gli accertamenti del caso, come una perizia tecnica, al fine di stabilire se e come l’ordine di demolizione possa essere eseguito senza pregiudicare opere legittimamente edificate o la stabilità di immobili vicini.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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