Onere della Prova Alcoltest: a Chi Spetta Dimostrare il Malfunzionamento?
La guida in stato di ebbrezza è un reato grave, e la prova regina è quasi sempre il risultato dell’etilometro. Ma cosa succede se si dubita della sua affidabilità? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce un punto fondamentale: l’onere della prova alcoltest, cioè la responsabilità di dimostrare un eventuale malfunzionamento, ricade interamente sulla difesa. Contestazioni generiche non sono sufficienti.
I Fatti del Caso
Un automobilista veniva condannato in primo e secondo grado per guida in stato di ebbrezza, con le aggravanti di aver provocato un incidente e di aver commesso il fatto in orario notturno. La condanna si basava sui risultati dell’alcoltest. L’imputato, non rassegnandosi alla decisione, proponeva ricorso per Cassazione, affidandosi a due motivi principali.
I Motivi del Ricorso e la Questione dell’Onere della Prova Alcoltest
La difesa sollevava due questioni principali:
1. Errata applicazione della legge penale: Si contestava la validità e l’utilizzabilità dei rilievi effettuati con l’etilometro, sostenendo che fossero nulli o inefficaci, e si chiedeva l’assoluzione perché il fatto non sussiste.
2. Eccessiva quantificazione della pena: Si lamentava un’errata applicazione della legge nella determinazione della sanzione, ritenuta sproporzionata.
Il fulcro dell’argomentazione difensiva era la presunta inaffidabilità dell’apparecchio, ma senza fornire elementi concreti a supporto di tale tesi.
La Decisione della Corte di Cassazione
La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile. Secondo i giudici, i motivi proposti erano “assolutamente generici” e si limitavano a riproporre censure già esaminate e correttamente respinte dalla Corte d’Appello. La decisione si fonda su un principio consolidato in materia, che viene qui ribadito con fermezza.
Le Motivazioni: l’Onere della Prova sull’Affidabilità dell’Alcoltest
La Corte ha spiegato in modo inequivocabile come funziona l’onere della prova in relazione all’alcoltest. Il principio è il seguente: l’esito positivo dell’alcoltest costituisce prova dello stato di ebbrezza. Di conseguenza, non è l’accusa a dover dimostrare, oltre ogni ragionevole dubbio, che l’apparecchio funzionava perfettamente; al contrario, è la difesa che deve assumersi l’onere di contestarne la validità.
Per farlo, non basta sollevare dubbi generici. La difesa deve “suffragare con idonee allegazioni la prospettata invalidità dell’accertamento”. Ciò significa che è necessario dimostrare in modo specifico e concreto:
* La sussistenza di vizi o errori di strumentazione.
* La presenza di vizi legati all’omologazione dell’apparecchio.
* L’assenza o l’inattualità dei controlli periodici prescritti dalla legge.
Nel caso di specie, i giudici di merito avevano già evidenziato come il difensore si fosse limitato a “doglianze meramente generiche”, senza fornire alcuna prova specifica in tal senso. Per quanto riguarda la pena, la Cassazione ha ricordato che la sua determinazione rientra nella discrezionalità del giudice di merito e non è censurabile in sede di legittimità se, come in questo caso, è supportata da una motivazione sufficiente e non illogica.
Le Conclusioni
Questa ordinanza conferma un orientamento giurisprudenziale ormai granitico. Chiunque intenda contestare il risultato di un alcoltest in un procedimento penale non può limitarsi a esprimere semplici dubbi sulla sua correttezza. È indispensabile un’azione difensiva proattiva, basata su prove concrete e specifiche che dimostrino un difetto dello strumento o della procedura di controllo. In assenza di tali elementi, l’esito del test rimane una prova pienamente valida, con tutte le conseguenze legali che ne derivano. La decisione sottolinea l’importanza di una difesa tecnica e preparata, capace di andare oltre le contestazioni di principio per entrare nel merito tecnico degli accertamenti.
Un risultato positivo dell’alcoltest è sufficiente per essere condannati per guida in stato di ebbrezza?
Sì, secondo la Corte di Cassazione, l’esito positivo dell’alcoltest costituisce prova dello stato di ebbrezza.
A chi spetta dimostrare che l’etilometro non funzionava correttamente?
Spetta alla difesa dell’imputato. È un’inversione dell’onere della prova: una volta che l’accusa presenta un test positivo, tocca all’imputato dimostrare che quel test non è valido.
Che tipo di prove sono necessarie per contestare validamente un alcoltest?
Non bastano contestazioni generiche. La difesa deve fornire allegazioni specifiche e concrete che dimostrino l’esistenza di vizi dello strumento, problemi nell’omologazione dell’apparecchio, oppure la mancanza o l’irregolarità dei controlli periodici obbligatori per legge.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 27971 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 27971 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: NOME
Data Udienza: 13/05/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME nato a PORDENONE il 02/02/1977
avverso la sentenza del 06/06/2024 della CORTE APPELLO di VENEZIA
dato avviso alle parti; udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME
MOTIVI DELLA DECISIONE
NOME COGNOME ricorre avverso la sentenza, in epigrafe indicata, con l quale la Corte di appello di Venezia ha confermato la pronuncia resa il 22 maggi 2023 dal Tribunale di Treviso, in esito a giudizio abbreviato, per il reato di in stato di ebbrezza, aggravato dalla provocazione di un incidente e dall’ora notturno.
In data 30 aprile 2025, sono pervenute conclusioni scritte a firma dell’a NOME COGNOME che insite nelle ragioni del ricorso.
Ritenuto che i due motivi sollevati (Errata applicazione della legge penale ovvero nullità e/o inefficacia e/o inutilizzabilità dei rilievi effettuati sulla dell’imputato, nonché assoluzione perché il fatto non sussiste; errata applicazi della legge penale ovvero eccessiva quantificazione della pena) non sono consentiti in sede di legittimità, perché assolutamente generici nonché merament riproduttivi di profili di censura già adeguatamente vagliati e correttam disattesi dalla Corte territoriale (p. 3 sent. app.). Nel caso di specie, in par la Corte territoriale ha operato una corretta applicazione del principio, più ribadito da questa Corte di legittimità, secondo cui in tema di guida in sta ebbrezza, l’esito positivo dell’alcoltest costituisce prova dello stato di ebbrez la conseguenza che è onere della difesa dell’imputato suffragare con idone allegazioni la prospettata invalidità dell’accertamento, dimostrando la sussiste di vizi ed errori di strumentazione ovvero di vizi correlati all’omologazi dell’apparecchio, o l’assenza o l’inattualità dei controlli prescritti dalla le ex multis, Sez. 4, n. 46841 del 17/12/2021, COGNOME, Rv. 282659; Sez. 4, n. 46146 del 13/10/2021, COGNOME, Rv. 28255; Sez. 4, n. 11679 del 15/12/2020, dep. 2021, COGNOME, Rv. 280958). I Giudici di merito hanno evidenziato che nessuna allegazione negli anzidetti sensi è stata proposta dal difensore che si è limit doglianze meramente generiche. Corte di Cassazione – copia non ufficiale
Quanto alla determinazione del trattamento sanzionatorio, giova ricordare che essa è naturalmente rimessa alla discrezionalità del Giudice di merito, sic risulta incensurabile qualora, come nel caso di specie (p. 3 sent. app.), sia so da sufficiente e non illogica motivazione e da adeguato esame delle deduzion difensive;
Rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con l condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento dell spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa dell
ammende.
Così deciso in Roma, il 13 maggio 2025
Il Consigliere estensore
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Il Pres