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Omologazione etilometro: la Cassazione fa chiarezza

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un’automobilista condannata per guida in stato di ebbrezza. La Corte ha chiarito due punti fondamentali: l’applicazione della cosiddetta “Legge Orlando” per la sospensione della prescrizione per i reati commessi a fine 2017 e la validità della prova effettuata con l’etilometro. In particolare, è stato stabilito che mere irregolarità formali nel processo di omologazione dell’etilometro non sono sufficienti a invalidare l’accertamento, specialmente se l’apparecchio è stato revisionato di recente.

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Pubblicato il 5 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Omologazione Etilometro: Quando il Test è Valido?

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 9567/2024, torna a pronunciarsi su un tema di grande interesse pratico: la validità del test alcolemico e i requisiti di omologazione etilometro. Questa decisione offre importanti chiarimenti sia sulla disciplina della prescrizione, sia sulla rilevanza delle presunte irregolarità formali nella procedura di approvazione degli apparecchi. Analizziamo i dettagli di una pronuncia che conferma un orientamento giurisprudenziale consolidato.

I Fatti del Caso e i Motivi del Ricorso

Una conducente veniva condannata in primo e secondo grado per il reato di guida in stato di ebbrezza, commesso il 31 dicembre 2017. La difesa presentava ricorso in Cassazione basandosi su due argomentazioni principali. La prima riguardava l’intervenuta prescrizione del reato, sostenendo che il tempo trascorso avesse estinto la possibilità di punire il fatto. La seconda, più tecnica, contestava la validità dell’accertamento a causa di presunte violazioni di legge e vizi di motivazione in merito alla regolare omologazione etilometro utilizzato dalle forze dell’ordine.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso manifestamente infondato e, quindi, inammissibile. I giudici hanno respinto entrambe le doglianze della difesa, confermando la condanna e condannando la ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di 3.000 euro.

Le Motivazioni: Prescrizione e Validità dell’Omologazione Etilometro

La Corte ha smontato punto per punto le argomentazioni della ricorrente con motivazioni chiare e precise.

Sulla Prescrizione: l’Applicazione della Legge Orlando

Il primo motivo è stato ritenuto infondato perché il reato, commesso a fine 2017, ricade pienamente nell’ambito di applicazione della L. 103/2017, nota come “Legge Orlando”. Questa legge, entrata in vigore il 3 agosto 2017, ha introdotto una specifica norma transitoria che sospende il decorso della prescrizione per un periodo di un anno e sei mesi durante il giudizio d’appello e di un anno durante quello di cassazione. La Corte ha specificato che questa disciplina, più favorevole rispetto alla successiva “Legge Bonafede” (che ha bloccato la prescrizione dopo il primo grado), si applica a tutti i reati commessi tra il 3 agosto 2017 e il 31 dicembre 2019. Di conseguenza, grazie a tali periodi di sospensione, il reato non era ancora prescritto al momento della decisione.

Sulla Regolarità dell’Etilometro: le Irregolarità Formali non Bastano

Anche il secondo motivo, relativo alla presunta irregolarità nell’omologazione etilometro, è stato respinto. La Cassazione ha sottolineato che la Corte d’Appello aveva già verificato che l’apparecchio fosse stato non solo omologato, ma anche correttamente revisionato appena tre mesi prima del controllo. I giudici hanno chiarito che eventuali irregolarità puramente formali nella procedura di omologazione non sono sufficienti a inficiare l’attendibilità del risultato. La Corte ha ribadito che, anche se in passato il compito di omologazione era assegnato esclusivamente al CSRPAD (Centro superiore ricerche e prove autoveicoli e dispositivi), normative successive e circolari ministeriali hanno permesso la delega di tali verifiche anche ai CPA (Centri prova autoveicoli) a livello locale. In ogni caso, l’aspetto cruciale è la prova del buon funzionamento dell’apparecchio, garantita dalla revisione periodica. Citando precedenti sentenze, la Corte ha concluso che non si può dubitare del regolare funzionamento dell’etilometro sulla base di meri rilievi formali quando esiste una prova concreta, come la verifica effettuata poco prima dell’uso, che ne attesta l’affidabilità.

Le Conclusioni

L’ordinanza in esame conferma due principi di fondamentale importanza. In primo luogo, definisce con chiarezza il quadro normativo applicabile alla prescrizione per i reati commessi nel periodo di transizione tra la Legge Orlando e la Legge Bonafede. In secondo luogo, e con maggiori implicazioni pratiche, ribadisce un concetto chiave in tema di guida in stato di ebbrezza: la validità del test alcolemico si fonda sulla funzionalità effettiva e verificata dell’apparecchio. Le contestazioni basate su cavilli procedurali o formali relativi all’omologazione etilometro hanno scarsa probabilità di successo se non sono accompagnate da elementi concreti che mettano in dubbio l’affidabilità della misurazione.

Quale legge regola la prescrizione per un reato di guida in stato di ebbrezza commesso il 31 dicembre 2017?
Per i reati commessi tra il 3 agosto 2017 e il 31 dicembre 2019, si applica la cosiddetta “Legge Orlando” (L. 103/2017), che prevede la sospensione del decorso della prescrizione durante i giudizi di appello e di cassazione.

Un’irregolarità formale nell’omologazione dell’etilometro rende il test non valido?
No. Secondo la Corte, mere irregolarità formali non sono sufficienti a invalidare il test, specialmente se è dimostrato che l’apparecchio è stato regolarmente e recentemente revisionato e non vi sono elementi concreti per dubitare del suo corretto funzionamento.

Cosa comporta una dichiarazione di inammissibilità del ricorso in Cassazione?
La dichiarazione di inammissibilità del ricorso comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di denaro a favore della Cassa delle ammende, a titolo di sanzione pecuniaria.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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