LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Omesso versamento ritenute: la prova del reato

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un imprenditore condannato per l’omesso versamento ritenute. La Corte chiarisce che la prova del reato può basarsi anche sulla testimonianza di funzionari che hanno verificato l’effettivo rilascio delle certificazioni ai dipendenti, rigettando la tesi difensiva di un travisamento della prova.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 3 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Omesso Versamento Ritenute: La Cassazione sulla Prova del Rilascio delle Certificazioni

Il reato di omesso versamento ritenute certificate, previsto dall’art. 10-bis del D.Lgs. 74/2000, rappresenta una delle fattispecie più delicate e frequenti nel diritto penale tributario. Con la recente sentenza n. 8350 del 2024, la Corte di Cassazione è tornata a pronunciarsi sugli elementi costitutivi di questo delitto, soffermandosi in particolare sulla prova necessaria a dimostrare l’effettivo rilascio delle certificazioni ai dipendenti. Analizziamo insieme la decisione per comprenderne la portata.

I Fatti del Caso: La Condanna per Omesso Versamento Ritenute

Il caso riguarda l’amministratore di una società, condannato sia in primo grado che in appello per non aver versato le ritenute operate sulle retribuzioni dei propri dipendenti relative all’anno d’imposta 2016. La difesa dell’imputato ha presentato ricorso per cassazione, contestando la sentenza della Corte d’Appello su due fronti principali: un presunto travisamento della prova testimoniale e una violazione di legge.

Secondo il ricorrente, la testimonianza di un funzionario dell’Agenzia delle Entrate, utilizzata per provare l’avvenuto rilascio delle certificazioni ai dipendenti, sarebbe stata generica e non specifica per il caso in esame. Inoltre, la difesa sosteneva che la condanna fosse erroneamente basata sul modello 770 e non, come richiesto dalla giurisprudenza costituzionale, sull’effettivo rilascio delle certificazioni ai sostituiti.

La Questione Giuridica: Prova e Travisamento

Il fulcro della questione ruota attorno alla prova dell’elemento oggettivo del reato. Dopo la sentenza della Corte Costituzionale n. 175/2022, è pacifico che il delitto di omesso versamento ritenute si configuri solo se il datore di lavoro ha effettivamente rilasciato ai propri dipendenti le certificazioni che attestano le ritenute operate. La sola indicazione nel modello 770 non è più sufficiente.

Il ricorrente lamentava che la Corte d’Appello avesse travisato la prova, ossia avesse attribuito alla testimonianza del funzionario un significato che essa non aveva. La difesa sosteneva che il teste avesse parlato in generale delle prassi dell’Agenzia, senza confermare gli specifici accertamenti sul rilascio delle certificazioni nel caso concreto.

La Prova nell’Omesso Versamento Ritenute: La Decisione della Corte

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, ritenendolo manifestamente infondato. Gli Ermellini hanno chiarito che la Corte d’Appello aveva correttamente applicato i principi di diritto vigenti. La sentenza impugnata, infatti, non si basava su affermazioni generiche, ma sulla testimonianza del funzionario che aveva specificamente descritto le modalità con cui era stato accertato l’effettivo rilascio delle certificazioni, anche tramite verifiche dirette sui dipendenti dell’azienda.

Le Motivazioni della Sentenza

La Corte ha ribadito la distinzione fondamentale tra la valutazione della prova e il suo travisamento. Il travisamento si verifica solo quando il giudice riporta un fatto in modo palese e incontrovertibile diverso dalla realtà processuale (es. un teste dice ‘rosso’ e il giudice scrive ‘bianco’). Non si ha travisamento, invece, quando il ricorrente si limita a contestare l’interpretazione e la valutazione del significato probatorio di una dichiarazione, proponendo una lettura alternativa. Quest’ultima è un’operazione di merito, preclusa al giudice di legittimità.

Nel caso di specie, il ricorrente non ha indicato passaggi specifici della deposizione che fossero stati materialmente alterati, ma ha criticato in modo generico la valutazione del giudice. Pertanto, il ricorso è stato giudicato come un tentativo di ottenere un nuovo esame dei fatti, non consentito in sede di Cassazione. La testimonianza del funzionario, secondo la Corte, era stata correttamente interpretata come prova sufficiente del rilascio delle certificazioni, elemento essenziale per configurare il reato di omesso versamento ritenute.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Pronuncia

La sentenza consolida un importante principio probatorio. Ai fini della configurabilità del reato di omesso versamento di ritenute certificate, la prova dell’avvenuto rilascio delle certificazioni ai sostituiti può essere fornita anche attraverso la testimonianza di funzionari dell’Agenzia delle Entrate che hanno condotto verifiche specifiche, incluse quelle sui percettori finali delle retribuzioni. Inoltre, la Corte ribadisce che il ricorso per cassazione non è la sede per rimettere in discussione la valutazione delle prove operata dai giudici di merito, a meno che non si dimostri un vizio logico manifesto o un vero e proprio travisamento del fatto probatorio. Per gli imprenditori, ciò significa che la mancata collaborazione durante le verifiche fiscali e la generica contestazione degli accertamenti non sono strategie difensive efficaci per eludere la responsabilità penale.

Per il reato di omesso versamento ritenute, è sufficiente la sola dichiarazione (Modello 770) o serve altro?
No, non è sufficiente. A seguito della sentenza della Corte Costituzionale n. 175/2022, il reato sussiste solo per l’omesso versamento delle ritenute risultanti dalle certificazioni effettivamente rilasciate ai dipendenti (sostituiti).

Come può essere provato l’effettivo rilascio delle certificazioni ai dipendenti?
La prova può essere fornita anche attraverso la testimonianza di un funzionario dell’Agenzia delle Entrate che descrive le modalità di accertamento, incluse le verifiche effettuate direttamente sui dipendenti per confermare che avessero ricevuto le certificazioni.

Quando un ricorso per cassazione viene considerato un tentativo di riesame del merito?
Quando, invece di contestare errori di diritto o vizi logici evidenti nella motivazione, si critica l’adeguatezza della valutazione delle prove fatta dal giudice, proponendo una lettura alternativa dei fatti. Questo tipo di censura è inammissibile in Cassazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati