Omesso esame appello: la Cassazione annulla la sentenza per vizio procedurale
Il rispetto delle regole procedurali è un pilastro fondamentale del nostro sistema giudiziario, garanzia di un processo equo per tutte le parti coinvolte. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha ribadito questo principio, annullando una condanna a causa di un grave errore: l’omesso esame appello presentato dagli imputati. Questo caso evidenzia come un vizio di forma possa essere tanto determinante quanto un errore nel merito della questione.
I Fatti del Caso
La vicenda processuale ha origine da un’accusa per il reato previsto dall’art. 392 del codice penale. In primo grado, gli imputati erano stati assolti per particolare tenuità del fatto, ai sensi dell’art. 131-bis c.p., una formula che riconosce la sussistenza del reato ma esclude la punibilità per la sua scarsa gravità.
La parte civile, non soddisfatta dall’esito, proponeva appello, che veniva accolto dalla Corte d’Appello di Messina. Quest’ultima, pur confermando l’assoluzione penale, condannava gli imputati al risarcimento del danno in favore della parte civile, da liquidarsi in un separato giudizio.
Il Motivo del Ricorso: L’omesso esame appello
Contro la decisione della Corte d’Appello, gli imputati presentavano ricorso per cassazione, basandolo su un unico ma decisivo motivo. Essi lamentavano il mancato esame del loro atto di appello, regolarmente trasmesso tramite Posta Elettronica Certificata (PEC) in data 2 settembre 2024. In tale atto, gli imputati non si limitavano a difendersi dall’appello della parte civile, ma argomentavano attivamente a favore della loro totale innocenza e dell’insussistenza stessa del fatto-reato. Nonostante la sua corretta presentazione, questo documento non era stato in alcun modo considerato dai giudici di secondo grado nella loro sentenza.
Le Motivazioni della Cassazione
La Corte di Cassazione ha ritenuto il ricorso fondato. Accedendo agli atti processuali, come consentito in presenza di un’eccezione di natura procedurale, i giudici supremi hanno potuto verificare l’effettiva esistenza dell’atto di impugnazione menzionato dai ricorrenti. Hanno constatato che tale documento non era stato valutato dalla Corte d’Appello, configurando così un palese vizio procedurale di omesso esame appello.
Questo errore, secondo la Corte, ha irrimediabilmente viziato la sentenza impugnata, poiché ha privato gli imputati del loro diritto di vedere le proprie argomentazioni difensive esaminate e considerate nel giudizio di secondo grado. La mancata valutazione delle ragioni esposte nell’appello ha comportato una violazione del principio del contraddittorio e del diritto di difesa.
Le Conclusioni
In conseguenza del grave vizio riscontrato, la Corte di Cassazione ha disposto l’annullamento della sentenza impugnata. Il caso è stato rinviato ad un’altra sezione della Corte d’Appello di Messina per un nuovo giudizio, che dovrà svolgersi tenendo conto anche delle argomentazioni contenute nell’atto di appello originariamente ignorato. La decisione si estende anche agli effetti civili, che dovranno essere riconsiderati nel nuovo processo. Questa pronuncia riafferma un principio cardine: un giudizio non può essere giusto se non vengono ascoltate e vagliate tutte le ragioni delle parti. L’omissione di un atto processuale fondamentale, come un appello, rende la decisione invalida e impone la celebrazione di un nuovo processo.
Cosa succede se una Corte d’Appello non considera un atto di appello regolarmente presentato?
La sentenza emessa è viziata da un grave errore procedurale. La Corte di Cassazione, se investita della questione, annulla tale sentenza e rinvia il caso allo stesso tribunale, in diversa composizione, per un nuovo giudizio che tenga conto dell’atto precedentemente ignorato.
È possibile essere condannati al risarcimento del danno anche se si è stati assolti in sede penale?
Sì, è possibile. Come in questo caso, un’assoluzione per ‘particolare tenuità del fatto’ (art. 131-bis c.p.) estingue la punibilità penale ma non cancella l’illiceità del fatto, che può quindi essere fonte di responsabilità civile e obbligare l’autore a risarcire il danno alla vittima.
Cosa significa in pratica ‘annullamento con rinvio’?
Significa che la decisione della Corte di Cassazione non conclude il processo, ma lo fa ‘tornare indietro’. La sentenza precedente è annullata e una nuova Corte d’Appello dovrà riesaminare il caso dall’inizio, correggendo l’errore di procedura segnalato dalla Cassazione.
Testo del provvedimento
Sentenza di Cassazione Penale Sez. 6 Num. 27897 Anno 2025
Penale Sent. Sez. 6 Num. 27897 Anno 2025
Presidente: COGNOME NOME COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 12/05/2025
SENTENZA
sui ricorsi proposti da
NOME NOME nato a Messina il 16/03/1981
COGNOME NOME nata a Messina il 30/05/1976
avverso la sentenza emessa il 26 febbraio 2025 dalla Corte d’appello di Messina
Visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso; udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale NOME COGNOME che ha concluso chiedendo l’annullamento con rinvio della sentenza impugnata.
RILEVATO INFATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
NOME COGNOME e NOME COGNOME ricorrono per cassazione avverso la sentenza della Corte di appello di Messina che, in parziale riforma della sentenza di assoluzione dei ricorrenti dal reato di cui all’art. 392 cod. pen., ai sensi dell’art. 131bis cod. pen., accogliendo l’appello della parte civile, ha condannato gli imputati al risarcimento del danno in favore della medesima, da liquidarsi in separata sede. Con un unico motivo di ricorso deducono il mancato esame dell’appello proposto dai ricorrenti con i quali gli stessi argomentavano in merito
alla insussistenza del fatto e alla loro innocenza. Sulla base di tale motivo chiedono l’annullamento della sentenza, anche con riferimento alle statuizioni civili.
Il ricorso è fondato in quanto dall’esame degli atti cui il Collegio può accedere in ragione della questione dedotta dai ricorrenti, risulta che gli stessi hanno proposto atto di impugnazione, trasmesso tramite PEC il 2 settembre 2024, atto che, tuttavia, non risulta valutato dalla sentenza impugnata.
Alla luce di quanto sopra esposto, va disposto l’annullamento della sentenza impugnata con rinvio ad altra Sezione della Corte di appello di Messina per nuovo giudizio, anche agli effetti civili.
P.Q.M.
Annulla la sentenza impugnata con rinvio per nuovo giudizio ad altra Sezione della Corte di appello di Messina.
Così deciso il 12 maggio 2025