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Omessa manutenzione immobile: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un proprietario contro il sequestro preventivo del suo edificio. La Corte ha confermato che l’omessa manutenzione immobile, che crea pericolo di crollo, integra il reato previsto dall’art. 677 c.p., giustificando la misura cautelare. Interventi parziali non sono sufficienti a escludere la responsabilità.

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Pubblicato il 27 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Omessa Manutenzione Immobile: Quando Scatta il Sequestro Preventivo?

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 3336 del 2024, è tornata a pronunciarsi su un tema di grande rilevanza pratica: la responsabilità penale per l’omessa manutenzione immobile e le condizioni per l’applicazione del sequestro preventivo. Questa decisione chiarisce che la semplice esecuzione di interventi parziali non è sufficiente a escludere il reato quando persiste un concreto pericolo per la pubblica incolumità.

I Fatti di Causa

Il caso ha origine dal ricorso presentato dal proprietario di un fabbricato contro un’ordinanza del Tribunale che aveva confermato il decreto di sequestro preventivo sul suo immobile. Al proprietario veniva contestata la contravvenzione prevista dall’art. 677 del codice penale per non aver provveduto ai lavori necessari a mettere in sicurezza l’edificio, nonostante il pericolo di crollo e il conseguente rischio per la sicurezza pubblica.

Nonostante avesse ricevuto diverse segnalazioni e diffide, l’ultima delle quali dai Vigili del Fuoco che avevano dovuto transennare l’area per inibire il passaggio, il proprietario non aveva eseguito opere risolutive. La difesa sosteneva di aver compiuto alcuni interventi, come la muratura della porta d’ingresso, e che questi dimostrassero l’assenza di una condotta omissiva. Tuttavia, queste azioni sono state ritenute insufficienti a eliminare il pericolo.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando in toto la validità del sequestro preventivo. Gli Ermellini hanno ribadito principi fondamentali in materia di misure cautelari reali e di reati legati alla sicurezza degli edifici.

La Corte ha sottolineato che, ai fini del sequestro preventivo, è sufficiente la sussistenza del cosiddetto fumus commissi delicti, ovvero l’astratta configurabilità di un reato nel fatto contestato. Non è necessario un accertamento approfondito sulla colpevolezza dell’indagato, essendo il focus della misura cautelare incentrato sulla pertinenza della cosa al reato e sul pericolo che la sua libera disponibilità possa aggravare o protrarre le conseguenze del reato stesso.

Le motivazioni

I giudici hanno spiegato che la condotta del proprietario integrava pienamente la fattispecie di omessa manutenzione immobile prevista dall’art. 677 c.p. L’omissione dei provvedimenti necessari a porre in sicurezza il fabbricato, che minacciava rovina, aveva reso indispensabile l’intervento emergenziale dei Vigili del Fuoco, a dimostrazione del concreto periculum in mora.

La Corte ha smontato la tesi difensiva secondo cui interventi parziali, come la muratura di una porta, potessero interrompere la condotta omissiva. Si è chiarito che non basta una qualsiasi forma di attivazione da parte del proprietario, ma è necessario che l’intervento raggiunga lo scopo richiesto dalla norma: eliminare il rischio per la pubblica incolumità. Nel caso di specie, il pericolo di crollo non era affatto venuto meno.

Inoltre, è stato ribadito che il reato di cui all’art. 677 c.p. è un reato permanente: la sua consumazione perdura fino a quando la situazione antigiuridica non viene rimossa. L’obbligo di conservazione e messa in sicurezza grava costantemente sul titolare del bene, e il sequestro non trasferisce tale obbligo agli enti pubblici.

Le conclusioni

Questa sentenza riafferma un principio cruciale: la responsabilità del proprietario per la sicurezza del proprio immobile è un dovere non delegabile e non eludibile con interventi di facciata. Per evitare conseguenze penali e misure cautelari come il sequestro, è indispensabile agire in modo tempestivo e risolutivo per eliminare ogni concreto pericolo per la pubblica incolumità. La pronuncia serve da monito per tutti i proprietari di immobili, sottolineando che la tutela della sicurezza pubblica prevale su qualsiasi inerzia o valutazione parziale del rischio.

Cosa si intende per omessa manutenzione immobile ai fini del reato ex art. 677 c.p.?
Secondo la sentenza, si configura il reato quando il proprietario, o chi per lui obbligato, omette di eseguire i lavori necessari e indispensabili per rimuovere un pericolo attuale e concreto di crollo per la pubblica incolumità, anche solo per il passaggio occasionale di persone.

Per disporre un sequestro preventivo è necessaria la prova certa della colpevolezza?
No, la Corte chiarisce che per il sequestro preventivo è sufficiente il fumus commissi delicti, ovvero l’astratta possibilità che il fatto contestato costituisca reato. Il focus è sulla relazione tra la cosa sequestrata e il reato, non sull’accertamento della responsabilità penale dell’agente.

Interventi parziali del proprietario, come murare una porta, possono escludere il reato?
No, la sentenza afferma che interventi parziali e non risolutivi non sono sufficienti a escludere la condotta omissiva. È necessario che l’intervento del proprietario raggiunga la finalità di porre in sicurezza lo stabile ed eliminare completamente il rischio per la pubblica incolumità.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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