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Omessa confisca: la Cassazione annulla la sentenza

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 7719/2024, ha annullato la decisione di un Tribunale che aveva condannato un imputato per omessa dichiarazione dei redditi senza disporre la confisca del profitto del reato. La Suprema Corte ha ribadito che l’omessa confisca costituisce una violazione di legge, poiché tale misura è obbligatoria per i reati tributari e deve essere sempre applicata, anche in caso di patteggiamento. Il caso è stato rinviato al Tribunale per la corretta applicazione della misura.

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Pubblicato il 2 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Omessa Confisca nei Reati Tributari: la Cassazione Fa Chiarezza

Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 7719 del 2024) ha riaffermato un principio fondamentale in materia di reati tributari: l’omessa confisca del profitto del reato da parte del giudice costituisce un errore di diritto che porta all’annullamento della sentenza. Questo caso sottolinea come la misura ablativa sia un passaggio obbligato e non discrezionale, anche in contesti di patteggiamento.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine da una sentenza del Tribunale di Ancona. Un contribuente era stato condannato, a seguito di patteggiamento, a una pena di un anno di reclusione per il reato di omessa presentazione della dichiarazione dei redditi, previsto dall’art. 5 del D.Lgs. 74/2000. L’imposta evasa ammontava a oltre 58.000 euro.

Tuttavia, nella sua decisione, il giudice di primo grado aveva omesso di disporre la confisca, anche per equivalente, del profitto del reato, corrispondente all’imposta evasa.

Il Procuratore Generale presso la Corte d’Appello, ritenendo tale omissione una violazione di legge, ha presentato ricorso per cassazione, chiedendo l’annullamento della sentenza limitatamente a questo punto.

La Decisione della Corte e l’Obbligatorietà dell’Omessa Confisca

La Corte di Cassazione ha accolto pienamente il ricorso del Procuratore Generale, giudicandolo fondato. Gli Ermellini hanno stabilito che la sentenza del Tribunale doveva essere annullata con rinvio, proprio a causa della mancata statuizione sulla confisca.

La Suprema Corte ha chiarito che, ai sensi dell’art. 12 bis del D.Lgs. 74/2000, la confisca del profitto o del prezzo del reato (o di beni di valore equivalente) è una conseguenza obbligatoria della condanna per il delitto di omessa dichiarazione. Non si tratta, quindi, di una scelta discrezionale del giudice, ma di un’applicazione automatica prevista dalla legge.

Le Motivazioni

La motivazione della Corte si basa su un consolidato orientamento giurisprudenziale. La confisca per equivalente del profitto derivante da reati tributari è una misura imperativa. La sentenza cita un precedente (n. 44445 del 2013) per ribadire che tale misura deve essere disposta anche quando non sia stato precedentemente eseguito un sequestro preventivo sui beni dell’imputato.

Il Collegio ha inoltre osservato che, sebbene nel caso di specie la somma esatta da confiscare non fosse stata ancora determinata con precisione, ciò non giustificava l’omissione della statuizione. Anzi, proprio la necessità di compiere ulteriori accertamenti di merito per quantificare l’importo esatto è la ragione per cui il caso è stato rinviato al Tribunale di Ancona. Sarà quindi compito del giudice del rinvio procedere a questa determinazione e disporre la confisca.

Le Conclusioni

La decisione della Corte di Cassazione rafforza il principio della inderogabilità della confisca nei reati fiscali. La finalità di questa misura è quella di ripristinare l’ordine economico violato, sottraendo al reo qualsiasi vantaggio patrimoniale derivante dalla sua condotta illecita. La sentenza chiarisce che l’omessa confisca rappresenta un vizio insanabile della sentenza, che deve essere corretto anche se la condanna è frutto di un accordo tra le parti come il patteggiamento. Per i professionisti e i contribuenti, questo significa che le conseguenze patrimoniali dei reati tributari sono tanto certe quanto la sanzione penale stessa.

Perché la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza del Tribunale?
La sentenza è stata annullata perché il giudice di primo grado ha omesso di disporre la confisca obbligatoria del profitto del reato, che nel caso specifico corrispondeva all’imposta evasa.

La confisca è sempre obbligatoria in caso di omessa dichiarazione dei redditi?
Sì, secondo la sentenza e la normativa di riferimento (art. 12 bis, D.Lgs. 74/2000), la confisca del profitto del reato, anche per equivalente, è una misura obbligatoria e non discrezionale per questo tipo di delitto.

Cosa succede dopo l’annullamento con rinvio deciso dalla Cassazione?
Il caso torna al Tribunale di Ancona, il quale dovrà decidere nuovamente ma solo sul punto specifico dell’omessa confisca. Il Tribunale dovrà quindi determinare l’esatto ammontare del profitto del reato e ordinare la confisca dei beni del condannato fino a quella cifra.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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