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Oltraggio a pubblico ufficiale: ricorso inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un uomo condannato per oltraggio a pubblico ufficiale e danneggiamento. I motivi del ricorso sono stati giudicati generici e ripetitivi di censure già esaminate e respinte nei precedenti gradi di giudizio. La Corte ha confermato la correttezza della valutazione dei giudici di merito sia sulla configurabilità del reato di oltraggio, avvenuto in luogo pubblico e alla presenza di più persone, sia sulla responsabilità per il danneggiamento di un vagone ferroviario, provata da testimonianze e lesioni fisiche.

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Pubblicato il 27 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Oltraggio a Pubblico Ufficiale: Quando il Ricorso in Cassazione è Destinato a Fallire

L’ordinanza della Corte di Cassazione, Sezione Penale, fornisce un chiaro esempio di come un ricorso basato su motivi generici e ripetitivi sia destinato all’insuccesso. Il caso in esame riguarda una condanna per oltraggio a pubblico ufficiale e danneggiamento, confermata in appello e poi impugnata in Cassazione. Analizziamo insieme la vicenda e le importanti lezioni che se ne possono trarre.

I Fatti del Caso

Un uomo veniva condannato in primo e secondo grado per due reati distinti:
1. Danneggiamento (art. 635 c.p.): per aver infranto il finestrino di un vagone ferroviario.
2. Oltraggio a pubblico ufficiale (art. 341-bis c.p.): per aver pronunciato espressioni offensive all’indirizzo degli agenti intervenuti nella stazione ferroviaria, un luogo pubblico, alla presenza di altre persone e mentre gli ufficiali svolgevano le loro funzioni di controllo e sicurezza.

L’imputato decideva di presentare ricorso per cassazione, contestando le conclusioni a cui erano giunti i giudici di merito.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa decisione non entra nel merito della colpevolezza o innocenza dell’imputato, ma si ferma a un livello precedente: valuta se il ricorso stesso ha i requisiti per essere esaminato. In questo caso, i giudici hanno ritenuto che i motivi presentati fossero “generici e riproduttivi di censure adeguatamente vagliate e disattese” nella sentenza d’appello.

Di conseguenza, la condanna è diventata definitiva e il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della cassa delle ammende.

Le Motivazioni: Perché il Ricorso è Stato Respinto?

La Corte ha spiegato in modo dettagliato le ragioni dell’inammissibilità, analizzando separatamente le censure relative ai due reati.

La Censura sull’Oltraggio a Pubblico Ufficiale

Per quanto riguarda l’oltraggio a pubblico ufficiale, il ricorrente contestava la sussistenza degli elementi del reato. La Cassazione ha però evidenziato come la Corte d’Appello avesse già motivato in modo corretto e completo su questo punto. La sentenza impugnata aveva infatti accertato che:
– Le espressioni oltraggiose erano state pronunciate in un luogo pubblico (la stazione ferroviaria).
– Erano presenti più persone.
– Le offese erano rivolte a pubblici ufficiali “a causa e nel corso dello svolgimento dell’attività di ufficio”, ovvero durante un’operazione di controllo e identificazione finalizzata alla pubblica sicurezza.

Tutti gli elementi costitutivi del reato erano quindi presenti e correttamente argomentati. Riproporre la stessa contestazione in Cassazione senza nuovi argomenti di diritto è stato ritenuto un motivo generico e, quindi, inammissibile.

La Censura sul Danneggiamento

Anche la contestazione relativa al danneggiamento è stata respinta. L’imputato negava di essere l’autore della rottura del finestrino. La Cassazione ha però sottolineato che la valutazione della Corte d’Appello non era affatto illogica. Anzi, si basava su due elementi di prova convergenti e solidi:
1. La testimonianza del capotreno, che aveva visto l’imputato scagliarsi contro il treno.
2. La prova fisica, ovvero le ferite sanguinanti che l’imputato aveva sulle mani, considerate una “evidente conseguenza dei colpi inferti al finestrino”.

Poiché la Corte di Cassazione non può riesaminare i fatti (compito dei giudici di primo e secondo grado), ma solo verificare la correttezza giuridica e la logicità della motivazione, non ha potuto far altro che constatare la coerenza del ragionamento dei giudici d’appello e dichiarare inammissibile anche questo motivo di ricorso.

Le Conclusioni: Lezioni Pratiche dalla Sentenza

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale del processo penale: il ricorso per cassazione non è un terzo grado di giudizio dove si possono ripresentare le stesse argomentazioni di fatto già discusse. Per avere successo in Cassazione, è necessario sollevare questioni di pura legittimità, ovvero dimostrare che i giudici dei gradi precedenti hanno applicato la legge in modo errato o hanno motivato la loro decisione in modo manifestamente illogico. Un ricorso che si limita a contestare la valutazione delle prove, senza evidenziare vizi specifici, è destinato a essere dichiarato inammissibile, con conseguente condanna al pagamento di spese e sanzioni pecuniarie.

Perché il ricorso per oltraggio a pubblico ufficiale è stato dichiarato inammissibile?
Perché i motivi erano generici e ripetitivi di censure già correttamente respinte dalla Corte d’Appello, la quale aveva già accertato la presenza di tutti gli elementi del reato: offese in luogo pubblico, alla presenza di più persone e contro ufficiali nell’esercizio delle loro funzioni.

Quali prove sono state considerate decisive per la condanna per danneggiamento?
Le prove decisive sono state la testimonianza del capotreno, che ha visto l’imputato scagliarsi contro il treno, e la presenza di ferite fresche e sanguinanti sulle mani dell’imputato, considerate una conseguenza diretta della rottura del finestrino.

Cosa comporta la dichiarazione di inammissibilità di un ricorso in Cassazione?
Comporta che la sentenza di condanna impugnata diventa definitiva. Inoltre, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali del giudizio di cassazione e al versamento di una somma di denaro alla cassa delle ammende, come stabilito nel dispositivo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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