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Oltraggio a pubblico ufficiale: ricorso inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per oltraggio a pubblico ufficiale. I motivi, incentrati sulla rivalutazione delle prove, sulla particolare tenuità del fatto e sulle attenuanti generiche, sono stati respinti in quanto non consentiti nel giudizio di legittimità. La Corte ha confermato la decisione della Corte d’Appello, sottolineando che i fatti erano stati correttamente valutati, inclusa la presenza di più persone al momento del reato.

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Pubblicato il 30 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Oltraggio a pubblico ufficiale: quando il ricorso in Cassazione è inammissibile

L’ordinanza n. 5023/2024 della Corte di Cassazione offre un importante chiarimento sui limiti del ricorso per il reato di oltraggio a pubblico ufficiale. La Suprema Corte ha dichiarato inammissibile l’impugnazione di un cittadino, confermando la decisione dei giudici di merito e ribadendo un principio fondamentale: il giudizio di legittimità non può trasformarsi in una terza valutazione dei fatti. Analizziamo insieme la vicenda e le motivazioni della Corte.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine da un intervento di alcuni pubblici ufficiali per sedare un’aggressione ai danni di una donna. Durante l’intervento, un uomo offendeva gli agenti alla presenza di almeno altre due persone, due muratori che si erano avvicinati per prestare soccorso. Per tale comportamento, l’uomo veniva condannato in primo grado e in appello per il reato di oltraggio a pubblico ufficiale, previsto dall’art. 341-bis del codice penale.

I Motivi del Ricorso e l’Oltraggio a Pubblico Ufficiale

L’imputato decideva di presentare ricorso in Cassazione, basando la sua difesa su tre motivi principali:

1. Violazione di legge sulla presenza di più persone: Secondo la difesa, non era stato adeguatamente provato il presupposto della presenza di più persone, elemento costitutivo del reato di oltraggio a pubblico ufficiale.
2. Mancata applicazione della particolare tenuità del fatto: L’imputato sosteneva che la sua condotta dovesse essere considerata non punibile ai sensi dell’art. 131-bis c.p., data la sua presunta minima offensività.
3. Diniego delle attenuanti generiche: Infine, si lamentava il mancato riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche, che avrebbero potuto comportare una riduzione della pena.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha ritenuto tutti i motivi del ricorso manifestamente infondati, dichiarandolo inammissibile. I giudici hanno chiarito che le doglianze presentate dall’imputato non evidenziavano vizi di legittimità (come una violazione di legge o una motivazione manifestamente illogica), ma miravano a ottenere una nuova e diversa valutazione delle prove, attività preclusa in sede di legittimità.

Sul primo motivo, la Corte ha sottolineato come la Corte d’Appello avesse già correttamente accertato la presenza di altre persone (i due muratori), elemento sufficiente a integrare il reato. Tentare di contestare questa ricostruzione significa chiedere un riesame del merito.

Anche il secondo motivo, relativo alla particolare tenuità del fatto, è stato respinto perché si traduceva in una richiesta di rilettura delle emergenze probatorie, già adeguatamente analizzate nel giudizio di secondo grado.

Infine, riguardo alle attenuanti generiche, la Suprema Corte ha confermato la correttezza della decisione impugnata. I giudici di merito avevano infatti motivato il diniego sulla base della consistenza e gravità del fatto, avvenuto in un contesto antigiuridico, e sull’assenza di elementi positivi a favore dell’imputato.

Conclusioni: I Limiti del Giudizio di Cassazione

Questa ordinanza ribadisce un principio cardine del nostro sistema processuale: la Corte di Cassazione è giudice della legittimità, non del fatto. Il suo compito non è stabilire se i fatti si siano svolti in un modo o in un altro, ma verificare che i giudici dei gradi precedenti abbiano applicato correttamente la legge e abbiano motivato la loro decisione in modo logico e coerente. Le richieste che si traducono in una semplice ‘rivalutazione delle prove’ vengono, come in questo caso, dichiarate inammissibili. La decisione comporta la condanna definitiva dell’imputato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato ritenuto inammissibile perché le argomentazioni della difesa non contestavano vizi di legittimità (come errori di diritto o motivazioni illogiche), ma miravano a ottenere una nuova e non consentita rivalutazione delle prove e dei fatti già correttamente esaminati dalla Corte d’Appello.

Quale presupposto del reato di oltraggio a pubblico ufficiale è stato decisivo nel caso?
Il presupposto decisivo, contestato dal ricorrente ma confermato dalla Corte, è stata la presenza di più persone (nella fattispecie, due muratori) al momento dell’offesa. Questo elemento è costitutivo del reato previsto dall’art. 341-bis del codice penale.

Per quale motivo non sono state concesse le attenuanti generiche?
Le attenuanti generiche non sono state concesse perché la decisione dei giudici di merito, confermata dalla Cassazione, ha tenuto conto della consistenza e della gravità del fatto, avvenuto in un contesto antigiuridico, e della mancanza di elementi positivamente valutabili a favore dell’imputato che potessero giustificare una diminuzione della pena.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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