LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Oltraggio a pubblico ufficiale: quando è inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un automobilista condannato per oltraggio a pubblico ufficiale. La Corte ha stabilito che la rivalutazione delle prove, come le testimonianze degli agenti, non è compito della Cassazione, confermando la condanna basata sulla decisione motivata della Corte d’Appello.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 30 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Oltraggio a pubblico ufficiale: la Cassazione chiarisce i limiti del ricorso

L’oltraggio a pubblico ufficiale è un reato che tutela il prestigio e il corretto funzionamento della Pubblica Amministrazione. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione, la n. 5016/2024, offre un importante spunto di riflessione sui limiti del ricorso per Cassazione, ribadendo che la Suprema Corte non può trasformarsi in un terzo grado di giudizio per riesaminare i fatti. Il caso riguarda un automobilista condannato per aver rivolto una frase offensiva a dei militari durante un controllo.

I Fatti di Causa

Un giovane automobilista veniva condannato in primo grado e successivamente in appello per il reato di oltraggio a pubblico ufficiale, previsto dall’art. 341-bis del codice penale. L’accusa si basava sulle dichiarazioni di due militari che, durante un servizio di controllo, avevano affermato di aver udito distintamente una frase offensiva pronunciata dall’imputato dal suo veicolo.

La difesa dell’imputato si fondava sulla sua negazione dei fatti (pur non avendo reso dichiarazioni in merito) e sulle testimonianze degli altri passeggeri presenti in auto, i quali sostenevano di non aver sentito alcuna frase offensiva. La Corte d’Appello, tuttavia, aveva ritenuto più attendibili le dichiarazioni dei pubblici ufficiali, giudicando non credibile la versione fornita dai testi della difesa. Di fronte a questa decisione, l’imputato proponeva ricorso per Cassazione, lamentando vizi di motivazione e violazione di legge.

La Decisione della Corte: il ricorso per oltraggio a pubblico ufficiale

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. La decisione si fonda su un principio cardine del nostro ordinamento processuale: il giudizio di legittimità, quale è quello della Cassazione, non ha lo scopo di riesaminare le prove e sostituire la propria valutazione a quella dei giudici di merito (Tribunale e Corte d’Appello).

Le Motivazioni

I giudici della Suprema Corte hanno osservato che i motivi del ricorso non evidenziavano reali violazioni di legge o vizi logici nella motivazione della sentenza d’appello. Al contrario, il ricorrente chiedeva, in sostanza, una nuova e alternativa lettura delle fonti di prova, in particolare delle testimonianze. La Corte di Cassazione ha sottolineato come la Corte d’Appello avesse adeguatamente e logicamente motivato la propria decisione, valorizzando le dichiarazioni dei militari e spiegando con argomenti corretti e non sindacabili in quella sede perché la testimonianza dei passeggeri fosse ritenuta non credibile. La richiesta di una ‘rilettura’ dei fatti è un’attività preclusa in sede di legittimità. Pertanto, il ricorso è stato giudicato come un tentativo di ottenere un terzo grado di giudizio sul merito della vicenda, funzione che non spetta alla Corte di Cassazione.

Le Conclusioni

L’ordinanza in esame conferma un principio fondamentale: il ricorso per Cassazione deve basarsi su specifiche questioni di diritto (es. errata applicazione di una norma) o su vizi di motivazione evidenti e manifestamente illogici, non sulla semplice contestazione della valutazione delle prove fatta dai giudici di merito. Quando la motivazione della sentenza impugnata è coerente e logica, come nel caso di specie, la Cassazione non può intervenire. La conseguenza per il ricorrente è stata non solo la conferma della condanna, ma anche il pagamento delle spese processuali e di un’ulteriore somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Per quale motivo il ricorso per oltraggio a pubblico ufficiale è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché mirava a ottenere una nuova valutazione delle prove e una rilettura alternativa dei fatti, attività che non rientra nelle competenze della Corte di Cassazione, la quale si occupa solo di questioni di legittimità.

È possibile chiedere alla Corte di Cassazione di riesaminare le testimonianze?
No, non è possibile. La Corte di Cassazione non è un giudice di terzo grado sul merito e non può riesaminare le prove, come le testimonianze. Può solo verificare se la valutazione fatta dai giudici precedenti sia logicamente motivata e non viziata da errori di diritto.

Cosa succede quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Quando un ricorso viene dichiarato inammissibile, la decisione impugnata diventa definitiva. Inoltre, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, che nel caso specifico è stata di tremila euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati