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Occupazione abusiva demanio: la buona fede non salva

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 14723 del 2024, ha dichiarato inammissibile il ricorso di due soggetti condannati per l’occupazione abusiva di demanio marittimo. Gli imputati sostenevano di aver agito in buona fede, avendo acquistato l’immobile con atto notarile, e che il reato fosse prescritto. La Corte ha chiarito che la consapevolezza dell’illegalità, anche se successiva all’acquisto, rende colpevole la prosecuzione della condotta. Inoltre, ha ribadito che l’occupazione abusiva demanio è un reato permanente, la cui prescrizione decorre solo dalla cessazione dell’occupazione e non dal suo inizio.

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Pubblicato il 13 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Occupazione Abusiva Demanio: la Buona Fede non Basta per Evitare la Condanna

L’acquisto di un immobile con regolare atto notarile mette al riparo da ogni responsabilità? Non sempre, specialmente se l’immobile insiste su un’area pubblica. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 14723/2024) affronta il tema dell’occupazione abusiva demanio, chiarendo che la consapevolezza successiva dell’illegalità è sufficiente a configurare il reato, anche per chi ha comprato in buona fede.

I Fatti del Caso

Due persone venivano condannate dalla Corte di Appello per aver occupato abusivamente un’area demaniale marittima. Contro questa decisione, proponevano ricorso in Cassazione, basando la loro difesa su tre argomenti principali:
1. La mancata prova del loro coinvolgimento nella realizzazione delle opere edilizie abusive.
2. La loro presunta buona fede, derivante dall’aver acquistato il bene tramite un atto notarile che ne attestava la piena proprietà e disponibilità, e l’assenza di un obbligo di accertamento a loro carico.
3. La maturata prescrizione del reato, sostenendo che la condotta illecita si fosse esaurita da tempo.

Le Doglianze dei Ricorrenti e la Buona Fede

I ricorrenti contestavano il giudizio di colpevolezza fondato sulla loro conoscenza del carattere abusivo dell’occupazione. Essi affermavano di essersi fidati del controllo eseguito dal notaio al momento dell’acquisto e di essere venuti a conoscenza dell’illegittimità solo in un secondo momento, a seguito di un’ingiunzione a demolire. Questa scoperta tardiva, a loro avviso, doveva escludere la volontarietà del reato (il dolo), data l’evidente buona fede iniziale.

L’analisi della Cassazione sull’occupazione abusiva demanio

La Corte di Cassazione ha respinto tutte le argomentazioni, dichiarando i ricorsi inammissibili. I giudici hanno chiarito diversi punti fondamentali in materia di occupazione abusiva demanio.

La Consapevolezza Sopravvenuta

Il punto cruciale della decisione riguarda la buona fede. La Corte ha stabilito che, anche se gli acquirenti erano inizialmente in buona fede, ignorando la natura demaniale dell’area, essi avevano acquisito piena consapevolezza dell’illecito almeno dal momento in cui avevano ricevuto l’ingiunzione a demolire e sgomberare (nel caso di specie, nel 2009). Da quel momento, la prosecuzione dell’occupazione è avvenuta “con coscienza e volontà”, integrando pienamente gli elementi del reato. Non rileva, quindi, che la consapevolezza sia sopraggiunta dopo l’inizio dell’occupazione.

La Natura Permanente del Reato di occupazione abusiva demanio

Un altro aspetto fondamentale riguarda la prescrizione. La Cassazione ha ribadito, in linea con la sua giurisprudenza costante, che l’occupazione arbitraria di spazio demaniale è un reato permanente. Questo significa che la condotta illecita non si esaurisce in un singolo momento, ma perdura per tutto il tempo in cui l’occupazione illegittima continua.

le motivazioni

Le motivazioni della Corte si basano sulla distinzione tra il reato di “occupazione” (art. 54 Cod. Nav.) e quello di “esecuzione di nuove opere” (art. 55 Cod. Nav.). Il primo è un reato permanente che si compie con la presa di possesso del bene e si protrae finché tale possesso persiste. Il termine di prescrizione, di conseguenza, non inizia a decorrere dalla data dell’accertamento o dell’inizio dell’abuso, ma solo dal momento in cui l’occupazione cessa effettivamente, ad esempio con lo sgombero, la demolizione o il rilascio di un’autorizzazione. La difesa dei ricorrenti sulla prescrizione era quindi infondata, poiché non avevano fornito prova di aver cessato la condotta illecita.
La Corte ha anche precisato che è irrilevante che l’occupazione sia stata iniziata da altri. La legge punisce anche chi, consapevole dell’abusività, protragga un’occupazione precedentemente avviata da terzi.

le conclusioni

Questa sentenza conferma un principio fondamentale: nell’ambito dell’occupazione abusiva demanio, la buona fede iniziale non costituisce uno scudo perpetuo. La responsabilità penale sorge nel momento in cui si acquisisce la consapevolezza dell’illegalità della situazione e si decide, ciononostante, di non porvi rimedio. La natura permanente del reato sposta in avanti il momento da cui inizia a decorrere la prescrizione, rendendo molto difficile invocarla finché l’immobile non viene sgomberato o regolarizzato. Chi acquista un immobile, specialmente in aree costiere, ha quindi l’onere di prestare la massima attenzione non solo all’atto notarile, ma anche alla conformità urbanistica e demaniale del bene per evitare di incorrere in gravi conseguenze penali.

L’acquisto in buona fede di un immobile esclude il reato di occupazione abusiva di demanio marittimo?
No. Secondo la sentenza, anche se l’acquisto avviene inizialmente in buona fede, la successiva consapevolezza dell’illegalità (ad esempio, tramite un’ingiunzione a demolire) rende la prosecuzione dell’occupazione una condotta penalmente rilevante.

Quando inizia a decorrere la prescrizione per il reato di occupazione abusiva di demanio?
Trattandosi di un reato permanente, il termine di prescrizione non decorre dalla data dell’accertamento o dell’inizio dell’abuso, ma solo dal momento in cui l’occupazione illecita cessa. La cessazione avviene con il rilascio della concessione, lo sgombero o la demolizione del manufatto.

Continuare un’occupazione abusiva iniziata da altri è reato?
Sì. La normativa sanziona la condotta di occupazione senza titolo di un’area demaniale e si applica anche a chi abbia protratto l’abusiva occupazione che era stata precedentemente iniziata da un altro soggetto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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