Sentenza di Cassazione Penale Sez. 3 Num. 22901 Anno 2025
Penale Sent. Sez. 3 Num. 22901 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: NOME COGNOME
Data Udienza: 20/05/2025
SENTENZA
Sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME nata a San Cataldo il 03/09/1972
avverso la sentenza emessa in data 11/11/2024 dal Tribunale di Caltanissetta visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere NOME COGNOME;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procur Generale NOME COGNOME che ha concluso chiedendo l’annullamento con rinvio del sentenza impugnata;
letta la memoria del difensore della ricorrente, avv. NOME COGNOME ha concluso insistendo per l’annullamento, in subordine con rinvio, della sent impugnata
RITENUTO IN FATTO
Con sentenza del 11/11/2024, il Tribunale di Caltanissetta ha condanna NOME alla pena di giustizia in relazione al reato a lei ascritto di cui 674 cod. pen., nonché al risarcimento dei danni subiti da NOME costituitasi parte civile (danni da liquidarsi dinanzi al giudice civile).
Ricorre per cassazione la COGNOME, a mezzo del proprio difensore, deducendo violazione di legge e vizio di motivazione con riferimento alla mancata declarat di estinzione del reato per intervenuta oblazione. Il difensore evidenzia
somma determinata a titolo di oblazione, dopo l’opposizione della VIRGA al decreto penale nei suoi confronti, era stata regolarmente pagata ma la relativa ricevuta era andata smarrita, con conseguente emissione del decreto di giudizio immediato. In sede dibattimentale, era stata prodotta una certificazione rilasciata dalla Cancelleria del Tribunale, attestante appunto l’avvenuto pagamento dell’oblazione nel termine assegnato: documentazione che il giudicante aveva sostanzialmente ignorato, con una motivazione apparente.
Con requisitoria ritualmente trasmessa, il Procuratore Generale sollecita l’annullamento con rinvio della sentenza impugnata, ritenendo fondate le ragioni difensive, ribadite da ultimo con conclusioni scritte.
CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Il ricorso è fondato.
2. Deve invero convenirsi con la difesa ricorrente (e con lo stesso Procuratore Generale) in ordine alle connotazioni di mera apparenza con cui il Tribunale ha disatteso la valenza probatoria – nella prospettiva di una declaratoria di estinzione del reato per oblazione – della documentazione prodotta in udienza dibattimentale dalla difesa, al fine di ovviare alla perdita della ricevuta di pagamento della somma determinata a titolo di oblazione.
In particolare, era stata prodotta, oltre alla copia di alcune sentenze dichiarative dell’estinzione per oblazione di altri reati ascritti alla VIRGA, anche l copia di un prospetto riepilogativo e di un’attestazione manoscritta in calce, provenienti dall’Ufficio Recupero Crediti del Tribunale di Caltanissetta, al fine di comprovare appunto l’integrale e tempestivo pagamento, da parte dell’imputata, della somma determinata a titolo di oblazione dal G.i.p. del medesimo Tribunale (cfr. la documentazione allegata all’odierno ricorso, relativa non solo alla copia del citato prospetto e alla relativa attestazione, ma anche alla notifica alla VIRGA del provvedimento di ammissione all’oblazione).
Sul punto, il Tribunale si è limitato ad affermare che non risultava “dimostrato, dalla documentazione prodotta dal difensore, il pagamento, nei termini assegnati, dell’oblazione cui era stata ammessa la VIRGA a seguito di opposizione al decreto penale” (cfr. pag. 7 della sentenza impugnata).
È superfluo evidenziare il carattere apodittico, ed anzi meramente apparente, della motivazione offerta dal Tribunale, che si è limitato a disattendere la prospettazione difensiva senza in alcun modo chiarire se fossero stati riscontrati dubbi sull’autenticità del prospetto e dell’attestazione (peraltro agevolmente superabili con semplici verifiche, trattandosi di un Ufficio facente capo al medesimo
Tribunale), ovvero se la valenza probatoria dei documenti prodotti dovesse essere esclusa per altre le ragioni.
3. Quanto precede impone l’annullamento della sentenza impugnata, con rinvio per nuovo giudizio al Tribunale di Caltanissetta in diversa composizione.
P.Q.M.
Annulla la sentenza impugnata con rinvio per nuovo giudizio al Tribunale di
Caltanissetta, in diversa persona fisica.
Così deciso il 20 maggio 2025
Il Consiglie
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Il Presidente