LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Obbligo di presentazione: nullo se il GIP non motiva

Un individuo, destinatario di un D.A.Spo. con obbligo di presentazione per aver partecipato a una commemorazione, ricorre in Cassazione contro l’ordinanza di convalida del GIP. La Corte Suprema annulla la convalida perché il giudice ha utilizzato un modulo prestampato, ignorando completamente le memorie difensive. Questa omissione costituisce una grave violazione del diritto di difesa, rendendo l’obbligo di presentazione, che limita la libertà personale, immediatamente inefficace.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 25 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Obbligo di presentazione: nullo se il giudice ignora le difese

La Corte di Cassazione, con una recente sentenza, ha riaffermato un principio fondamentale a tutela del diritto di difesa: l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, misura che incide sulla libertà personale, è nullo se il giudice della convalida non esamina concretamente le argomentazioni contenute nella memoria difensiva. Un semplice controllo formale o l’uso di moduli prestampati non è sufficiente a garantire la legittimità della misura. Questo pronunciamento chiarisce che il ruolo del giudice non è quello di un mero ratificatore delle decisioni del Questore, ma di un garante dei diritti fondamentali dell’individuo.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine da un provvedimento emesso dal Questore nei confronti di un individuo, a seguito della sua partecipazione a una commemorazione pubblica. A suo carico veniva ipotizzata la violazione di norme in materia di discriminazione razziale, etnica e religiosa. Il Questore disponeva un D.A.Spo. (Divieto di Accedere alle manifestazioni SPOrtive) della durata di sei anni, accompagnato dalla misura accessoria dell’obbligo di presentazione presso un ufficio di polizia in occasione delle partite di una specifica squadra di calcio.

Il Giudice per le Indagini Preliminari (GIP), chiamato a convalidare la misura, si limitava a ridurre la durata dell’obbligo a cinque anni, utilizzando un’ordinanza prestampata e ignorando completamente la memoria difensiva depositata dall’avvocato. In tale memoria, la difesa contestava l’errata identificazione del proprio assistito, l’insussistenza del reato presupposto, la mancanza dei requisiti di necessità e urgenza e l’eccessività della durata della misura. Di fronte a questa palese omissione, l’interessato proponeva ricorso per Cassazione.

La Decisione della Corte e la centralità del diritto di difesa

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, annullando senza rinvio l’ordinanza del GIP. Il fulcro della decisione risiede nella violazione del diritto di difesa. I giudici supremi hanno ribadito che il procedimento di convalida non può ridursi a un mero controllo formale. Al contrario, il giudice ha il dovere di effettuare una valutazione sostanziale e concreta, che deve investire tutti i presupposti di legittimità della misura di prevenzione.

Il ruolo attivo del giudice nella convalida dell’obbligo di presentazione

Il GIP deve accertare la pericolosità attuale del soggetto, la necessità e l’urgenza del provvedimento, e la congruità della sua durata. Soprattutto, ha l’obbligo di prendere in esame e valutare le deduzioni e le argomentazioni presentate dalla difesa. L’utilizzo di un modulo prestampato, senza alcun riferimento specifico alle censure difensive, svuota di significato il contraddittorio, seppur cartolare, e trasforma il controllo giurisdizionale in un atto puramente burocratico.

Le motivazioni

La Corte ha evidenziato come l’ordinanza impugnata mancasse completamente di un onere di motivazione effettivo. Il GIP, pur dando atto del deposito della memoria difensiva, non ha speso una sola parola per confutarne le argomentazioni. Questa prassi, secondo la Cassazione, viola frontalmente i principi sanciti anche dalle Sezioni Unite, secondo cui il giudice deve dar conto del percorso giustificativo della sua decisione, anche quando conferma il provvedimento del Questore. La motivazione non può risolversi in una acritica ricezione dell’atto amministrativo, ma deve dimostrare una autonoma e ponderata valutazione dei fatti e delle difese. L’omessa valutazione delle deduzioni difensive depositate nei termini rende l’ordinanza di convalida nulla per violazione del diritto di difesa.

Le conclusioni

In conclusione, la sentenza stabilisce che l’annullamento dell’ordinanza di convalida per vizio di motivazione determina l’immediata perdita di efficacia dell’obbligo di presentazione. Trattandosi di un vizio procedurale che lede il cuore del diritto di difesa, non è sanabile e comporta l’annullamento senza rinvio. È importante sottolineare che questa decisione riguarda specificamente la misura dell’obbligo di presentazione, in quanto limitativa della libertà personale e soggetta a convalida giurisdizionale. Il D.A.Spo. in sé, quale misura di prevenzione amministrativa, può rimanere efficace. La pronuncia rappresenta un importante monito per i giudici a esercitare un controllo giurisdizionale effettivo e non meramente apparente, garantendo che il diritto al contraddittorio sia sempre rispettato.

Può un giudice convalidare l’obbligo di presentazione senza considerare le argomentazioni scritte della difesa?
No. La Corte di Cassazione ha stabilito che il giudice ha il dovere di esaminare e valutare le deduzioni contenute nella memoria difensiva. Omettere tale valutazione, ad esempio utilizzando un modulo prestampato, costituisce una violazione del diritto di difesa che rende nulla l’ordinanza di convalida.

Cosa succede se l’ordinanza di convalida del giudice è priva di una motivazione effettiva?
Se l’ordinanza di convalida è priva di una motivazione reale, che dia conto della valutazione dei presupposti della misura e delle argomentazioni difensive, essa è nulla. La Corte di Cassazione, in questo caso, la annulla senza rinvio, determinando l’immediata perdita di efficacia della misura restrittiva della libertà personale.

L’annullamento dell’ordinanza di convalida rende inefficace anche il D.A.Spo. (divieto di accesso agli stadi)?
No. La decisione della Cassazione riguarda specificamente la misura dell’obbligo di presentazione, poiché è questa che limita la libertà personale e richiede una convalida giurisdizionale. L’annullamento dell’ordinanza del giudice rende inefficace solo l’obbligo di presentazione, mentre il D.A.Spo., in quanto provvedimento amministrativo del Questore, rimane efficace fino a diversa statuizione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati