LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Nullità rito cartolare: quando l’eccezione è tardiva

La Corte di Cassazione rigetta un ricorso, stabilendo che l’eccezione per la nullità del rito cartolare, dovuta a un errore nella comunicazione degli atti, è tardiva se sollevata dopo la scadenza del termine per il deposito delle conclusioni scritte. La Corte ha inoltre confermato la non applicabilità della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, valutando la gravità complessiva della condotta, che includeva il possesso di stupefacenti e di un’arma.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 14 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Nullità Rito Cartolare: La Cassazione chiarisce i termini per l’eccezione

Una recente sentenza della Corte di Cassazione fornisce importanti chiarimenti sulla nullità rito cartolare e sui termini perentori entro cui la difesa deve sollevare le relative eccezioni. Il caso in esame, originato da una condanna per detenzione di stupefacenti e porto abusivo di un coltello, ha messo in luce le rigide regole procedurali che governano il processo celebrato con le modalità emergenziali. La pronuncia sottolinea come un errore della cancelleria, se non contestato tempestivamente, non possa essere fatto valere in un secondo momento, sanando di fatto il vizio procedurale.

I Fatti di Causa

L’imputato era stato condannato in primo grado e in appello per la detenzione di 26 grammi di marijuana, suddivisa in dosi e trovata in parte addosso e in parte nella sua abitazione, insieme a un bilancino di precisione. Inoltre, era stato accusato di aver portato fuori dalla propria abitazione un coltello senza giustificato motivo. La Corte d’Appello aveva confermato la sentenza di primo grado.

I Motivi del Ricorso e la nullità rito cartolare

La difesa ha presentato ricorso in Cassazione basandosi su due motivi principali:

1. Violazione delle norme procedurali: Il procedimento d’appello si era svolto secondo il cosiddetto “rito cartolare”, introdotto dalla legislazione emergenziale Covid. Il difensore lamentava di aver ricevuto dalla cancelleria, per errore, le conclusioni del Procuratore Generale relative a un altro processo. Avendo segnalato l’errore solo il giorno prima dell’udienza, chiedendo un rinvio, la sua richiesta era stata ignorata e la Corte d’Appello aveva deciso la causa. Secondo la difesa, ciò configurava una violazione del diritto di difesa.

2. Mancata applicazione della particolare tenuità del fatto: La difesa sosteneva che la Corte d’Appello avesse erroneamente negato l’applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.), senza considerare elementi favorevoli come la giovane età e l’incensuratezza dell’imputato.

La Decisione della Corte sulla nullità rito cartolare

La Corte di Cassazione ha rigettato entrambi i motivi di ricorso. Sul primo punto, quello relativo alla nullità rito cartolare, i giudici hanno chiarito un aspetto procedurale di fondamentale importanza. Sebbene l’errata comunicazione delle conclusioni del PM costituisca una “nullità a regime intermedio”, essa deve essere eccepita dalla parte interessata nel primo atto utile.

Nel rito cartolare, il primo e unico atto di partecipazione del difensore dopo aver ricevuto le conclusioni del PM è il deposito delle proprie conclusioni scritte. Questo deposito deve avvenire entro il quinto giorno precedente l’udienza. Nel caso di specie, il difensore ha sollevato la questione solo il giorno prima dell’udienza, ben oltre il termine scaduto. Di conseguenza, l’eccezione è stata considerata tardiva e la nullità sanata. La Corte ha così confermato la correttezza della decisione della Corte d’Appello.

L’Applicabilità della Particolare Tenuità del Fatto

Anche il secondo motivo è stato ritenuto infondato. La Cassazione ha ribadito che la valutazione sulla tenuità del fatto spetta al giudice di merito e deve basarsi sui criteri dell’art. 133 del codice penale. La Corte d’Appello aveva adeguatamente motivato il suo diniego, valorizzando elementi negativi come:

* Il quantitativo non trascurabile di stupefacente.
* La disponibilità di materiale per il confezionamento delle dosi (bilancino e bustine).
* Il porto di un’arma in luogo pubblico.
* L’intensità del dolo.

La Suprema Corte ha inoltre specificato che la qualificazione del reato come “fatto di lieve entità” ai sensi della legge sugli stupefacenti (art. 73, comma 5) non comporta automaticamente l’applicazione della causa di non punibilità per “particolare tenuità del fatto” (art. 131-bis c.p.), poiché si tratta di due istituti giuridici con presupposti e finalità differenti.

Le Motivazioni

La motivazione della Corte si fonda su un’interpretazione rigorosa delle norme procedurali che disciplinano il rito cartolare. Il principio cardine è che le nullità, anche se esistenti, devono essere fatte valere nei tempi e nei modi previsti dalla legge, altrimenti decadono. Consentire eccezioni tardive minerebbe la certezza e la celerità del processo. La peculiarità del rito emergenziale impone un’applicazione adattata delle regole generali, ma non un loro snaturamento. La facoltà di eccepire la nullità doveva essere esercitata all’interno dell’unico atto difensivo previsto: le conclusioni scritte. Farlo successivamente, a ridosso dell’udienza, equivale a non averlo fatto affatto, con conseguente sanatoria del vizio. Per quanto riguarda la tenuità del fatto, la motivazione ribadisce il principio secondo cui la valutazione del giudice di merito è insindacabile in sede di legittimità se, come in questo caso, è logica, coerente e basata su elementi concreti emersi dal processo.

Le Conclusioni

La sentenza rappresenta un importante monito per i difensori che operano nel contesto del processo penale, specialmente nelle sue forme speciali come il rito cartolare. La tempestività nel sollevare eccezioni procedurali è cruciale: un ritardo, anche se dovuto a un errore della cancelleria, può precludere la possibilità di far valere una violazione del diritto di difesa. Inoltre, la pronuncia conferma che la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto richiede una valutazione complessiva della condotta, e la sola qualificazione di un reato come di “lieve entità” non è sufficiente a garantirne l’applicazione.

Quando va eccepita la nullità per errata comunicazione degli atti del PM nel rito cartolare?
La nullità deve essere eccepita dal difensore nel primo atto utile, che nel rito cartolare coincide con il deposito delle conclusioni scritte, da presentare entro il quinto giorno antecedente l’udienza. Un’eccezione sollevata dopo tale termine è considerata tardiva e la nullità si intende sanata.

La condanna per un reato di droga di “lieve entità” comporta l’automatica non punibilità per “particolare tenuità del fatto”?
No. La sentenza chiarisce che si tratta di due istituti giuridici distinti con presupposti diversi. La particolare tenuità del fatto richiede una valutazione complessiva della condotta, basata sui criteri dell’art. 133 c.p., che va oltre la sola quantità di sostanza stupefacente.

Cosa succede se la cancelleria invia al difensore le conclusioni del PM di un altro processo?
Si verifica una nullità procedurale (definita “a regime intermedio”). Tuttavia, affinché questa nullità produca effetti, il difensore ha l’onere di rilevarla e contestarla tempestivamente nei termini previsti dalla procedura. In caso contrario, il vizio si considera sanato e non può più essere fatto valere.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati