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Nullità notifica udienza: annullato sequestro

La Corte di Cassazione ha annullato un’ordinanza di sequestro probatorio a causa di una grave irregolarità procedurale. L’indagato aveva ricevuto la notifica per l’udienza di riesame a udienza già conclusa, integrando una nullità assoluta insanabile per violazione del diritto di partecipazione. A causa di questa nullità della notifica dell’udienza, il provvedimento è stato annullato con rinvio per un nuovo giudizio.

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Pubblicato il 21 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Nullità Notifica Udienza: la Cassazione Annulla il Sequestro per Vizio Procedurale

Un recente intervento della Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale del diritto processuale penale: il diritto dell’indagato a partecipare al procedimento. La sentenza in esame chiarisce che la nullità della notifica dell’udienza di riesame costituisce un vizio insanabile che travolge il provvedimento impugnato. Analizziamo come un errore nella comunicazione di un atto possa avere conseguenze così decisive.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da un decreto di sequestro probatorio emesso a carico di un individuo, indagato per il reato di ricettazione, avente ad oggetto un autoveicolo. Il Pubblico Ministero aveva convalidato il sequestro e la difesa dell’indagato aveva prontamente proposto istanza di riesame al Tribunale competente.

Il Tribunale fissava l’udienza per la discussione del riesame per la mattina del 4 febbraio. Tuttavia, per un grave errore, la notifica dell’avviso di fissazione dell’udienza veniva consegnata all’indagato solo alle ore 14:00 dello stesso giorno, ben cinque ore dopo la celebrazione dell’udienza e l’emissione del dispositivo. Di conseguenza, il Tribunale rigettava l’istanza di riesame confermando il sequestro, senza che l’indagato avesse avuto la possibilità di partecipare e difendersi.

Il Ricorso in Cassazione e la nullità della notifica dell’udienza

Il difensore dell’indagato ha presentato ricorso per Cassazione, lamentando principalmente due violazioni:
1. Violazione procedurale: L’omessa e tardiva notifica dell’avviso di fissazione udienza, che ha impedito la regolare costituzione delle parti e la partecipazione dell’indagato. Questo vizio, secondo la difesa, configura una nullità assoluta e insanabile.
2. Violazione di merito: Un’errata valutazione del fumus boni iuris da parte del Tribunale, che avrebbe confermato un sequestro meramente esplorativo basandosi su una motivazione stereotipata e senza considerare le argomentazioni difensive.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha accolto il primo motivo di ricorso, ritenendolo assorbente e sufficiente per annullare la decisione impugnata. I giudici hanno riaffermato un orientamento consolidato, anche a Sezioni Unite, secondo cui l’omissione dell’avviso all’indagato per l’udienza di riesame comporta una nullità assoluta ed insanabile.

La Corte ha sottolineato che il diritto dell’indagato di partecipare al procedimento è un cardine del giusto processo. La notifica dell’avviso di udienza non è una mera formalità, ma lo strumento che garantisce concretamente l’esercizio del diritto di difesa. Il fatto che l’avviso sia stato notificato quando l’udienza si era già conclusa costituisce una palese violazione di questo diritto.

Questa nullità, per la sua gravità, è rilevabile in ogni stato e grado del giudizio e non può essere sanata, nemmeno dalla presenza del difensore di fiducia all’udienza. Il diritto alla notifica è personale e spetta direttamente all’indagato, a prescindere da chi abbia formalmente sottoscritto l’istanza di riesame. L’accoglimento di questo motivo ha reso superfluo l’esame delle censure relative al merito del sequestro.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche della Decisione

La decisione in commento è un importante monito sull’inderogabilità delle garanzie processuali. Essa dimostra come la correttezza formale della procedura non sia un mero orpello, ma la sostanza stessa della tutela dei diritti dell’individuo nel processo penale.

In pratica, la sentenza stabilisce che:
– Un’ordinanza emessa all’esito di un’udienza di cui l’indagato non ha ricevuto tempestiva notifica è nulla.
– Tale nullità comporta l’annullamento del provvedimento e la necessità di celebrare un nuovo giudizio nel rispetto delle regole procedurali.
– Il diritto alla partecipazione è personale e fondamentale, e la sua violazione non ammette sanatorie.

Per effetto della decisione, gli atti sono stati trasmessi nuovamente al Tribunale del riesame, che dovrà fissare una nuova udienza, questa volta notificandola correttamente all’indagato, per decidere sulla legittimità del sequestro dell’autoveicolo.

Cosa succede se l’indagato non viene avvisato correttamente della data dell’udienza di riesame?
L’omessa o tardiva notifica dell’avviso di fissazione dell’udienza di riesame all’indagato integra una nullità assoluta e insanabile del procedimento e dell’ordinanza che ne consegue, in quanto viola il suo diritto fondamentale di partecipazione.

La presenza del difensore all’udienza può sanare la mancata notifica all’indagato?
No, la sentenza chiarisce che la presenza del difensore non sana il vizio. Il diritto alla notificazione dell’avviso di udienza è un diritto personale dell’indagato, la cui violazione determina una nullità assoluta anche se l’impugnazione era stata sottoscritta unicamente dal difensore.

Qual è la conseguenza pratica dell’annullamento dell’ordinanza per questo vizio?
La Corte di Cassazione annulla l’ordinanza impugnata e rinvia gli atti al Tribunale competente, il quale dovrà celebrare un nuovo giudizio di riesame, assicurando questa volta la corretta e tempestiva notifica all’indagato per garantirne la piena partecipazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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