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Nullità avviso udienza: quando è sanata in appello

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso contro una sentenza d’appello che, pur dichiarando la prescrizione per appropriazione indebita, confermava la condanna al risarcimento. La Corte ha stabilito che la mancata notifica dell’avviso di udienza camerale (ex art. 409 c.p.p.) non costituisce nullità assoluta, ma intermedia, sanata per mancata tempestiva eccezione. Pertanto, la declaratoria di prescrizione prevale sulla dedotta nullità avviso udienza.

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Pubblicato il 29 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Nullità Avviso Udienza: Quando è Sanabile? La Cassazione Chiarisce

Una recente sentenza della Corte di Cassazione affronta un tema procedurale di grande rilevanza: la natura della nullità avviso udienza camerale ex art. 409 c.p.p. e il suo rapporto con la prescrizione del reato. La pronuncia stabilisce che tale vizio non costituisce una nullità assoluta e, se non eccepito tempestivamente, viene sanato. Analizziamo insieme il caso e le motivazioni della Corte.

I Fatti del Caso: Appropriazione Indebita e Prescrizione

Il caso trae origine da una condanna per appropriazione indebita aggravata. La Corte di Appello, in riforma della sentenza di primo grado, aveva dichiarato l’estinzione del reato per intervenuta prescrizione. Tuttavia, aveva confermato le statuizioni civili, condannando l’imputata a un cospicuo risarcimento del danno in favore della parte civile, quantificato in quasi 500.000 euro.

I Motivi del Ricorso in Cassazione

La difesa dell’imputata ha presentato ricorso in Cassazione basandosi su due motivi principali, entrambi di natura procedurale e sostanziale.

La questione della nullità avviso udienza

Il primo motivo, e fulcro della decisione, riguardava la violazione delle norme processuali. La difesa sosteneva che all’indagata non era stato correttamente notificato l’avviso per l’udienza fissata a seguito dell’opposizione della persona offesa alla richiesta di archiviazione. Secondo i legali, questa mancata notifica avrebbe dovuto generare una nullità a cascata, invalidando l’ordinanza di imputazione coatta, il decreto di citazione a giudizio e, di conseguenza, entrambe le sentenze di merito. Si trattava, a loro avviso, di una nullità assoluta e insanabile.

La Tardività della Querela

In secondo luogo, la difesa eccepiva la tardività della querela presentata dalla persona offesa. Si sosteneva che la vittima fosse a conoscenza dei fatti fin dal 2015, ma avesse atteso fino al 2017 per sporgere denuncia, ben oltre i termini di legge. Questo avrebbe dovuto portare a una declaratoria di improcedibilità dell’azione penale.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, respingendo entrambi i motivi con argomentazioni chiare e in linea con l’orientamento giurisprudenziale consolidato.

Sulla nullità dell’avviso di udienza: non è assoluta

La Corte ha ribadito la differenza sostanziale tra l’avviso dell’udienza camerale ex art. 409 c.p.p. e la citazione a giudizio vera e propria. La nullità assoluta e insanabile, prevista dall’art. 179 c.p.p., riguarda solo la mancata citazione dell’imputato per il giudizio.

L’omessa o irrituale notifica dell’avviso per l’udienza in cui si discute l’opposizione all’archiviazione, invece, configura una nullità a regime intermedio. Questo significa che:
1. Rileva solo in quella specifica fase: L’eventuale vizio non si propaga automaticamente alle fasi successive del processo.
2. Deve essere eccepita tempestivamente: La nullità doveva essere sollevata dalla difesa nella prima occasione utile, ovvero durante l’udienza stessa. Nel caso di specie, il difensore presente non aveva eccepito nulla, sanando di fatto il vizio.

La Corte ha sottolineato che le garanzie difensive dell’indagato sono comunque tutelate in fasi successive, come con l’avviso di conclusione delle indagini preliminari (art. 415-bis c.p.p.) e l’udienza preliminare, dove può esercitare pienamente i suoi diritti.

Il rapporto tra Nullità e Prescrizione

Un punto cruciale della sentenza è il rapporto tra la dedotta nullità e l’intervenuta prescrizione. La Cassazione ha richiamato il principio, stabilito dalle Sezioni Unite, secondo cui l’obbligo di dichiarare immediatamente le cause di non punibilità (art. 129 c.p.p.), come la prescrizione, prevale anche in presenza di una nullità processuale, persino se assoluta e insanabile. L’operatività della causa estintiva, infatti, non richiede accertamenti complessi e deve essere subito dichiarata. Pertanto, la Corte d’Appello aveva agito correttamente nel dichiarare la prescrizione, che assorbe e supera la questione della nullità procedurale.

In merito al secondo motivo, la Corte ha ritenuto che si trattasse di una richiesta di rivalutazione dei fatti, inammissibile in sede di legittimità. La valutazione del momento esatto in cui la vittima ha avuto piena consapevolezza della volontà dell’imputata di non restituire le somme è un accertamento di merito, e la decisione dei giudici d’appello non è stata ritenuta manifestamente illogica.

Le Conclusioni

Questa sentenza riafferma principi fondamentali della procedura penale. In primo luogo, consolida la distinzione tra le diverse tipologie di nullità, circoscrivendo la portata di quelle assolute ai vizi più gravi che ledono il nucleo essenziale del diritto di difesa. In secondo luogo, ribadisce la prevalenza delle cause di estinzione del reato, come la prescrizione, sulle questioni procedurali, in ossequio al principio di economia processuale e di immediata declaratoria delle cause di non punibilità. Per gli operatori del diritto, è un monito sull’importanza di eccepire tempestivamente i vizi procedurali, pena la loro sanatoria.

Cosa succede se un indagato non viene avvisato correttamente dell’udienza in cui si discute l’opposizione alla richiesta di archiviazione?
Si verifica una nullità procedurale, ma non è una nullità assoluta. Essa riguarda solo la fase specifica dell’udienza camerale e non si estende automaticamente agli atti successivi del processo, come il rinvio a giudizio o la sentenza.

La mancata notifica dell’avviso di udienza ex art. 409 c.p.p. è una nullità insanabile?
No. Secondo la Cassazione, si tratta di una nullità a ‘regime intermedio’. Questo significa che deve essere eccepita dalla difesa nella prima occasione utile (cioè durante l’udienza stessa o subito dopo). Se non viene eccepita, la nullità si considera sanata.

In un processo, se coesistono una nullità procedurale e la prescrizione del reato, quale delle due prevale?
Prevale la prescrizione. Il giudice ha l’obbligo di dichiarare immediatamente le cause di non punibilità, come la prescrizione, ai sensi dell’art. 129 c.p.p. Questo principio si applica anche in presenza di nullità, persino quelle assolute, a meno che non sia evidente una causa di proscioglimento nel merito (innocenza palese).

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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