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Notifica al co-difensore: l’udienza è nulla

La Corte di Cassazione ha annullato un’ordinanza di sequestro preventivo milionario per un vizio di procedura: la mancata notifica al co-difensore dell’avviso di fissazione dell’udienza. La Corte ha stabilito che tale omissione costituisce una nullità a regime intermedio. Poiché il difensore presente in udienza ha sollevato tempestivamente l’eccezione, la nullità non è stata sanata, rendendo necessario l’annullamento del provvedimento e la restituzione degli atti al Tribunale del riesame per un nuovo giudizio. Gli altri motivi di ricorso sono stati assorbiti dalla decisione su questo punto preliminare.

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Pubblicato il 14 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Notifica al co-difensore: se manca, l’udienza è da rifare

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha riaffermato un principio fondamentale a garanzia del diritto di difesa: la corretta notifica al co-difensore è un requisito imprescindibile per la validità dell’udienza. Un’omissione in tal senso, se prontamente eccepita, conduce inevitabilmente all’annullamento del provvedimento emesso. Il caso analizzato riguarda l’impugnazione di un’ordinanza di sequestro preventivo per un valore di svariati milioni di euro, emessa nell’ambito di un’indagine per gravi reati fiscali e fallimentari. La Suprema Corte, tuttavia, non è entrata nel merito delle accuse, concentrandosi su un vizio procedurale che si è rivelato decisivo.

Il Caso: Sequestro Milionario e Ricorso in Cassazione

Il Tribunale del Riesame aveva confermato un decreto di sequestro preventivo, sia diretto che per equivalente, nei confronti di tre persone indagate per una serie di illeciti, tra cui reati fiscali, riciclaggio e bancarotta. Gli indagati, tramite i loro legali, hanno proposto ricorso per Cassazione basandosi su quattro motivi. Tra questi, spiccava una doglianza di natura puramente procedurale: la mancata notificazione del decreto di fissazione dell’udienza camerale a uno dei due avvocati nominati, il cosiddetto co-difensore. Nonostante il Tribunale avesse rigettato questa eccezione, sostenendo che la nomina non risultasse dagli atti trasmessi, la difesa ha dimostrato che la nomina era ben precedente e che lo stesso legale aveva già ricevuto altri avvisi nel medesimo procedimento.

La Questione Giuridica: Nullità per Omessa Notifica al Co-difensore

Il cuore della decisione della Cassazione ruota attorno alle conseguenze dell’omesso avviso a uno dei due difensori. Secondo un consolidato orientamento, confermato anche dalle Sezioni Unite, questa omissione genera una nullità a regime intermedio. Cosa significa? A differenza delle nullità assolute (insanabili e rilevabili d’ufficio), quelle intermedie devono essere eccepite dalla parte interessata nella prima occasione utile. In questo caso, il difensore presente all’udienza camerale aveva puntualmente sollevato la questione, lamentando l’assenza del collega per mancata notifica.

Le Motivazioni della Cassazione

La Suprema Corte ha accolto il primo motivo di ricorso, ritenendolo fondato e assorbente rispetto a tutti gli altri. I giudici hanno chiarito che il Tribunale del Riesame ha errato nel disattendere l’eccezione difensiva. La nomina del co-difensore era un fatto acclarato e precedente all’udienza. L’onere di sollevare la nullità ricadeva proprio sul difensore comparso, il quale ha agito correttamente, impedendo così la sanatoria del vizio procedurale. L’insegnamento delle Sezioni Unite è chiaro: il difensore presente ha il dovere di verificare che anche l’altro legale sia stato avvisato e, in caso contrario, di interpellare il giudice. Avendo il legale adempiuto a questo onere, la nullità è stata correttamente dedotta e doveva essere dichiarata.

Conclusioni

La sentenza annulla l’ordinanza impugnata e rinvia gli atti al Tribunale del Riesame per un nuovo giudizio, che dovrà svolgersi nel pieno rispetto del contraddittorio e delle garanzie difensive. Questa decisione sottolinea il rigore con cui la giurisprudenza tutela il diritto di difesa. La presenza di due difensori non è una mera formalità, ma una scelta strategica dell’imputato che deve essere pienamente rispettata dall’autorità giudiziaria. La corretta notifica al co-difensore è un pilastro del giusto processo, e la sua violazione, se non sanata, inficia irrimediabilmente la validità degli atti successivi.

Cosa succede se il tribunale non notifica l’avviso di udienza a uno dei due avvocati difensori?
L’omessa notifica dell’avviso di udienza a uno dei due difensori dell’imputato determina una nullità a regime intermedio del procedimento. L’udienza e il provvedimento che ne consegue sono invalidi.

La nullità per omessa notifica al co-difensore può essere sanata?
Sì, questa nullità può essere sanata se la parte interessata non la eccepisce alla prima occasione utile. Nel caso esaminato, il difensore presente in udienza ha sollevato immediatamente l’eccezione, impedendo così la sanatoria del vizio.

Perché la Corte di Cassazione non ha deciso sugli altri motivi di ricorso, come la competenza territoriale o la proporzionalità del sequestro?
La Corte ha ritenuto il primo motivo di ricorso (la nullità procedurale) ‘assorbente’. Ciò significa che l’accoglimento di questo motivo è stato sufficiente per annullare l’ordinanza impugnata, rendendo superfluo l’esame delle altre questioni sollevate.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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