LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Nesso teleologico: lesioni e resistenza a P.U.

Un individuo, condannato per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali aggravate, ha presentato ricorso in Cassazione contestando l’aggravante del nesso teleologico. La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando che se le lesioni sono inflitte allo scopo di resistere all’autorità, l’aggravante sussiste. Questa connessione rende il reato di lesioni procedibile d’ufficio, superando la necessità di una querela di parte.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 10 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Nesso Teleologico: Quando le Lesioni sono Finalizzate a Resistere a un Pubblico Ufficiale

L’ordinanza in esame, emessa dalla Corte di Cassazione, affronta un caso emblematico riguardante il nesso teleologico tra il reato di lesioni personali e quello di resistenza a pubblico ufficiale. La decisione chiarisce in modo inequivocabile quando la violenza usata contro un agente non è un atto fine a se stesso, ma uno strumento per commettere un altro crimine, con importanti conseguenze sulla procedibilità del reato.

I Fatti del Caso

Un soggetto, dopo essersi dato alla fuga, veniva raggiunto e bloccato da agenti di polizia giudiziaria. Per opporsi all’accertamento, l’uomo usava violenza contro gli operanti, cagionando loro delle lesioni. Per questi fatti, veniva condannato in primo grado e in appello per i reati di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali aggravate.

L’Aggravante del Nesso Teleologico nel Ricorso

L’imputato ha presentato ricorso in Cassazione basandosi su un unico motivo: l’erronea applicazione dell’aggravante prevista dall’art. 61, n. 2 del codice penale, ovvero l’aver commesso il reato di lesioni per eseguirne un altro (la resistenza). Secondo la difesa, l’assenza di tale aggravante avrebbe reso il reato di lesioni non perseguibile per mancanza di querela. La strategia difensiva mirava a far cadere l’accusa di lesioni per vizio di procedibilità, sostenendo che la violenza non fosse finalizzata a commettere la resistenza.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile in quanto manifestamente infondato. I giudici hanno confermato la decisione della Corte d’Appello, ritenendo pienamente sussistente l’aggravante del nesso teleologico. La violenza fisica che ha causato le lesioni non era un atto isolato, ma era stata posta in essere con il preciso scopo di resistere all’intervento dei pubblici ufficiali.

Le Motivazioni

La Corte ha ribadito un principio consolidato nella giurisprudenza di legittimità: se l’atto violento, che produce consapevolmente delle lesioni, non è fine a se stesso ma è strumentale a resistere all’azione di un pubblico ufficiale, si configura l’aggravante della connessione teleologica. Nel caso di specie, è emerso chiaramente che l’imputato, una volta raggiunto e bloccato, ha reagito con violenza non per un impulso d’ira fine a se stesso, ma per opporsi all’accertamento e sottrarsi alla cattura. Le lesioni, quindi, sono state il mezzo per realizzare il fine della resistenza.

Conclusioni

Questa ordinanza è di grande importanza pratica perché cristallizza le conseguenze giuridiche di un comportamento violento contro le forze dell’ordine. La presenza del nesso teleologico non solo aggrava la pena per il reato di lesioni, ma lo rende procedibile d’ufficio, eliminando la necessità della querela da parte degli agenti offesi. La decisione sottolinea che la finalità dell’azione violenta è determinante per la qualificazione giuridica del fatto: quando la violenza è uno strumento per opporsi all’autorità, la risposta dell’ordinamento è più severa.

Quando si applica l’aggravante del nesso teleologico al reato di lesioni?
Si applica quando il reato di lesioni personali non è fine a se stesso, ma viene commesso con lo scopo specifico di realizzare un altro reato. Nel caso analizzato, le lesioni sono state inflitte al fine di resistere a un pubblico ufficiale.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato ritenuto manifestamente infondato perché la Corte d’Appello aveva correttamente applicato l’aggravante del nesso teleologico, conformandosi alla giurisprudenza consolidata della Cassazione. La violenza era chiaramente finalizzata a commettere il reato di resistenza.

Le lesioni commesse per resistere a un pubblico ufficiale richiedono la querela per essere perseguite?
No. La presenza dell’aggravante del nesso teleologico rende il reato di lesioni procedibile d’ufficio. Ciò significa che l’azione penale può essere avviata indipendentemente dalla volontà della persona offesa (in questo caso, gli agenti di polizia).

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati