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Ne bis in idem: annullata condanna per evasione

La Corte di Cassazione ha annullato una condanna per evasione perché l’imputato era già stato assolto per lo stesso identico fatto con una precedente sentenza, divenuta irrevocabile. La decisione riafferma il principio fondamentale del ‘ne bis in idem’, secondo cui nessuno può essere processato due volte per il medesimo reato.

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Pubblicato il 5 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ne bis in idem: la Cassazione annulla la condanna per evasione

Il principio del ne bis in idem, sancito dall’articolo 649 del codice di procedura penale, rappresenta un pilastro del nostro ordinamento giuridico: nessuno può essere processato due volte per lo stesso fatto. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha riaffermato con forza questo principio, annullando una condanna per evasione emessa nei confronti di un imputato che, per lo stesso episodio, era già stato prosciolto con una sentenza irrevocabile.

I Fatti di Causa: una Duplice Sentenza per lo Stesso Reato

Il caso ha origine da un reato di evasione commesso il 4 giugno 2019. L’imputato, sottoposto a misura restrittiva, veniva sorpreso fuori dalla sua abitazione, su una scala esterna annessa alla stessa. Per questo fatto, la Corte di Appello di Catanzaro, con sentenza del 13 gennaio 2025, confermava la sua condanna.

Tuttavia, la difesa presentava ricorso in Cassazione, sollevando un vizio decisivo: per lo stesso identico episodio, un’altra sezione della medesima Corte di Appello aveva già emesso una sentenza di proscioglimento il 23 febbraio 2023, divenuta irrevocabile il 12 aprile 2023. Questa precedente decisione aveva assolto l’imputato per la particolare tenuità del fatto (art. 131-bis cod. pen.). Nonostante la difesa avesse depositato questa sentenza irrevocabile durante il secondo processo d’appello, i giudici l’avevano completamente ignorata, procedendo con la condanna.

La Violazione del Ne Bis in Idem e il Ricorso in Cassazione

Il difensore ha correttamente denunciato la violazione del principio del ne bis in idem. L’articolo 649 c.p.p. stabilisce chiaramente che un imputato, prosciolto o condannato con sentenza o decreto penale divenuti irrevocabili, non può essere di nuovo sottoposto a procedimento penale per il medesimo fatto. La Corte di Appello, non pronunciandosi sulla richiesta della difesa e non prendendo in considerazione il giudicato già formatosi, aveva commesso un grave errore procedurale (error in procedendo).

Le Motivazioni della Decisione della Cassazione

La Suprema Corte ha ritenuto il ricorso fondato. Analizzando gli atti, ha verificato l’esistenza della precedente sentenza di proscioglimento, irrevocabile e relativa allo stesso identico fatto storico, sia per quanto riguarda il momento del presunto reato (tempus commissi delicti) sia per le modalità esecutive (l’imputato trovato sulla scala esterna dell’abitazione). I giudici di legittimità hanno sottolineato che una sentenza di proscioglimento per particolare tenuità del fatto è pienamente idonea a formare un ‘giudicato’, impedendo così un nuovo processo. La Corte di Appello aveva il dovere di esaminare la deduzione difensiva e, una volta accertata l’esistenza del precedente giudicato, avrebbe dovuto dichiarare l’improcedibilità dell’azione penale. La sua inerzia ha reso la sentenza di condanna illegittima.

Le Conclusioni: l’Importanza del Giudicato Penale

La sentenza in commento ribadisce l’importanza e l’intangibilità del principio del ne bis in idem. Un giudicato, una volta formatosi, preclude qualsiasi ulteriore discussione sullo stesso fatto, garantendo la certezza del diritto e la stabilità delle decisioni giudiziarie. La decisione della Cassazione di annullare la sentenza senza rinvio chiude definitivamente la vicenda, ripristinando la legalità. Questo caso serve da monito per i giudici di merito sull’obbligo di verificare sempre la possibile esistenza di precedenti giudicati, specialmente quando sollevati tempestivamente dalle difese, al fine di evitare processi inutili e condanne ingiuste.

Cosa significa il principio del ‘ne bis in idem’?
Significa che una persona già giudicata con una sentenza irrevocabile (di assoluzione o di condanna) non può essere sottoposta a un nuovo procedimento penale per lo stesso identico fatto.

Una sentenza di proscioglimento per ‘particolare tenuità del fatto’ impedisce un nuovo processo?
Sì. La sentenza in esame chiarisce che anche una decisione di proscioglimento per particolare tenuità del fatto, una volta divenuta irrevocabile, costituisce un giudicato che impedisce l’avvio di un nuovo processo per il medesimo reato.

Cosa succede se un giudice ignora una precedente sentenza irrevocabile sullo stesso fatto?
La sentenza emessa in violazione del principio del ‘ne bis in idem’ è illegittima. Come avvenuto in questo caso, la Corte di Cassazione può annullarla senza rinvio, ponendo fine al procedimento in modo definitivo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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