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Motivi nuovi in Cassazione: ricorso inammissibile

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un imputato condannato per guida in stato di ebbrezza. La richiesta di sospensione condizionale della pena, non essendo stata presentata in appello, costituisce uno dei motivi nuovi in Cassazione non deducibili in sede di legittimità, portando alla conferma della condanna e al pagamento delle spese processuali.

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Pubblicato il 5 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Motivi Nuovi in Cassazione: Perché Non Puoi Cambiare Strategia all’Ultimo Minuto

L’ordinanza in esame della Corte di Cassazione affronta un principio fondamentale del processo penale: l’impossibilità di introdurre motivi nuovi in Cassazione. Questo caso, originato da una condanna per guida in stato di ebbrezza, offre un chiaro esempio di come una strategia difensiva debba essere costruita sin dai primi gradi di giudizio, poiché le omissioni non possono essere sanate in sede di legittimità.

I Fatti del Caso: Dalla Guida in Stato di Ebbrezza al Ricorso

Il procedimento ha origine da una condanna emessa dal G.I.P. del Tribunale di Verona, successivamente riformata in parte dalla Corte di Appello di Venezia. L’imputato era stato ritenuto colpevole del reato previsto dall’art. 186 del Codice della Strada. La Corte di Appello aveva rideterminato la pena in un mese e quindici giorni di arresto e 450,00 euro di ammenda.

Contro questa decisione, l’imputato, tramite il suo difensore, ha presentato ricorso per cassazione. L’unica doglianza sollevata riguardava la presunta mancanza o illogicità della motivazione della sentenza d’appello per non aver concesso il beneficio della sospensione condizionale della pena.

Il Ricorso e i Motivi Nuovi in Cassazione

Il cuore della questione giuridica risiede nella natura della richiesta avanzata in sede di legittimità. La Corte di Cassazione ha immediatamente rilevato come la richiesta di riconoscimento della sospensione condizionale della pena costituisse un “motivo nuovo”. Questo significa che tale specifica richiesta non era stata oggetto dei motivi di appello presentati alla Corte di Venezia.

In pratica, la difesa aveva introdotto per la prima volta davanti alla Suprema Corte un argomento che avrebbe dovuto essere sollevato e discusso nel precedente grado di giudizio. Questo errore procedurale si è rivelato fatale per l’esito del ricorso.

Le Motivazioni della Corte: Il Principio di Devoluzione e la Preclusione dei Motivi Nuovi

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, basando la sua decisione su un principio consolidato e rigoroso. Non è possibile dedurre in sede di legittimità questioni che non siano state sottoposte al giudice d’appello. Il giudizio di Cassazione, infatti, è un giudizio di legittimità, non di merito: il suo scopo è verificare la corretta applicazione della legge da parte dei giudici dei gradi precedenti, non riesaminare i fatti o decidere su punti non discussi.

Gli Ermellini hanno ribadito che consentire l’introduzione di motivi nuovi in Cassazione comporterebbe il rischio di annullare una sentenza per un difetto di motivazione “a priori”. Il giudice d’appello, infatti, non poteva motivare su una richiesta che non gli era mai stata presentata. Sottraendo intenzionalmente una questione al secondo grado, non si può poi lamentare in Cassazione la mancata pronuncia su di essa.

Le Conclusioni: Conseguenze Pratiche della Decisione

La decisione è netta: il ricorso è inammissibile. Di conseguenza, l’imputato è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di 3.000,00 euro alla Cassa delle ammende. Questa ordinanza serve da monito sull’importanza di definire compiutamente la strategia difensiva fin dal primo grado di appello. Ogni argomento, richiesta o eccezione deve essere formulata tempestivamente, poiché il principio di devoluzione limita il campo del giudizio di legittimità alle sole questioni già dibattute. Tentare di introdurre nuovi argomenti in Cassazione è una strada proceduralmente preclusa e destinata all’insuccesso.

È possibile presentare per la prima volta in Cassazione un motivo di ricorso non discusso in appello?
No, la Corte di Cassazione ha stabilito che non sono deducibili con il ricorso per cassazione questioni che non abbiano costituito oggetto dei motivi di gravame in appello. Introdurli per la prima volta costituisce un “motivo nuovo” inammissibile.

Perché la richiesta di sospensione condizionale della pena è stata considerata un motivo nuovo in questo caso?
Perché tale richiesta non era stata avanzata con i motivi di appello alla Corte territoriale. Di conseguenza, il giudice d’appello non si era pronunciato su di essa, e la questione è stata sollevata per la prima volta solo davanti alla Corte di Cassazione.

Quali sono le conseguenze per il ricorrente se il ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
L’inammissibilità del ricorso comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, come stabilito nel caso di specie per un importo di 3.000,00 euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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