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Motivazione pena reato continuato: quando è sufficiente

Un condannato contesta la rideterminazione della sua pena, sostenendo una carente motivazione sugli aumenti per i reati satellite nel contesto del reato continuato. La Corte di Cassazione respinge il ricorso, stabilendo che la motivazione della pena nel reato continuato può essere sintetica se gli aumenti per i reati meno gravi sono inferiori al minimo edittale previsto dalla legge. In tali circostanze, un riferimento generico alla congruità della pena è considerato sufficiente, non configurandosi un abuso del potere discrezionale del giudice.

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Pubblicato il 16 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Motivazione pena reato continuato: quando basta un richiamo alla congruità?

La disciplina del reato continuato permette di unificare, ai fini sanzionatori, più reati commessi in esecuzione di un medesimo disegno criminoso. Questo istituto, volto a mitigare l’asprezza del cumulo materiale delle pene, impone al giudice un attento lavoro di calcolo e giustificazione. Ma fino a che punto deve spingersi l’obbligo di motivazione per gli aumenti di pena relativi ai cosiddetti ‘reati satellite’? Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 33833 del 2024, offre un chiarimento fondamentale, delineando i confini della discrezionalità del giudice e l’ampiezza del suo onere argomentativo. L’analisi di questa decisione è cruciale per comprendere la corretta motivazione della pena nel reato continuato.

I fatti del caso: la rideterminazione della pena in sede esecutiva

Il caso trae origine dall’istanza di un condannato che chiedeva al giudice dell’esecuzione di applicare la disciplina del reato continuato a tre sentenze irrevocabili emesse nei suoi confronti per reati di riciclaggio, ricettazione e falso. La Corte d’Appello accoglieva la richiesta e, individuato il riciclaggio come reato più grave, rideterminava la pena complessiva in cinque anni e sei mesi di reclusione, oltre a una multa. La pena finale era il risultato di una pena-base per il reato più grave, aumentata per ciascuno degli altri reati (i reati satellite).

Il ricorso in Cassazione: la contestata motivazione della pena nel reato continuato

Il difensore del condannato proponeva ricorso in Cassazione, lamentando la carenza e l’illogicità della motivazione con cui il giudice aveva stabilito gli aumenti di pena per i reati satellite. Secondo la difesa, l’ordinanza non spiegava i criteri utilizzati per quantificare tali aumenti, violando così l’obbligo di motivazione e rendendo imperscrutabile il percorso logico-giuridico seguito dal giudice.

L’obbligo di motivazione della pena per il reato continuato secondo la Cassazione

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso, ritenendolo infondato, e ha colto l’occasione per ribadire i principi che governano la motivazione della pena nel reato continuato. Gli Ermellini hanno richiamato un importante precedente delle Sezioni Unite (sentenza ‘Pizzone’ del 2021), secondo cui il giudice deve non solo individuare il reato più grave e stabilire la relativa pena-base, ma anche calcolare e motivare l’aumento di pena in modo distinto per ciascun reato satellite.

La differenza tra aumenti inferiori e superiori al minimo edittale

Il punto cruciale della decisione risiede nella modulazione dell’obbligo motivazionale. La Corte chiarisce che il livello di dettaglio richiesto varia a seconda dell’entità dell’aumento:

1. Aumento inferiore al minimo edittale: Se l’aumento di pena per un reato satellite è fissato in una misura inferiore al minimo previsto dalla legge per quel reato, l’obbligo di motivazione si attenua. In questo scenario, non è necessaria una spiegazione analitica e dettagliata, poiché la scelta stessa di rimanere al di sotto della soglia legale esclude un abuso del potere discrezionale del giudice.

2. Aumento pari o superiore al minimo edittale: Al contrario, se l’aumento coincide con il minimo edittale o lo supera, l’obbligo motivazionale si fa più stringente. Il giudice deve spiegare specificamente le ragioni della sua scelta, soprattutto se l’aumento appare sproporzionato o tale da avvicinarsi a un mero cumulo materiale delle pene.

Le motivazioni della decisione

Nel caso di specie, la Corte di Cassazione ha osservato che la pena-base per il reato più grave (riciclaggio) era stata fissata nel minimo edittale. Successivamente, il giudice dell’esecuzione aveva applicato per i reati satellite (ricettazione e falso) degli aumenti di pena inferiori ai minimi edittali previsti per ciascuno di essi.

Di conseguenza, secondo la Corte, non era necessaria una motivazione particolarmente specifica e dettagliata. Il riferimento del giudice alla ‘congruità’ della pena complessiva e il richiamo alla consuetudine del condannato a commettere delitti aventi ad oggetto autovetture di provenienza illecita sono stati ritenuti elementi sufficienti a giustificare la decisione. Tale motivazione, seppur sintetica, è stata giudicata congrua e ragionevole, in quanto rispettosa del rapporto di proporzione tra le pene e tale da escludere che si fosse operato un illecito cumulo materiale.

Le conclusioni

La sentenza n. 33833/2024 della Corte di Cassazione consolida un principio di proporzionalità e ragionevolezza nell’ambito della motivazione della pena per il reato continuato. La pronuncia offre un’importante indicazione pratica: la difesa avrà maggiori probabilità di successo nel contestare una motivazione carente quando gli aumenti di pena per i reati satellite sono significativi, ovvero pari o superiori ai minimi edittali. Al contrario, quando il giudice si mantiene su aumenti contenuti e al di sotto delle soglie legali, una motivazione più sintetica, basata su criteri di congruità generale, sarà considerata legittima e sufficiente a garantire la correttezza del processo decisionale.

Quando un giudice applica il reato continuato, deve motivare ogni singolo aumento di pena per i reati satellite?
Sì, il giudice deve calcolare e motivare l’aumento di pena in modo distinto per ognuno dei reati satellite, oltre a individuare il reato più grave e a stabilire la relativa pena base.

L’obbligo di motivazione della pena nel reato continuato è sempre uguale?
No, l’obbligo è modulato in base all’entità dell’aumento. Si attenua se l’aumento di pena per il reato satellite è inferiore al minimo edittale previsto per quel reato; diventa più stringente e richiede una spiegazione dettagliata se l’aumento è pari o superiore al minimo edittale, o se appare sproporzionato.

Nel caso specifico, perché la Cassazione ha ritenuto sufficiente la motivazione del giudice?
Perché gli aumenti di pena stabiliti dal giudice dell’esecuzione per i reati satellite erano inferiori ai minimi edittali previsti dalla legge per quegli stessi reati. Pertanto, un richiamo generico alla ‘congruità’ della pena e alla storia criminale del condannato è stato considerato adeguato e sufficiente.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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