Motivazione Aumenti di Pena: Quando il Giudice Deve Spiegare le Sue Scelte?
La corretta quantificazione della pena è uno dei momenti più delicati del processo penale. Ma fino a che punto il giudice è tenuto a giustificare ogni singolo calcolo, specialmente in presenza di più reati? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione fa luce su un aspetto cruciale: la motivazione degli aumenti di pena per i cosiddetti reati satellite, offrendo un’importante guida pratica per operatori del diritto e cittadini.
I Fatti del Caso: Un Ricorso contro la Determinazione della Pena
Il caso trae origine dal ricorso di un imputato condannato per diversi reati di furto. L’imputato si rivolgeva alla Corte di Cassazione lamentando due principali vizi nella sentenza della Corte d’Appello.
In primo luogo, sosteneva che i giudici avessero erroneamente identificato il reato più grave, da cui partire per il calcolo della pena complessiva.
In secondo luogo, contestava la mancanza di una specifica motivazione riguardo alla quantificazione della pena per il reato base e per gli aumenti applicati per gli altri reati collegati (i reati satellite).
La Decisione della Corte di Cassazione: Ricorso Inammissibile
La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, respingendo entrambe le censure sollevate dal ricorrente. La decisione si fonda su principi consolidati sia in tema di interesse a ricorrere sia per quanto riguarda l’obbligo di motivazione del giudice nella commisurazione della pena.
Analisi sulla Motivazione degli Aumenti di Pena
Il cuore della pronuncia risiede nella seconda censura. La Corte ha ritenuto il motivo manifestamente infondato. I giudici di legittimità hanno osservato che la Corte d’Appello aveva, in realtà, adeguatamente motivato la quantificazione della pena per il reato base.
Per quanto riguarda gli aumenti relativi ai reati satellite, la Cassazione ha chiarito un punto fondamentale. Quando tali aumenti sono di entità contenuta, non è richiesta una motivazione specifica e dettagliata per ciascuno di essi. Questo perché l’onere motivazionale del giudice è direttamente proporzionale all’entità degli aumenti stessi.
Il Principio delle Sezioni Unite
Questa posizione è in linea con un autorevole precedente delle Sezioni Unite (sentenza n. 47127 del 2021), secondo cui il grado di impegno motivazionale richiesto per i singoli aumenti di pena è correlato alla loro entità. Un aumento modesto non necessita di una spiegazione analitica, essendo implicitamente giustificato dalla motivazione generale sulla congruità della pena complessiva.
L’Interesse Concreto come Requisito del Ricorso
Anche il primo motivo di ricorso è stato giudicato inammissibile. La Corte ha sottolineato che, per contestare l’individuazione del reato più grave, non è sufficiente affermare un errore, ma è necessario dimostrare un interesse concreto e specifico. Il ricorrente, infatti, non aveva indicato quali effetti pregiudizievoli sarebbero derivati da quella specifica scelta, rendendo la sua doglianza puramente astratta e, quindi, non accoglibile.
Le Motivazioni
La motivazione della Cassazione si basa su due pilastri. Il primo è il principio di economia processuale: non si può consentire un ricorso se non vi è un interesse giuridicamente rilevante e un pregiudizio concreto per chi lo propone. Il secondo è un principio di ragionevolezza nell’obbligo di motivazione del giudice. Richiedere una spiegazione analitica per ogni minimo aumento di pena, quando questo è contenuto, appesantirebbe inutilmente le sentenze senza aggiungere reale tutela per l’imputato. La motivazione della pena base, se ben argomentata, è sufficiente a sostenere anche gli aumenti minori per i reati connessi.
Le Conclusioni
L’ordinanza in esame ribadisce un importante principio di diritto: l’obbligo di motivazione del giudice deve essere interpretato con ragionevolezza. Non è necessaria una motivazione parcellizzata per ogni singolo aumento di pena di lieve entità per i reati satellite. È sufficiente una motivazione adeguata sulla pena base e sulla congruità della pena totale. Inoltre, chi intende ricorrere in Cassazione deve sempre dimostrare di avere un interesse concreto e di subire un pregiudizio reale dalla decisione impugnata, pena l’inammissibilità del ricorso.
Quando un ricorso che contesta l’individuazione del reato più grave è inammissibile?
Un ricorso di questo tipo è inammissibile se il ricorrente non fornisce indicazioni sull’interesse specifico che lo muove e sugli effetti pregiudizievoli concreti che gli deriverebbero da tale individuazione.
Il giudice deve sempre motivare in modo specifico gli aumenti di pena per i reati ‘satellite’?
No. Secondo la Corte di Cassazione, quando l’entità degli aumenti per i reati satellite è contenuta, non è necessaria una specifica motivazione sul punto, essendo sufficiente quella fornita per la pena del reato base.
Cosa consegue alla dichiarazione di inammissibilità di un ricorso?
La declaratoria di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 38697 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 38697 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME COGNOME
Data Udienza: 09/09/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME COGNOME nato il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 25/01/2024 della CORTE APPELLO di FIRENZE
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
OSSERVA
Ritenuto che il ricorso proposto da NOME COGNOME è inammissibile;
considerato che il primo motivo, con cui il ricorrente ha dedotto che la Corte di appello di Firenze avrebbe erroneamente individuato nel furto di cui al capo n. 5) anziché nel furto di cui al capo n. 6) il reato più grave, non è consentito, i difetto di indicazioni sull’interesse ad esso sotteso e sugli effetti pregiudizievoli p il ricorrente scaturenti da tale individuazione;
rilevato che, ad ogni modo, la Corte territoriale ha correttamente motivato la scelta, avendo fatto riferimento al numero di oggetti sottratti, oltre che al lor valore;
considerato che il secondo motivo è manifestamente infondato, avendo la Corte di appello, contrariamente a quanto sostenuto dal ricorrente, specificamente motivato in ordine alla quantificazione della pena per il reato base mentre l’entità degli aumenti per i reati satellite, in quanto contenuta, non imponeva una specifica motivazione sul punto, in linea con quanto già affermato da questa Corte, secondo cui il grado di impegno motivazionale richiesto in ordine ai singoli aumenti di pena è correlato all’entità degli stessi (Sez. U, n. 47127 del 24/06/2021, COGNOME, Rv. 282269 – 01);
ritenuto, pertanto, che alla declaratoria di inammissibilità consegue la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 9/9/2024