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Motivazione apparente: ricorso inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un Pubblico Ministero contro una decisione del Tribunale del Riesame che annullava una misura cautelare per reati di droga. La Corte ha stabilito che la valutazione del Tribunale, pur contestata dal PM, non costituiva una motivazione apparente, ma un’analisi di merito non sindacabile in sede di legittimità, ribadendo la distinzione tra vizio logico e riesame dei fatti.

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Pubblicato il 11 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Motivazione Apparente: Quando il Ricorso in Cassazione è Inammissibile

La recente sentenza della Corte di Cassazione, n. 13811 del 2024, offre un’importante lezione sui limiti del sindacato di legittimità in materia di misure cautelari, in particolare riguardo al concetto di motivazione apparente. Il caso in esame ha visto la Suprema Corte dichiarare inammissibile il ricorso di un Pubblico Ministero, il quale lamentava una valutazione errata delle prove da parte del Tribunale del Riesame. Questa pronuncia ribadisce un principio fondamentale: la Cassazione non è un terzo grado di giudizio sui fatti, ma un giudice della legge.

Il Caso: Dall’Ordinanza Cautelare all’Annullamento del Riesame

La vicenda processuale ha origine da un’ordinanza di misura cautelare non custodiale emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari nei confronti di un soggetto, indagato per associazione finalizzata al traffico di stupefacenti (art. 74 d.P.R. 309/1990) e spaccio con l’aggravante del metodo mafioso (art. 73 d.P.R. 309/1990 e 416-bis.1 c.p.).

Successivamente, il Tribunale del Riesame, adito dalla difesa dell’indagato, ha parzialmente annullato tale provvedimento. In particolare, ha escluso la gravità indiziaria per il reato associativo e per l’aggravante mafiosa. La decisione del Riesame si fondava su una specifica valutazione delle prove: la breve durata delle intercettazioni telefoniche, l’inattendibilità delle dichiarazioni di un co-indagato e la conclusione che l’attività di spaccio contestata fosse un episodio estemporaneo, non idoneo a dimostrare un inserimento stabile in un sodalizio criminale né a rafforzarlo.

Il Ricorso del PM e il Vizio di Motivazione Apparente

Il Pubblico Ministero ha impugnato la decisione del Riesame dinanzi alla Corte di Cassazione, sostenendo che la valutazione del Tribunale fosse viziata da una motivazione apparente. Secondo l’accusa, il Tribunale aveva ignorato elementi cruciali emersi dalle intercettazioni, che avrebbero dimostrato come l’indagato avesse ricevuto un’autorizzazione dai vertici mafiosi per gestire un’area di spaccio. Inoltre, il PM contestava il giudizio di inattendibilità sulle dichiarazioni del correo, ritenendolo apodittico e privo di un’adeguata giustificazione. In sintesi, il ricorrente chiedeva alla Cassazione di riconoscere che la motivazione del Riesame era solo di facciata e non rispondeva a un’analisi logica e completa del materiale probatorio.

Le Motivazioni della Suprema Corte: Limiti al Sindacato di Legittimità

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, fornendo una chiara spiegazione sui confini del proprio potere di revisione. Il vizio di motivazione che può essere fatto valere in sede di legittimità, specialmente in materia cautelare, è circoscritto a casi specifici e non può tradursi in una richiesta di nuova valutazione dei fatti.

La Corte ha osservato che il Tribunale del Riesame, pur in modo sintetico, aveva fornito una giustificazione logica e coerente per la sua decisione. Aveva considerato la limitatezza temporale delle prove, la non piena affidabilità di una fonte dichiarativa e, sulla base di ciò, aveva concluso per l’insussistenza di un quadro indiziario grave. Questa, per la Cassazione, non è una motivazione apparente, ma una valutazione di merito. Chiedere alla Suprema Corte di affermare che le intercettazioni o le dichiarazioni del correo avessero un significato diverso equivale a sollecitare un riesame del fatto, attività preclusa al giudice di legittimità.

Le Conclusioni: Motivazione Apparente vs. Valutazione nel Merito

La sentenza in commento consolida un principio cardine del nostro sistema processuale: il ricorso per cassazione per vizio di motivazione non è uno strumento per ottenere una terza valutazione delle prove. La motivazione apparente si configura solo quando il ragionamento del giudice è talmente illogico, contraddittorio o slegato dalle risultanze processuali da essere, di fatto, inesistente. Nel caso di specie, invece, il Tribunale del Riesame ha compiuto una scelta, ponderando gli elementi a disposizione e giungendo a una conclusione plausibile. Che tale conclusione sia o meno condivisa dal Pubblico Ministero non rileva ai fini della legittimità del provvedimento, ma attiene esclusivamente al merito della vicenda.

Cosa si intende per ‘motivazione apparente’ secondo la Cassazione?
Non è una motivazione semplicemente non condivisa o sintetica, ma un ragionamento talmente illogico, contraddittorio o slegato dalle prove da essere, in pratica, inesistente. Deve impedire di comprendere il percorso logico seguito dal giudice per arrivare alla sua decisione.

Può la Corte di Cassazione riesaminare le prove come le intercettazioni o le dichiarazioni di un testimone?
No. La Corte di Cassazione è un giudice di legittimità, non di merito. Il suo compito è verificare la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione, ma non può sostituire la propria valutazione delle prove a quella del giudice del riesame.

Perché il ricorso del Pubblico Ministero è stato dichiarato inammissibile?
È stato dichiarato inammissibile perché, in sostanza, chiedeva alla Corte di Cassazione di riesaminare i fatti e le prove per giungere a una conclusione diversa da quella del Tribunale del Riesame. Questa attività è preclusa alla Corte, che ha ritenuto la motivazione del Tribunale logica e sufficiente, sebbene contestata dall’accusa.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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