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Misure cautelari: quando il pericolo di reato è attuale

La Corte di Cassazione conferma la misura cautelare in carcere per un individuo accusato di bancarotta e trasferimento fraudolento di valori. La sentenza chiarisce i criteri di attualità e concretezza del pericolo di reiterazione del reato, ritenendolo sussistente anche a fronte di una condotta criminale protratta nel tempo e caratterizzata dall’uso di professionisti e prestanome per schermare i patrimoni.

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Pubblicato il 25 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Misure cautelari: quando il pericolo di reiterazione del reato è attuale e concreto

L’applicazione di misure cautelari personali, come la custodia in carcere, rappresenta una delle decisioni più delicate nel procedimento penale, poiché incide sulla libertà personale prima di una condanna definitiva. La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 38420/2024, torna a definire i contorni dei requisiti necessari per la loro applicazione, in particolare l’attualità e la concretezza del pericolo di reiterazione del reato. La pronuncia offre spunti fondamentali per comprendere come i giudici valutano la pericolosità sociale dell’indagato, anche a distanza di tempo dai fatti contestati.

I Fatti del Caso

Il caso esaminato dalla Suprema Corte riguarda un ricorso presentato da un soggetto indagato per gravi reati economico-finanziari, tra cui concorso in bancarotta fraudolenta patrimoniale e trasferimento fraudolento di valori. Secondo l’accusa, l’indagato, agendo come socio di fatto di una società poi fallita, aveva ricevuto ingenti pagamenti privi di giustificazione, contribuendo alla spoliazione del patrimonio aziendale. Inoltre, era accusato di aver distratto fondi da altre società di un gruppo e di aver fittiziamente intestato quote di una nuova società a propri familiari e conviventi per sottrarre i beni alle pretese dei creditori e a possibili misure di prevenzione patrimoniale.

Il Tribunale del Riesame aveva confermato la misura della custodia cautelare in carcere, ravvisando sia il pericolo di inquinamento probatorio sia un concreto e attuale pericolo di reiterazione di reati della stessa indole. L’indagato ha proposto ricorso in Cassazione, sostenendo che la motivazione fosse generica e che il pericolo non fosse più “attuale”, dato che le condotte contestate risalivano al 2021 e che si era fatto leva su una sua pregressa militanza in contesti mafiosi, ormai risalente nel tempo.

L’analisi delle Misure Cautelari: Attualità e Concretezza

Il cuore della decisione della Cassazione ruota attorno alla corretta interpretazione dei requisiti previsti dall’art. 274 del codice di procedura penale. La difesa lamentava la mancanza di “attualità” e “concretezza” dei pericoli che giustificano le misure cautelari.

Il Pericolo di Reiterazione del Reato

La Corte chiarisce che il pericolo di reiterazione deve essere fondato su elementi reali e non ipotetici. Non si tratta di prevedere la ripetizione dello specifico fatto-reato, ma la probabile commissione di nuovi delitti della stessa specie. L’attualità del pericolo non è un mero dato cronologico, ma una prognosi sulla continuità della pericolosità dell’individuo. Questa valutazione si basa sulla sua personalità, desumibile anche dalle modalità del fatto per cui si procede, e sulle sue concrete condizioni di vita.

Nel caso specifico, i giudici hanno ritenuto che l’agire dell’indagato, protrattosi fino al biennio 2021-2022, non fosse un episodio isolato, ma l’espressione di un “agire ormai collaudato”. La sua abilità nel muoversi con spregiudicatezza, avvalendosi di professionisti e soggetti compiacenti per creare schermi societari e intestazioni fittizie, è stata considerata una “specifica e sperimentata attitudine” a delinquere, ancora pienamente operante.

Il Pericolo di Inquinamento Probatorio

Anche il pericolo di inquinamento delle prove deve essere concreto. La Corte ha valorizzato un episodio emblematico: la capacità dell’indagato di avvalersi di un professionista disposto a redigere un atto di cessione di quote societarie con data successiva al decesso di una delle parti. Questo fatto, secondo i giudici, dimostra una concreta capacità di “ammantare la sostanza dei fatti con false forme”, corroborando il rischio che potesse manipolare le fonti di prova.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Cassazione ha rigettato il ricorso, ritenendolo infondato e, in parte, generico. La Corte ha stabilito che la motivazione del Tribunale non era affatto generica, ma ben ancorata a specifici elementi fattuali. I giudici di merito avevano correttamente delineato un quadro in cui l’indagato aveva dimostrato una costante propensione a utilizzare strutture societarie e negozi giuridici come strumenti per massimizzare i propri profitti illeciti, al riparo dalle pretese dei creditori e dello Stato.

La Corte ha sottolineato che l’attualità del pericolo non viene meno solo perché le condotte principali si sono concluse in un recente passato. Ciò che rileva è la permanenza della capacità criminale e della rete di contatti che consentono di porre in essere nuove azioni illecite. L’uso di sofisticati artifici e la collaborazione di terzi dimostrano una pericolosità sociale che giustifica pienamente la misura cautelare più afflittiva.

Infine, la sentenza ribadisce un principio fondamentale: per legittimare una misura cautelare, è sufficiente la sussistenza anche di una sola delle esigenze previste dall’art. 274 c.p.p. (pericolo di fuga, di inquinamento probatorio o di reiterazione). Avendo il Tribunale accertato in modo solido e motivato il pericolo concreto e attuale di reiterazione, tale valutazione è da sola sufficiente a confermare la custodia in carcere.

Le Conclusioni

La sentenza in esame offre una lezione chiara su come la giurisprudenza interpreta i requisiti per l’applicazione delle misure cautelari. L’attualità del pericolo non è una fotografia del momento presente, ma una valutazione prognostica che guarda alla personalità dell’indagato e alla sua storia criminale recente, intesa come capacità operativa ancora esistente. Per i reati economico-finanziari complessi, la capacità di orchestrare schemi fraudolenti e di avvalersi di una rete di fiancheggiatori costituisce un indice di pericolosità che difficilmente può essere considerato superato dal semplice trascorrere di un breve lasso di tempo. La decisione conferma un approccio rigoroso nella tutela delle esigenze processuali e della collettività, anche di fronte a reati senza violenza ma di elevato allarme sociale.

Quando può essere applicata una misura cautelare per pericolo di reiterazione del reato?
La misura può essere applicata quando il giudice formula una prognosi di continuità della pericolosità dell’indagato, basata su elementi concreti e attuali. Questa valutazione si fonda sulla personalità dell’individuo, sulle modalità del reato commesso e sulle sue condizioni di vita, che insieme indicano una probabilità reale che possa commettere nuovi delitti dello stesso tipo.

Come si valuta l’attualità del pericolo se i fatti contestati non sono recentissimi?
Secondo la sentenza, l’attualità non è legata solo alla vicinanza temporale dei fatti, ma alla persistenza della capacità a delinquere. Se l’indagato ha dimostrato un ‘modus operandi’ collaudato, una spiccata attitudine a delinquere e la disponibilità di una rete di complici, il pericolo può essere considerato attuale anche se le condotte si sono concluse da qualche tempo, perché la sua capacità criminale è ancora intatta.

È necessario che sussistano tutti i pericoli (fuga, inquinamento prove, reiterazione) per disporre la custodia in carcere?
No. La sentenza chiarisce che i requisiti previsti dall’articolo 274 del codice di procedura penale non devono concorrere. È sufficiente l’esistenza concreta e attuale anche di una sola delle esigenze cautelari (in questo caso, il pericolo di reiterazione del reato) per legittimare l’applicazione di una misura restrittiva della libertà personale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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