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Misura di sicurezza: valida se emessa lo stesso giorno

La Corte di Cassazione ha confermato la validità di una misura di sicurezza di espulsione disposta con un’ordinanza separata, ma emessa nel corso della stessa udienza della sentenza di patteggiamento. Secondo la Corte, il requisito della ‘contestualità’ è rispettato, rendendo legittimo il provvedimento, poiché la decisione è stata presa simultaneamente alla sentenza, anche se formalizzata in due atti distinti.

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Pubblicato il 9 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Misura di Sicurezza: Quando è Valida se Disposta con Atto Separato?

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 16115 del 2025, ha affrontato un’importante questione procedurale riguardante l’applicazione di una misura di sicurezza. Il caso specifico verteva sulla legittimità di un’ordinanza di espulsione dal territorio nazionale emessa separatamente, ma contestualmente, alla sentenza di patteggiamento. Questa pronuncia chiarisce i confini del principio di contestualità sancito dall’art. 205 del codice penale, offrendo preziose indicazioni per gli operatori del diritto.

I Fatti del Caso: Patteggiamento per Droga e Ordine di Espulsione

Il caso ha origine da un procedimento penale a carico di un cittadino straniero accusato di detenzione illecita di un ingente quantitativo di sostanze stupefacenti (874 grammi di metanfetamina). Il procedimento si è concluso con una sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti, comunemente nota come “patteggiamento”, ai sensi dell’art. 444 del codice di procedura penale.

All’esito della stessa udienza in cui è stata emessa la sentenza, il Tribunale di Roma ha disposto, con una separata ordinanza, la misura di sicurezza dell’espulsione dell’imputato dal territorio nazionale. Questa decisione si basava sulla ritenuta pericolosità sociale del soggetto, desunta dalla gravità del reato commesso.

Il Ricorso in Cassazione: La Violazione dell’Art. 205 cod. pen.

La difesa dell’imputato ha presentato ricorso in Cassazione, lamentando la violazione dell’art. 205, comma 1, del codice penale. Secondo tale norma, le misure di sicurezza sono disposte dal giudice “con la sentenza di condanna o di proscioglimento”.

La tesi difensiva sosteneva che l’utilizzo di un’ordinanza separata, anziché l’inclusione della misura direttamente nel dispositivo della sentenza, costituisse un vizio insanabile, in quanto la misura non sarebbe stata emessa “con la sentenza”, ma con un atto distinto e successivo.

La Decisione della Cassazione sulla Misura di Sicurezza

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso, ritenendo l’interpretazione della difesa eccessivamente formalistica e non in linea con la ratio della norma.

Il Principio di Contestualità tra Sentenza e Misura

Il Collegio ha chiarito che il requisito della “contestualità” richiesto dall’art. 205 c.p. non impone una necessaria unione formale dei due provvedimenti in un unico documento. Ciò che conta è la contestualità logica e cronologica della decisione.

Dagli atti processuali è emerso che il Tribunale, dopo aver letto il dispositivo della sentenza di patteggiamento, ha immediatamente emesso l’ordinanza applicativa della misura di sicurezza nella stessa udienza. Questo, per la Corte, è sufficiente a integrare il requisito normativo. La separazione in due atti distinti non inficia la validità della decisione, purché avvenga all’interno del medesimo contesto temporale e procedurale.

L’Importanza della Volontà del Giudice

L’analisi della Cassazione si è concentrata anche sull’intenzione del giudice di primo grado. La Corte ha evidenziato come l’ordinanza facesse esplicito riferimento alla sentenza appena emessa e alla gravità del reato giudicato, dimostrando una chiara volontà di adottare due provvedimenti coordinati e simultanei.

Non si trattava, quindi, di una dimenticanza a cui si è cercato di rimediare in un secondo momento, ma di una scelta processuale deliberata di formalizzare le due decisioni (applicazione della pena e della misura di sicurezza) in due documenti distinti ma emessi contestualmente.

Le Motivazioni

La motivazione della Corte di Cassazione si fonda su un’interpretazione sostanziale e non meramente formale del principio di contestualità. I giudici hanno affermato che l’espressione “con la sentenza” non deve essere intesa come un obbligo di inserimento materiale della misura nel dispositivo della sentenza, ma come un requisito di contemporaneità della deliberazione. Poiché il Tribunale ha deciso e formalizzato entrambe le statuizioni nella medesima udienza, il nesso logico e temporale è stato pienamente rispettato. La Corte sottolinea che la volontà del giudice era quella di emanare due provvedimenti coordinati, come dimostrato dai richiami interni tra i due atti. Di conseguenza, l’emissione di un’ordinanza separata, ma cronologicamente contestuale, non viola l’articolo 205 del codice penale, in quanto la decisione sulla misura di sicurezza è stata presa in stretta connessione con la valutazione di colpevolezza e pericolosità sociale conclusasi con la sentenza di patteggiamento.

Le Conclusioni

In conclusione, la sentenza stabilisce un principio di diritto rilevante: una misura di sicurezza è legittimamente disposta anche se contenuta in un’ordinanza separata, a condizione che questa venga emessa contestualmente alla sentenza di condanna o proscioglimento. La “contestualità” va intesa in senso sostanziale (stessa udienza, stessa deliberazione) e non meramente formale (unico documento). Questa pronuncia offre maggiore flessibilità procedurale ai giudici, garantendo al contempo che la valutazione sulla pericolosità sociale sia sempre strettamente ancorata all’esito del giudizio di merito, come voluto dal legislatore.

Una misura di sicurezza può essere disposta con un’ordinanza separata dalla sentenza?
Sì, secondo la Corte di Cassazione, è legittimo disporre una misura di sicurezza con un’ordinanza separata, a patto che questa sia emessa contestualmente alla sentenza, ad esempio nel corso della stessa udienza.

Cosa significa il principio di ‘contestualità’ previsto dall’art. 205 del codice penale?
Significa che la decisione sulla misura di sicurezza deve avvenire nello stesso momento logico e cronologico della sentenza che definisce il giudizio. Non richiede necessariamente che i due provvedimenti siano contenuti nello stesso documento, ma che siano il frutto di un’unica deliberazione avvenuta nella medesima sede processuale.

Perché nel caso di specie la misura di sicurezza dell’espulsione è stata considerata legittima?
È stata considerata legittima perché, sebbene formalizzata in un’ordinanza distinta, è stata emessa dal Tribunale nella stessa udienza in cui è stata letta la sentenza di patteggiamento. La Corte ha interpretato questa sequenza come un’unica e coordinata decisione giudiziaria, rispettando così il requisito di contestualità.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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