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Misura di sicurezza: quando il ricorso è inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un condannato contro l’applicazione della misura di sicurezza della libertà vigilata. La Corte ha stabilito che la valutazione del Tribunale di Sorveglianza, basata sulla persistente pericolosità sociale del soggetto e sui suoi legami con l’ambiente criminale di origine, costituisce un giudizio di merito non censurabile in sede di legittimità, in quanto immune da vizi logici o contraddizioni manifeste.

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Pubblicato il 4 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Misura di sicurezza e pericolosità sociale: i limiti del ricorso in Cassazione

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione, la n. 9256 del 2024, offre importanti chiarimenti sui presupposti per l’applicazione di una misura di sicurezza e sui limiti del sindacato di legittimità in materia. La Suprema Corte ha confermato la decisione del Tribunale di Sorveglianza che aveva disposto la libertà vigilata per un soggetto condannato per reati gravissimi, ritenendo la sua pericolosità sociale ancora attuale nonostante la lunga pena scontata. Vediamo i dettagli del caso.

I Fatti di Causa

Il caso riguarda un individuo condannato a pene detentive significative (diciotto e otto anni di reclusione) per reati di rapina e traffico di sostanze stupefacenti in posizione apicale all’interno di un’associazione criminale. Al termine dell’espiazione della pena, il Magistrato di Sorveglianza aveva applicato nei suoi confronti la misura di sicurezza della libertà vigilata per la durata di quattro anni.

Il Tribunale di Sorveglianza, in sede di appello, aveva parzialmente riformato questa decisione, riducendo la durata della misura a due anni ma confermandone l’applicazione nel resto. Contro questa ordinanza, il condannato ha proposto ricorso per Cassazione, lamentando un’erronea applicazione della legge penale (in particolare degli articoli 202 e seguenti del codice penale) e un vizio di motivazione.

La Decisione della Corte: Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. Secondo gli Ermellini, le doglianze sollevate dal ricorrente si risolvevano in contestazioni di fatto, che non possono trovare spazio nel giudizio di legittimità. La Corte ha inoltre escluso la presenza di un vizio di motivazione, ritenendo il ragionamento del Tribunale di Sorveglianza logico, coerente e basato su elementi concreti.

Le Motivazioni della Cassazione sulla misura di sicurezza

Il cuore della decisione della Cassazione risiede nella distinzione tra giudizio di fatto e giudizio di diritto. La valutazione sulla persistente pericolosità sociale di un soggetto è un tipico giudizio di merito, che spetta al giudice della sorveglianza. Questo giudizio, se fondato su una motivazione non manifestamente illogica o contraddittoria, è insindacabile in sede di legittimità.

Nel caso specifico, il Tribunale di Sorveglianza aveva basato la sua decisione su precise informative di polizia giudiziaria. Da queste emergeva che il condannato, anche dopo la lunga detenzione, non si era mai distaccato dal suo ambiente di provenienza e dal clan di appartenenza. Anzi, manteneva solidi legami con i familiari e con il territorio di operatività del sodalizio criminale. Inoltre, il suo comportamento era stato caratterizzato da un atteggiamento di contrapposizione e rivendicazione rispetto all’espiazione della pena.

La Corte ha sottolineato come il Tribunale avesse correttamente evidenziato l’assenza di risorse esterne o percorsi concreti che potessero orientare la condotta futura dell’individuo verso un reinserimento in circuiti legali. Di conseguenza, la prosecuzione di un monitoraggio attraverso la misura di sicurezza della libertà vigilata è stata ritenuta necessaria per verificare la sua adesione a modelli di vita socialmente accettabili.

Conclusioni

L’ordinanza in commento ribadisce un principio fondamentale: la valutazione sulla pericolosità sociale è un apprezzamento di merito che, se adeguatamente motivato, non può essere rimesso in discussione davanti alla Corte di Cassazione. Quest’ultima non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice di sorveglianza, ma può solo verificare la correttezza logico-giuridica del percorso argomentativo seguito. La decisione conferma che elementi come il mantenimento dei legami con l’ambiente criminale di origine e un atteggiamento non collaborativo durante la detenzione sono fattori determinanti per giustificare l’applicazione di una misura di sicurezza anche dopo aver scontato pene molto lunghe.

Quando un ricorso contro una misura di sicurezza viene dichiarato inammissibile dalla Cassazione?
Un ricorso viene dichiarato inammissibile quando le censure sollevate non riguardano violazioni di legge o vizi logici della motivazione, ma si limitano a contestare la valutazione dei fatti e delle prove operata dal giudice di merito, come la valutazione sulla persistente pericolosità sociale del condannato.

Quali elementi possono giustificare l’applicazione della misura di sicurezza della libertà vigilata anche dopo una lunga detenzione?
Elementi come il mancato distacco dai luoghi di provenienza e di radicamento di un clan criminale, il mantenimento di legami con i familiari e l’ambiente operativo del sodalizio, e un comportamento di contrapposizione durante l’espiazione della pena possono giustificare l’applicazione della misura, indicando una pericolosità sociale ancora attuale.

La valutazione della pericolosità sociale per una misura di sicurezza è un giudizio di fatto o di diritto?
Secondo la Corte, la valutazione della pericolosità sociale è un giudizio di merito (o di fatto), non di diritto. Pertanto, se la motivazione del giudice che la compie è logica e non manifestamente contraddittoria, tale valutazione non può essere riesaminata dalla Corte di Cassazione, che si occupa solo della corretta applicazione della legge (giudizio di diritto).

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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