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Misura di sicurezza: quando è illegittima? Cassazione

La Corte di Cassazione ha annullato una misura di sicurezza di espulsione applicata per errore dalla magistratura di sorveglianza. Il provvedimento si basava sull’erroneo presupposto che la sentenza di condanna originale avesse disposto tale misura, mentre in realtà aveva ordinato un semplice rimpatrio. La Corte ha chiarito che il rimpatrio non è una misura di sicurezza e che, in ogni caso, quest’ultima sarebbe stata illegittima per il tipo di reato commesso.

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Pubblicato il 24 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Misura di Sicurezza Illegittima: La Cassazione Annulla un’Espulsione per Errore del Giudice

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha messo in luce un’importante distinzione tra l’ordine di rimpatrio e l’applicazione di una vera e propria misura di sicurezza di espulsione. Il caso, che ha portato all’annullamento senza rinvio di due provvedimenti della magistratura di sorveglianza, evidenzia come un errore nell’interpretazione di una sentenza di condanna possa portare a gravi conseguenze per i diritti individuali. Vediamo nel dettaglio i fatti e i principi di diritto affermati dalla Suprema Corte.

I Fatti del Caso: Una Catena di Errori Giudiziari

Tutto ha origine da una condanna emessa dal Tribunale di Genova nel 2021. Un cittadino straniero era stato riconosciuto colpevole di aver violato un foglio di via obbligatorio che gli impediva di tornare nel Comune di Rapallo. La sentenza, oltre a comminare una pena detentiva, disponeva che, una volta espiata la pena, il condannato venisse “tradotto al luogo di rimpatrio”.

Successivamente, il Magistrato di sorveglianza di Genova, interpretando erroneamente tale disposizione, ha applicato una misura di sicurezza di espulsione dal territorio dello Stato. Questa decisione è stata poi confermata in appello dal Tribunale di sorveglianza. Il condannato ha quindi presentato ricorso in Cassazione, lamentando l’illogicità della motivazione, specialmente a fronte del riconoscimento dei suoi legami familiari e affettivi in Italia.

La Decisione della Cassazione e la Misura di Sicurezza

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, annullando sia l’ordinanza del Tribunale di sorveglianza sia il precedente provvedimento del Magistrato. La decisione si fonda su un errore di diritto fondamentale commesso dai giudici di merito.

La Suprema Corte ha chiarito che la magistratura di sorveglianza ha agito partendo da un “erroneo presupposto”: quello che il giudice della condanna avesse applicato la misura di sicurezza dell’espulsione. In realtà, il Tribunale di Genova si era limitato a disporre la traduzione al luogo di rimpatrio, un atto funzionale a ripristinare l’efficacia della misura di prevenzione amministrativa violata (il foglio di via), ma non una misura di sicurezza autonoma.

Le Motivazioni della Sentenza: Distinzione Cruciale tra Rimpatrio ed Espulsione

Il cuore della motivazione della Cassazione risiede nella netta distinzione tra i due istituti. L’ordine di rimpatrio, nel contesto di una violazione del foglio di via, è un effetto coercitivo finalizzato a dare esecuzione all’ordine amministrativo del Questore. Non integra, quindi, una misura di sicurezza personale, la quale presuppone un accertamento della pericolosità sociale e può essere disposta solo nei casi espressamente previsti dalla legge.

Inoltre, la Corte ha rilevato un secondo profilo di illegittimità, che sarebbe dovuto essere notato d’ufficio dal giudice della sorveglianza. Anche se la misura di sicurezza fosse stata effettivamente disposta nella sentenza di condanna, la sua applicazione sarebbe stata illegale. La legge, infatti, non consente l’applicazione della misura di sicurezza dell’espulsione per la specifica fattispecie di reato contravvenzionale contestata, ovvero la violazione del foglio di via.

Conclusioni: L’Importanza del Controllo di Legalità

Questa sentenza riafferma un principio cardine del nostro ordinamento: il giudice dell’esecuzione, in questo caso la magistratura di sorveglianza, ha il dovere di verificare la legalità dei provvedimenti che è chiamato ad attuare. L’applicazione di una misura restrittiva della libertà personale in assenza di una corretta statuizione da parte del giudice della cognizione e al di fuori dei casi previsti dalla legge costituisce un errore grave. La decisione della Cassazione, annullando senza rinvio i provvedimenti impugnati, ha ripristinato la legalità, ponendo fine a un’esecuzione basata su un’errata interpretazione della sentenza originale.

Qual è la differenza tra un ordine di rimpatrio e una misura di sicurezza di espulsione secondo la sentenza?
L’ordine di rimpatrio, nel contesto della violazione di un foglio di via, è un atto meramente funzionale a ripristinare la misura amministrativa violata. La misura di sicurezza dell’espulsione, invece, è un provvedimento giudiziario autonomo che si basa su una valutazione di pericolosità sociale e può essere applicato solo nei casi specificamente previsti dalla legge.

Perché la Corte di Cassazione ha annullato i provvedimenti della magistratura di sorveglianza?
La Corte li ha annullati perché si basavano su un presupposto errato: che la sentenza di condanna originale avesse disposto una misura di sicurezza di espulsione, mentre in realtà aveva ordinato un semplice rimpatrio. I giudici della sorveglianza hanno quindi dato attuazione a una misura mai imposta.

È possibile applicare la misura di sicurezza dell’espulsione per il reato di violazione del foglio di via obbligatorio?
No. La sentenza chiarisce che la legge non consente l’applicazione della misura di sicurezza dell’espulsione per la specifica fattispecie contravvenzionale di violazione del foglio di via obbligatorio, come previsto dagli articoli 235 del codice penale e 15 del d.lgs. 286/1998.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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